Principio di complementarità: differenze tra le versioni

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definizione
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In [[fisicameccanica quantistica]] il '''principio di complementarità''' afferma che il duplice aspetto, [[Particelladi (fisica)|corpuscolare]]alcune erappresentazioni [[Onda (fisica)|ondulatorio]],fisiche dei fenomeni che avvengono a livello [[atomo|atomico]] e [[Particella elementaresubatomica|subatomico]], definito [[dualismo onda-particella]], non può essere osservato contemporaneamente durante lo stesso esperimento. Il più noto di tali [[Dualismo|dualismi]] è quello [[Particella (fisica)|corpuscolare]] e [[Onda (fisica)|ondulatorio]] ([[dualismo onda-particella]]).
 
FuIl principio fu enunciato da [[Niels Bohr]] al [[Congresso internazionale dei fisici del 1927]] (tenutosi a [[Como]] in occasione del centenario della morte di [[Alessandro Volta]]), rendendo in qualche modo meno stridente con la concezione [[Fisica classica|fisica]] classica, ed anche [[logica]], uno degli aspetti più originali e innovativi della realtà fisica descritta dalla [[meccanica quantistica]].
 
==Corpuscoli e onde==
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==Complementarità==
Trovandosi di fronte ada aspetti contraddittoricontraddizioni, Bohr considerò le "contraddizioni"considerò solo apparenti e le risolse postulando che taligli aspetti, come quello corpuscolare e ondulatorio,duali non sono complementari solo in senso concettuale, ma anche che non possono essere osservati contemporaneamente, in quanto escludentisi a vicenda: l'osservazione dell'uno preclude cioè quella dell'altro. La versione originale di complementarità fu tra la rappresentazione spazio-temporale e la causalità, a cui affiancò quella tra la rappresentazione corpuscolare e ondulatoria.
 
La situazione viene così descritta da [[Werner Karl Heisenberg|Heisenberg]]<ref>{{cita libro|Werner | Heisenberg | The Physical Principles of Quantum Mechanics | 1930 | Dover Publications }}</ref>: «Anche se esiste un corpo di leggi matematiche "esatte", queste non esprimono relazioni tra oggetti esistenti nello spazio-tempo; è vero che approssimativamente si può parlare di "onde" e "corpuscoli", ma le due descrizioni hanno la stessa validità. Per converso, la descrizione cinematica di un fenomeno necessita dell'osservazione diretta; ma poiché osservare significa interagire, ciò preclude la validità rigorosa del principio di causalità.»