Ugo Procacci: differenze tra le versioni

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Socio fondatore del [[Fratelli Rosselli|Circolo Rosselli]], aderì successivamente al movimento [[Antifascismo|antifascista]] [[Giustizia e Libertà]], fondato nel [[1929]].
 
Secondo un moderna concezione, fondò nel [[1932]] il "Gabinetto di restauro dei dipinti" di [[Firenze]], dove coniugò l'interesse per l'attività di restauro allo studio del patrimonio artistico del territorio [[Toscana|toscano]]. Il laboratorio da lui fondato confluì poi, nel [[1975]], all'atto di creazione del [[Ministero per i Beni Culturali]], nel nuovo istituto di restauro nato dalla fusione con l'antico opificio [[Medici (famiglia)|mediceo]] e chiamato [[Opificio delle Pietre Dure]]. Procacci, coadiuvato da restauratori del calibro di Augusto Vermerhen, prima, e Gaetano Lo Vullo, poi, si occupò da vero pioniere di affiancare la ricerca al restauro, creando praticamente dal nulla la storia delle tecniche artistiche.
 
Negli anni [[1946]]-[[1947|47]] per la prima volta venne resa nota in modo estensivo, attraverso mostre aperte al pubblico e non più solamente attraverso articoli in riviste specializzate, l'attività del Laboratorio ed in modo particolare il suo intento scientifico, aspetto particolarmente innovativo rispetto alla tradizionale cultura del restauro, molto spesso affidata ancora a tradizioni ed usi tramandati nel tempo. Il Gabinetto dei restauri si inserì a pieno titolo nei più importanti dibattiti internazionali e raggiunse così alti livelli tecnici e fama internazionale.