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Nel [[1751]] la sola Cassina Baraggia contava 160 abitanti<ref name=lombardiabeniculturali>{{cite web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/8000121/|title=Lombardia Beni Culturali. Istituzioni storiche. Comune di Cassina Baraggia|language= Italian|accessdate=24 March 2015}}</ref>: la maggioranza dei proprietari era non nobile, ma i nobili detenevano la maggior parte del perticato e la più grande estensione di terre apparteneva alle suore del [[Chiesa di Santa Caterina alla Chiusa|Convento di Santa Caterina alla Chiusa]] di [[Milano]].<ref name=documenti/>
 
Sotto il comune di Cassina Baraggia erano comprese sei "''case''" (cioè caseggiati, o cascine, con più abitazioni), tra cui [[Villa Brivio]] e, in ''Brugherio Pieve di Vimercate'', l'attuale [[Palazzo Ghirlanda-Silva]], del conte Gio. Batta Scotti. Lo stesso conte possedeva pure [[Villa Fiorita (Brugherio)|una villa]], adiacente a questa, ma [[catasto|accatastata]] sotto ''Brugherio [[Corte di Monza]]''.<ref name=luoghi>{{citacite librobook |first= Luciana |last= Tribuzio Zotti |title= Brugherio: luoghi memorabili |language=Italian|daet= 1987 |publisher= Parole Nuove |___location= Brugherio}}</ref><br/> Altre due case erano sparse nel territorio di Baraggia: al numero 128, la [[Cascina Sant'Ambrogio]] con la relativa [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Brugherio)|chiesa]]<ref name="documenti" />.
 
Ecco come veniva descritta Baraggia nella cronaca parrocchiale della fine del [[XVIII secolo]], redatta da don Paolo Antonio De Petri<ref>{{cite book | | |title= Brugherio: la nostra gente |language= Italiandate= 1992 | author=Movimento Terza Età |___location= Brugherio}}</ref>: