Il pipistrello: differenze tra le versioni

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[[Vienna]], Palazzo del principe Orlofsky.
 
Nella villa di Orlofsky si festeggia e ci si diverte aspettando l'arrivo del principe. Giunge Adele che incontra sua sorella Ida, molto meravigliata della sua presenza. Ma Adele lo è ancor di più, poiché ha ricevuto una lettera in cui, come sappiamo, la sorella la invitava con calore a venire alla festa. Uno scherzo, le dice Ida, che si vergogna che una donna di rango così basso partecipi a un tale ricevimento:. Decide tuttavia di fare buon viso a cattivacattivo sortegioco presentando sua sorella come un'artista.
Ma ecco arrivare il principe Orlofsky con Falke, a cui chiede che cosa potrebbe divertirlo nel corso della festa, dato che si annoia mortalmente. Il dottore ha già un piano: vuole ordire uno scherzo a Eisenstein, per vendicarsi finalmente di quella volta che l'amico, dopo un ballo di carnevale, lo aveva fatto tornare a casa, alla luce del giorno, vestito da pipistrello.
Ida presenta sua sorella al principe come un'artista esordiente di nome Olga. Falke dice sottovoce che essa sarà un personaggio della sua ''pièce'' comica.
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Ma ecco giungere finalmente Rosalinde, travestita da contessa ungherese. Falke l'ha informata che suo marito è alla festa e non in prigione. E infatti non tarda a vedere il marito che corteggia... la sua cameriera, la quale indossa un suo vestito.
Eisenstein-Renard e Frank-Chagrin si avvicinano a Falke che indica loro la contessa. Il marito, che non l'ha riconosciuta, decide subito di corteggiarla e le mostra il solito orologio, che lei gli sottrae con grande astuzia per avere una prova inconfutabile del tradimento.
Giunge il momento in cui gli invitati dovrebbero svelare le rispettive identità. Rosalinde non vuole, e canta una ''csárdás'', per far vedere e sentire quant'è ungherese. Ora gli invitati vogliono che Falke faccia lo scherzo promesso: la storia del pipistrello. A queste parole Eisenstein si ricorda della beffa fatta a Falke e la racconta a tutti: egli, dopo aver fatto in modo che Falke si ubriacasse per bene, lo aveva deposto, la mattina presto, sotto un albero con il suo costume da pipistrello costringendolo ad attraversare la città vestito in quel modo, deriso da tutti. Questo racconto diverte i presenti, ma è ormai giunta l'ora della cena. Orlofsky canta l'aria dello champagne e tutti fraternamente si vogliono bene a ritmo di valzer. La festa è ormai al culmine. Eisenstein tenta ancora, ma invano, di convincere la "Contessa" a smascherarsi. Alle sei Eisenstein e Frank se ne vanno: tutti e due verso la prigione, ignorando che l'uno è il direttore del carcere e l'altro il carcerato.
 
=== Atto 3 ===