Willem Claesz Heda: differenze tra le versioni
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Allievo di N. Gillis e forse anche di [[Floris van Dyck]], fu iscritto alla [[ghilda di San Luca]] di [[Haarlem]] nel [[1631]]. Dipinse alcuni ritratti e quadri religiosi, ma è noto soprattutto per le nature morte, consistenti quasi esclusivamente in austere colazioni e pranzi apparecchiati o interrotti. Sin dal [[1621]] una sua ''Vanitas'', ora al [[Museo Bredius]] dell'[[L'Aja|Aja]] preannuncia, per la sobrietà competitiva e la sapiente gradazione cromatica, lo stile del pittore durante gli anni '30. L'arte di Heda, di rara raffinatezza, si fonda sull'armonia tra i grigi (argenteria) e bianchi (tovaglia, bicchieri), fatta risaltare da qualche tocco più colorato, per esempio il giallo di un limone, la cui buccia, avvolta a spirale, introduce un elemento di dinamismo e nel contempo un'allusione simbolica alla fuga del tempo. Così Heda, con la sua predilezione per i toni biondi e argentati, si riallaccia alla corrente monocromista degli anni 1620-1640, che investe anche il paesaggio con [[Van Goyen]] e [[Solomon van Ruysdael]], la pittura di genere con [[Codde]], [[Duyster]] o [[Palamedesz]], la natura morta con un altro grande artista di [[Haarlem]], [[Pieter Claesz]].
Le sue opere sono presenti in molti musei: diverse ''Nature morte'', tra cui quella del [[1629]] ora al [[Mauritshuis]] dell'[[L'Aja|Aja]]; quella del [[1631]] del [[Gemäldegalerie Alte Meister]] di [[Dresda]] e la contemporanea di [[Berlino]]-[[Dahlem]]; quelle del [[1634]] del [[Museo Boijmans Van Beuningen]] di [[Rotterdam]] e dell'[[Alte Pinakothek]] di [[Monaco di Baviera]]; quelle del [[1637]] del [[Louvre]] di [[Parigi]] e del [[Museum Mayer van der Bergh]] di [[Anversa]]; quelle del [[1638]] del [[Hamburger Kunsthalle]] di [[Amburgo]] e del [[Musée des beaux-arts (Besançon)]] di [[Besançon]]; quella del [[1642]] del [[Rijksmuseum]] di [[Amsterdam]]; quella del [[1656]] ora a [[Budapest]].
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