In un tranquillo quartiere normalmente benestante e tranquillo si evidenzia sin dall'inizio la presenza divive un ambiguo ragazzino di nome Robbie. Con la scusa di una falsa malattia di Katie, la madre di Robbie, il ragazzino viene ospitato a casa di una famiglia di vicini composta da madre, padre, una ragazza teenager e un altro ragazzino di nome Wyatt che all'incirca ha l'età di Robbie.
Proprio ospitando Robbie, la ragazza e il suo amico (di nome Ben) cominciano ad essere ossessionati da strani eventi soprannaturali che si manifestano all'interno della casa, questi avvenimenti che preoccupano i ragazzi a talal punto che questi ultimi decidono di registrare tutto ciò che accade in tutta la casa, attraverso ledelle webcam di computer portatili e di una telecamera nascosta.
Il manifestarsi della presenza demoniaca e della sua classica escalation ricalca perfettamente gli altri episodi della saga, ma l'unico vero colpo di scena risiede nel fatto che in realtà è Wyatt e non Robbie, il bambino scomparso di nome Hunter. Per illudere lo spettatore, Robbie viene subito presentato come figlio di Katie e dell'età di Hunter in modo che si possa cadere in errore credendolo appunto Hunter sotto falso nome.
Avendo bisogno di una vergine, la teenager della famiglia, dopo l'uccisione del fidanzato e della madre, viene condotta all'interno dell'abitazione di Katie usando come esca dapprima il padre ed infine viene condotta sul retro della casa dalla voce di Wyatt/Hunter. La ragazza urla al "fratello" di scappare ma il bambino non si muove. Si ripete quindi anche in questo film l'utilizzo dei bambini per attirare la vittima designata, infatti a questo punto vengono mostrate un gran numero di donne dalle fattezze demoniache in procinto di aggredire la ragazza e la mamma di Robbie che la aggredisce da dietro anch'essa con fattezze demoniache.