Al-Qata'i': differenze tra le versioni

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'''Al-Qaṭāʾiʿ''' ({{Arabo|القطائـع}}) è stata una [[città]] [[Egitto|egiziana]] di breve vita, edificata nell'anno [[868]] dal fondatore della [[Tulunidi|dinastia Tulunide]], [[Ahmad ibn Tulun]],|Aḥmad nell'annob. [[868Ṭūlūn]]. <br>
Al-Qaṭāʾiʿ era situata immediatamente a NE dell'antica capitale [[Wali|governatoriale] [[abbaside]] di [[al-'Askar|al-ʿAskar]], fondata dalla dinastia [[califfale]] [[Abbasidi|abbaside]] quando la sua capitale fu trasferita nel [[750]] a [[Baghdad]] dalla precedente sede di [[Damasco]], voluta dagli [[Omayyadi]].<br>
Essa era contigua a [[al-Fustat|Fusṭāṭ]], fondata dal conquistatore [[Arabi|arabo]] dell'[[Egitto]] [[bizantino]] [['Amr ibn al-'As|ʿAmr b. al-ʿĀṣ]], nel [[642]]. Tutti e tre gli insediamenti furono in seguito incorporati nella città [[fatimide]] di [[Il Cairo|al-Qāhira]] ([[Cairo]]), fondata nel [[969]]. La città fu rasa al suolo ai primi del [[X secolo]] e di essa sopravvive solo la struttura della [[Moschea di Ibn Tulun]].
 
== Storia ==
Al-Qaṭāʾiʿ ("I quartieri") fu voluta da [[Ahmad ibn Tulun|Aḥmad b. Ṭūlūn]] quando fu inviato in Egitto dal califfo abbaside per assumerne il governo nell'[[868]]. Ibn Ṭūlūn arrivò con una cospicua compagine militare, troppo numerosa per essere alloggiata ad al-ʿAskar. La nuova capitale fu fondata tra il Jabal Yashkhur - una collina a NE dei precedenti insediamenti, che una leggenda islamica indicava come punto di approdo dell'[[Arca di Noè]] dopo il [[Diluvio Universale]] - e il Jabal al-[[Muqattam|Muqaṭṭam]].
 
Al-Qaṭāʾiʿ fu costruita poco tempo dopo la nuova capitale abbaside di [[Samarra|Sāmarrāʾ]] ([[Iraq]]), dove Ibn Ṭūlūn aveva ricevuto il suo addestramento militare. Sāmarrāʾ era una città a sezioni (un po' come i nostri [[quartieri]]), ognuno progettato per una particolare classe o gruppo sociale. Certe aree di al-Qaṭāʾiʿ furono assegnate in tal modo a ufficiali dell'esercito tulunide, funzionari civili, specifici gruppi militari, Greci, guardie, agenti di polizia (''shurṭa''), conducenti di [[dromedari]] e schiavi.<ref>[[Al-Maqrizi]], ''Khiṭaṭ'' I, pp 315–317</ref> La nuova città non mirava a soppiantare Fusṭāṭ, che era una città assai vivace commercialmente e produttiva di ricchezza, quanto piuttosto costituiva un'estensione dell'antica capitale abbaside di al-ʿAskar. In effetti, numerosi funzionari seguitarono a risiedere nella funzionale Fusṭāṭ.