Cohortium Vigilum Stationes: differenze tra le versioni
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I primi ''vigiles'' utilizzavano abitazioni ed edifici privati sequestrati come posti di comando. Solamente verso la metà del II secolo d.C. nuove caserme furono appositamente edificate. Al principio del III secolo furono edificate anche delle sottostazioni, chiamate ''excubitoria'', dove potevano alloggiare circa 40-50 uomini, per poter intervenire più rapidamente nei nuovi quartieri della città in espansione.
Tra la fine del IV secolo e il principio del V secolo d.C. il servizio dei vigili fu riorganizzato e le caserme non furono più utilizzate, essendo notevolmente ridotto il numero dei vigili, che divengono ''collegiati'' e dimorano nelle proprie abitazioni<ref>Léon Homo, ''Roma imperiale e l'urbanesimo nell'antichità'', Mursia, Milano, 1976, ISBN 978-88-425-9207-5, pp. 152-155.</ref>.
== Suddivisione delle ''stationes'' ==
[[File:Graffito Vigiles Trans Tiberim.jpg|thumb|right|240px|Riproduzione del graffito rinvenuto nell<nowiki>'</nowiki>''excubitorium'' della VII coorte a Trastevere (''Regio XIV Trans Tiberim''). III secolo d.C.<ref>{{CIL|06|3020}} = {{CIL|06|37247}}</ref>.]]
Ogni coorte era tenuta a sorvegliare e intervenire su due [[14 regioni di Roma augustea|regioni]] dell'Urbe<ref name="Plat">Samuel Ball Platner (completato e rivisto da Thomas Ashby), ''A Topographical Dictionary of Ancient Rome'', Oxford University Press, Londra, 1929, p. 128-130.</ref>.
Più in dettaglio, si riportano la regione in cui era collocata la caserma e le regioni di competenze per ciascuna coorte:
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Oltre alle 7 caserme, erano presenti 14 ''excubitoria'' (uno per ciascuna regione)<ref name="Plat"/>, dislocati in maniera tale da rendere rapido l'intervento di spegnimento degli incendi, che era per lo più effettuato abbattendo gli edifici circostanti al focolaio, in modo da impedire la propagazione delle fiamme.
Delle 7 caserme, ne sono state identificate con sicurezza
* ''I cohors'': sul lato orientale della [[Via Lata]], di fronte ai [[Saepta Iulia]]
* ''II cohors'': sull'[[Esquilino]], angolo sudest di piazza Vittorio Emanuele
* ''III cohors'': sul [[Viminale (colle)|Viminale]]
* ''IV cohors'': vicino alle [[terme di Caracalla]]
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== Descrizione delle ''stationes'' ==
=== ''Statio I cohortis'' ===
Questa stazione sorgeva a est della via Lata, di fronte ai ''Saepta Iulia''<ref name="Plat"/><ref>{{CIL|06|233}}, {{CIL|06|1056}}, {{CIL|06|1092}}, {{CIL|06|1144}}, {{CIL|06|1157}}, {{CIL|06|1180}}, {{CIL|06|1181}}, {{CIL|06|1226}}; inoltre, non rivenute ''in situ'': {{CIL|06|2959}}, {{CIL|06|2960}}, {{CIL|06|2961}}.</ref>. La stazione della I coorte era anche la sede del [[Praefectus Vigilum|prefetto dei vigili]] e dello stato maggiore, nonché degli uffici amministrativi del corpo dei vigili<ref name="Homo"/>. La planimetria di questa stazione è conservata su un frammento della ''[[Forma Urbis Severiana]]''. Si tratta di un edificio rettangolare con l'asse principale disposto in direzione nord-sud formando un angolo di 18° con la Via Lata. L'edificio è diviso in tre parti, ciascuna delle quali possiede un cortile centrale attorniato da un portico su cui si aprono le camere. Resti dell'edificio portati alla luce nel corso di scavi del XVII secolo, che portarono alla luce camere con decorazioni in marmi e stucchi molto lussuose, oltre a statue e varie epigrafi, dimostrarono che però l'edificio fu modificato considerevolmente successivamente al periodo severiano<ref name="Plat"/><ref name="Homo"/>.
=== ''Statio II cohortis'' ===
La stazione della II
=== ''Statio
La III stazione sorgeva sul Viminale, nella regione VI Alta Semita.
Questa stazione sorgeva sull'[[Aventino]], appena a nord della [[basilica di San Saba]]<ref name="Plat"/><ref>{{CIL|06|219}}, {{CIL|06|220}}, {{CIL|06|643}}, {{CIL|06|1055}}; inoltre, rinvenute non ''in situ'': {{CIL|06|2972}}, {{CIL|06|2973}}, {{CIL|06|2974}}, {{CIL|06|2975}}, {{CIL|06|2976}}.</ref>.▼
Le testimonianze epigrafiche non sono determinanti<ref>{{CIL|06|2969}}, {{CIL|06|2970}}, {{CIL|06|2971}}, {{CIL|06|3761}} = 31320, {{CIL|06|32753}}, {{CIL|06|32754}}, {{CIL|06|32755}}, {{CIL|06|32756}}.</ref>, ma la stazione, individuata, si trovava appena fuori della ''[[porta Viminale]]'', vicino all'angolo orientale delle [[terme di Diocleziano]], in corrispondenza dell'incrocio tra le vie Volturno e Solferino<ref name="Homo"/><ref name="Plat"/><ref>{{CIL|15|7245}}; questa tubazione potrebbe essere stata rinvenuta vicino al sito delle terme, ma potrebbe comunque riferirsi alla I coorte.</ref>.
=== ''Statio
=== ''Statio V cohortis'' ===
▲
=== ''Statio VI cohortis'' ===
Di posizione ignota, si sa dalla ''Notitia'' che si trovava nella VIII regione (Foro Romano), probabilmente nel [[Velabro]], tra [[Palatino]] e [[Campidoglio]], in prossimità della [[rupe Tarpea]] e del [[tempio di Augusto]], in corrispondenza o nelle immediate vicinanze dell'odierna piazza della Consolazione<ref name="Homo"/>. Le testimonianze epigrafiche non riportano informazioni topografiche chiarificatrici<ref name="Plat"/><ref>{{CIL|06|2984}}, {{CIL|06|2985}}, {{CIL|06|2986}}, {{CIL|06|2987}}, {{CIL|06|2988}}, {{CIL|06|2989}}, {{CIL|06|2990}}, {{CIL|06|2991}}, {{CIL|06|2992}}; , {{CIL|06|32757}}.</ref>.
Si ipotizza che un ''excubitorium'' fosse localizzato nel [[Foro Romano|Foro]]<ref name="Plat"/><ref>{{CIL|06|3909}}.</ref>.
=== ''Statio VII cohortis'' ===
Di posizione ignota, si sa dalla ''Notitia'' che si trovava nella XIV regione (Trastevere), probabilmente nella parte meridionale<ref name="Homo"/>. Non sono state rinvenute tracce della stazione, ma per contro nel 1866 fu rinvenuto l<nowiki>'</nowiki>''excubitorium'', un edificio che era in origine una dimora privata e che nel II secolo d.C. fu ampliata e destinata al nuovo utilizzo. Sulle sue pareti furono rinvenuti numerosi graffiti, databili dal 215 al 245 d.C., di notevole rilevanza per le informazioni riportate relative all'organizzazione delle coorti<ref name="Plat"/><ref>Da {{CIL|06|2998}} a {{CIL|06|3091}}</ref>.
== Note ==
<references/>
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