Let It Bleed: differenze tra le versioni

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== Il disco ==
=== Origine e storia ===
Il [[1969]], anno di pubblicazione di ''Let It Bleed'', è l'ultimo anno della decade dei sessanta, l'anno della morte degli ideali [[hippy]] di "pace e amore"; le droghe pesanti dilagano ovunque, e il [[Festival di Woodstock]] sarà l'ultima celebrazione del sogno prima del brusco risveglio.<ref name="Appleford, Steve 1997">Appleford, Steve. ''La storia dietro ogni canzone dei Rolling Stones'', Tarab Edizioni, Firenze, 1997, pag. 99, ISBN 88-86675-57-7</ref> Già l'anno precedente, come gli omicidi di [[Robert Kennedy]] e [[Martin Luther King]] avevano lasciato presagire, le cose stavano cambiando in peggio, e la strage di [[Bel Air (California)|Bel Air]] a opera di [[Charles Manson]] e dei suoi "figli di Satana", o il [[Altamont Free Concert|concerto "maledetto" di Altamont]] degli stessi Stones (dove mentre la band suonava sul palco, gli [[Hell's Angels]] uccidono a coltellate il giovane afroamericano [[Meredith Hunter]] tra il pubblico), entrambi del 1969, misero definitivamente la pietra tombale sul periodo del [[flower power]] e degli ingenui e speranzosi anni sessanta. Inoltre infuriava la [[guerra del Vietnam]], con il suo carico di morte, e le conseguenti violente proteste nelle strade di tutto il mondo. La morte stessa non risparmiò la famiglia degli Stones con Brian Jones che affoga nella piscina della sua villa (3 luglio 1969). Tutte le inquietudini di questo periodo tormentato, il sangue e il dolore, la paura e il desiderio, la passione e la distruzione, la violenza e l'amore, confluiscono nelle note di ''Let It Bleed'' (titolo sinistro che in italiano è traducibile con "Lascia che sanguini"), nelle sue sonorità oscure in bilico tra il british sound e quello americano, tra il Blues e il Country (quest'ultimo portato in dono alla band dalla frequentazione dell'epoca di Keith Richards con [[Gram Parsons]]).<ref name="Appleford, Steve 1997"/>
 
=== Brian Jones lascia gli Stones ===
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''Yeah, and if you want it, baby,''<br />
''Well you can bleed on me''|lingua=en}}
La [[title track]] dell'album è un ritmato pezzo pianistico da ''[[saloon]]'' dalle forti atmosfere country rock introdotto dai passaggi iniziali della chitarra blues suonata con il ''[[Bottleneck (strumento)|bottleneck]]'', che si scontrano con un testo pieno zeppo di allusioni al sesso e alla droga. Il brano è sorretto dal pianoforte ''[[honky tonk]]'' di [[Ian Stewart (musicista)|Ian "Stu" Stewart]] (suo unico contributo all'album). Il sinistro titolo (in italiano: ''Lascia che sanguini'') della canzone, oltre a riassumere la violenta tematica generale dell'album, potrebbe anche essere un malizioso riferimento alla ''Let It Be'' (in italiano: ''Lascia che sia'') dei Beatles, che il gruppo di Liverpool stava incidendo circa nello stesso periodo delle sessioni di registrazione dell'album degli Stones. La similitudine tra i due titoli potrebbe quindi non essere casuale, anche se poi ''[[Let It Be (album The Beatles)|Let It Be]]'' venne pubblicato molto tempo dopo rispetto a ''Let It Bleed''. Nonostante fosse stata presa in considerazione per la pubblicazione su singolo, la canzone venne scartata a causa delle allusioni sessuali presenti nel testo. ''Let It Bleed'' venne pubblicata su singolo solo in [[Giappone]] nel gennaio del 1970.
 
==== ''Midnight Rambler'' ====