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{{vedi anche|Origini dell'opera}}
La storia dell'opera abbraccia un arco cronologico-temporale di oltre quattro secoli, dalla fine del XVI al presente.
Le origini dell'opera si fanno risalire al passaggio tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII Secolosecolo]], quando un gruppo di intellettuali fiorentini, noto come [[Camerata de' Bardi]], dal nome del mecenate che li ospitava, decide di formalizzare il nuovo genere. Le sue radici storiche risalgono per altro al [[teatro medievale]] - degna di attenzione l'opera drammatica ''Ordo Virtutum'' composta nel [[1151]] circa dalla religiosa benedettina [[Ildegarda di Bingen]] -, mentre quelle ideali affondano nel teatro antico e in particolare nella [[tragedia classica]]. D'altronde già la [[commedia dell'arte]] cinquecentesca prevedeva al suo interno l'uso delle [[Canzone (musica)|canzoni]], così come il ''ballet de court'' francese ed il ''masque'' inglese mescolavano voci, [[strumento musicale|strumenti]], scene, mentre i [[dramma pastorale|drammi pastorali]] comprendevano ampi spazi musicali.
 
[[File:Pietro Metastasio.jpg|thumb|Il poeta [[Pietro Metastasio]], autore di una fortunatissima riforma del teatro d'opera]]
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[[File:Sancarlo palcoreale.JPG|thumb|left|Palco reale del [[Teatro San Carlo|San Carlo di Napoli]], il più antico teatro lirico d'Europa ancora attivo]]
Lo stile di canto, più severo e declamatorio, è prevalentemente sillabico. Ulteriori elementi di differenziazione rispetto al modello italiano sono costituiti dall'importanza assegnata alle coreografie e dalla struttura in cinque atti, che l'opera seria francese conserverà fino a tutto il XIX Secolosecolo. Nacquero così la [[tragédie-lyrique]] e l'[[opéra-ballet]].
 
Dalla fine del Seicento, le arie dell'opera italiana si compongono di due strofe poetiche intonate col "da capo", ossia ripetendo, con qualche variazione di stile, la prima strofa. Una forma impiegata fino alla fine del [[XVIII secolo]]. È questo il secolo nel quale l'opera italiana è riformata dal poeta [[Pietro Metastasio]], il quale stabilisce una serie di [[canone (musica)|canoni]] formali, relativi sia all'impianto drammaturgico che alla struttura metrica delle arie, applicando le cosiddette [[unità aristoteliche]] e dedicandosi esclusivamente al genere [[opera seria|serio]].<br />
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[[Georg Friedrich Händel]] fu uno dei maggiori compositori del XVIII secolo ed oggi viene ancora eseguito il suo [[Giulio Cesare (Haendel)]].
 
La seconda metà del XVIII Secolosecolo registra anche l'azione riformatrice di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], in qualche misura anticipata, in Italia, da quella di [[Tommaso Traetta]] e [[Niccolò Jommelli]]. La riforma consiste in una riduzione dell'ampollosità e della retorica canora a vantaggio di un chiaro svolgimento dell'azione e di una maggiore aderenza della [[musica]] a situazioni e personaggi. La struttura del melodramma italiano, in particolare, col passare dei decenni, si era infatti cristallizzata in una meccanica successione di recitativi e [[aria (musica)|arie]]. [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] realizza la sua riforma nell'ambito dell'[[opera seria]], mantenendosi entro il filone di una classicità espressivamente austera, entro i generi dell'[[opera italiana]] prima e dell'[[opera francese]] poi; [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] sviluppando liberamente il genere di ascendenza [[Carlo Goldoni|goldoniana]] del [[dramma giocoso]], nelle sue opere italiane più famose, nonché dando impulso alla nascente [[opera tedesca]].
 
Ancora oggi [[Don Giovanni (opera)]], [[Le nozze di Figaro]] e [[Die Zauberflöte]] di Mozart sono tra le opere maggiormente eseguite nel mondo.