Discussione:Metodo MCSCF: differenze tra le versioni

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Sotto metto una bozza dell'esempio. Rileggendo la voce ho notato che il paragrafo incriminato oltre a non essere pertinente contiene alcuni errori. Non è vero che "C_Ion è di valore comparabile a C_Cov in condizioni di separazione, mentre C_Ion = 0 in condizioni di equilibrio". È invece vero il contrario, in condizioni di equilibrio C_Ion e C_Cov hanno valori comparabili mentre quando i due atomi dissociano C_Ion diventa sempre meno importante in quanto H2 dissocia omoliticamente. A grande distanza ogni atomo ha il suo elettrone e dunque il peso della configurazione ionica diventa nullo. Più in basso c'è un altro errore, dove si dice "Questo è un semplice esempio di un approccio multiconfigurazionale per la descrizione del legame chimico, dove C_1 = 1 e C2 = 0 in condizioni di equilibrio e C1 è comparabile a C2 per grandi separazioni". C_1 = 1 e C2 = 0 è la funzione HF, non la funzione MC. In condizioni di equilibrio la funzione MC avrà C_1 leggermente minore di 1 e C_2 leggermente maggiore di zero, il contributo di PHI_2 sarà piccolo ma deve farsi sentire, altrimenti dove sta il miglioramento rispetto a HF? È invece vero che C1 è comparabile a C2 per grandi separazioni. '''Arnoux''' 22:22, 3 apr 2008 (CEST)
 
:Se ho capito bene (ho letto un po' di corsa), l'esempio non è che sia proprio sbagliato, è poco indicativo. Ho capito bene? --[[Utente:ChemicalBit|'''C'''hemical<ttcode>'''B'''it</ttcode>]] <small>- Cerchiamo di aumentare il [[Rapporto segnale/rumore#Usi non tecnici|rapporto segnale/rumore]] -</small> ([[Discussioni utente:ChemicalBit|msg]]) 22:33, 3 apr 2008 (CEST)
 
::Quel paragrafo parte dalla descrizione della molecola H2 con Hartree-Fock in minimal basis set, decompone la funzione d'onda HF mettendo in evidenza la componente covalente e quella ionica (questo per la verità non lo fa chiaramente), poi accenna al problema della correlazione elettronica non dinamica (cioè alla scarsa flessibilità della funzione d'onda HF, che pesa allo stesso modo la componente covalente e quella ionica per ogni distanza di legame; anche questo non è espresso chiaramente), si introduce maggiore flessibilità nella funzione d'onda ammettendo la possibilità di pesare diversamente la componente ionica e quella covalente e che i rispettivi coefficienti possano variare in funzione della distanza di legame (anche questo non è espresso chiaramente e come scritto sopra qui ci sono degli errori). A questo punto vorrebbe o dovrebbe relazionare la funzione d'onda flessibile, quella che permette alla componenete ionica e a quella covalente di pesare più o meno a seconda della distanza di legame, con una funzione d'onda che sia data dalla combinazione lineare di due determinanti, ma anche qui non è fatto chiaramente, sembra che si siano persi dei pezzi. Il paragrafo non parla direttamente di MCSCF, tratta del problema della correlazione non dinamica e di come si possa risolvere usando più configurazioni. Tratta di un caso particolare in cui gli MO non necessitano di essere ottimizzati, quindi è MC ma non SCF. È un caso particolare in cui le funzioni d'onda di MCSCF, CID, FullCI, CC e VB sono identiche. A me sembra poco pertinente. '''Arnoux''' 23:15, 3 apr 2008 (CEST)
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