<br/> <small>Giudicate voi i lavori eseguiti...</small>}}'''
'''Ercolano''' (in {{latino |Herculaneum}}) è una [[città]] dell'[[storia antica|evo antico]], corrispondente all'attuale [[Ercolano]], la cui storia ha origine dal XII secolo a.C. per terminare nel 79, quando, a seguito dell'[[eruzione del Vesuvio del 79|eruzione del Vesuvio]], viene ricoperta sotto una colte di materiali vulcanici, trasformatosi successivamente in pappamonte. Gli [[Scavi archeologici di Ercolano|scavi della città]], iniziati nel 1710, hanno riportato alla luce un sito archeologico entrato a far parte della lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] nel 1997: ogni anno attira oltre 300.000 visitatori.
==Storia==
Secondo la leggenda, [[Dionigi di Alicarnasso]] sostienenarra che Ercolano sarebbe stata fondata da [[Ercole]], di ritorno dall'[[Penisola iberica|Iberia]] con una mandria di buoi presi a [[Gerione]], nel 1243 a.C., mentre storicamente non si hanno notizie certe sulla sua fondazione poiché mancano elementi di verifica come reperti, che non vanno oltre il II secolo a.C.. [[Strabone]] dicesostiese che la città fu fondata dagli [[Osci]] nel XII secolo a.C.: l'ipotesi potrebbe essere veritiera in quanto sono state ritrovate alcune trascrizioni dalla [[lingua osca]], la quale sarebbe rimasta in uso ad Ercolano fino alla conquista romana. Secondo altri invece la città fu fondata dagli etruschi[[Etruschi]] tra il X e l'VIII secolo a.C., quando tutto il territorio entra sotto l'influenza del popolo italico.
Nel 479 Ercolano venne conquistata dai [[Greci]], precisamente dai [[Pelasgi]]: sotto l'influsso del popolo ellenico venne adottato l'impianto urbano proposto da Ippolito[[Ippodamo|Ippodamo da Mileto]], simile alla vicina ''[[Napoli|Neapolis]]'', di cui si sostiene fosse un suburbio; sotto i greciGreci compare per la prima volta la menzione di Ercolano, precisamente nel 314, in uno scritto di [[Teofrasto]], con il nome greco di ''Ηράκλεια''. La città fu in seguito ampliata durante il V secolo a.C. dopo la conquista dei sanniti[[Sanniti]]; tra il IV ed il III secolo a.C. entra a far parte dell'orbita romana: se durante la [[seconda guerra sannitica]] è incerta la sua posizione, se schierata come nemica di [[Roma (città antica)|Roma]] insieme a Napoli o come alleata con [[Pompei antica|Pompei]], nella [[terza guerra sannitica]] è con la Lega Nocerina contro i romaniRomani, venendo successivamente sconfitta. È in questo periodo che i romaniRomani iniziano a prediligere le ville lungo la costa ercolanense costruendo sfarzose dimore; durante lela guerre[[guerra socialisociale]] la città venne assalita e conquista nel 89 a.C. da un legato di [[Lucio Cornelio Silla]], Titus[[Tito DidiusDidio]], facendo terminare quindi la sua indipendenza politica e divenendo [[Municipio (storia romana)|municipio]] di Roma, amministrata da una colonia di veterani dell'esercito sillano. Al termine dell'[[Repubblica romana|età repubblicana]] era già divenuto un affermato centro di villeggiatura per l'aristocrazia romana: Senena[[Lucio Anneo Seneca]], nel suo ''[[De ira]]'', narra che [[Gaio Giulio Cesare]] avrebbe distrutto una villa nei pressi della costa di Ercolano nei quali era stata relegata la [[Aurelia Cotta|madre]], vendicandola. Durante l'età[[Impero repubblicaromano\epoca Ercolanoimperiale]] visse il periodo di massimo splendore grazie al [[tribuno]], eletto nel 32 a.C., e in seguito dichiarato patrono, [[Marco Nonio Balbo]], il quale promosse l'edificazione di nuovi edifici, come la basilica[[Basilica (Ercolano)|Basilica]] e la restaurazione delle mura: nello stesso periodo seguono la costruzione del teatro[[Teatro (Ercolano)|Teatro]], dell'[[Acqudedotto del Serino|acquedotto]] e di due complessi termali.
Nel 62 Ercolano fu colpita da un [[Terremoto del 62|terremoto]] che rese necessari lavori di ristrutturazione: da una epigrafe risulta che [[Vespasiano]] fece restaurare a sue spese la basilicaBasilica e un tempio. Non erano ancora terminati i restauri che nel 79, precisamente il 25 agosto, o comunque un periodo posteriore a questa data, del 79 Ercolano venne interessata dall'eruzione del [[Vesuvio]]: rispetto a Pompei non subì la pioggia di ceneri e lapilli a causa della direzione del vento, pur trovandosi alle pendici del monte. Tuttavia nel corso della notte., a seguito del crollo della colonna di materiali vulcanici., venne investita da [[Colata piroclastica|colate piroclastiche]] alla velocità di oltre cento km/h ad elevata temperatura, formate da acqua, fango, roccia e pomici liquefatti, le quali la ricoprirono sotto uno strato variabile dai dieci ai dodici metri, successivamente arrivato a venticinque a seguito di altre eruzioni, come [[Eruzione del Vesuvio del 1631|quella del 1631]]. Tale materiale con il passare degli anni si è solidificato diventando pappamonte, una sorta di tufo ma più tenero, che ha permesso di conservare materiali organici come legno, papiri e alimenti, carbonizzati istantaneamente dalle alte temperature delle colate piroclastiche. Ercolano quindi cessa di esistere; dopo l'eruzione non si assiste alla ripresa di un centro abitato: nel 121 [[Adriano]] ordina di riaprire la strada litoranea che passa per la città, lungo la quale viene costruita qualche sporadica casa.
==Urbanistica==
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