Monte Agner: differenze tra le versioni

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È però a partire dagli anni ottanta che vi è un proliferare di vie nuove sulle pareti dell'Agnèr e dei suoi satelliti ad opera essenzialmente di due alpinisti: [[Riccardo Bee]] e [[Lorenzo Massarotto]]. Il primo tra il 1980 e il 1982 percorse: il canalone nord-ovest tra l'Agnèr e la Torre Armena con Sponga, una nuova via diretta alla parete nord-est che raddrizza la Sudtirolesi, il grande pilastro al centro della parete nord-ovest, la prima solitaria alla via Vinci-Bernasconi, il Gran Diedro della parete nord-ovest. Bee trovò la morte tra le rocce della parete nord-est nel dicembre del 1982 mentre tentava di aprire un nuovo itinerario. Massarotto esplorò sistematicamente tutte le pareti del massiccio aprendo numerose vie nuove, dal 1981 fino al 2004, tra cui: la "via del cuore" alla parete nord-est, a sinistra della Sudtirolesi, la "Dante Guzzo", la "Luciano Cergol" e la Massarotto-Costantini nella fascia rocciosa tra lo spigolo e la via Jori, una via alla parete nord-ovest tra la Vinci e la Bee.
 
Nel 1980 i cecoslovacchi Josef Rakoncaj e Jaromir Stejskal che, dal 29 Febbraiofebbraio al 4 Marzomarzo, realizzarono la prima salita invernale della Via Dei SudTirolesi.
 
Nel 1990 ancora i cechi Miroslav e Michal Coubal tracciarono la "storia infinita", una via estrema (fino ad VIII-) tra la Jori e la via dei Polacchi. L'ultima nata, nel 2009, è la via di Ivo Ferrari e Renzo Corona "Tango per Marinella" nel diedro che chiude a sinistra il pilastro Bee.