Wonder Stories: differenze tra le versioni
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La nuova rivista di Gernsback, ''Amazing Stories'', fu un successo, ma Gernsback perse il controllo della casa editrice quando questa dichiarò [[bancarotta]] nel febbraio 1929. Per aprile aveva già formato una nuova compagnia, la Gernsback Publications Incorporated, e istituito due [[controllata|sussidiarie]]: Techni-Craft Publishing Corporation e Stellar Publishing Corporation. Gernsback inviò lettere pubblicizzando i piani per le sue nuove riviste; la mailing list che usò fu quasi sicuramente compilato dalla lista degli abbonati ad ''Amazing Stories''. Questo sarebbe stato illegale, dato che le liste erano di proprietà di Irving Trust, il ricevitore della bancarotta. Gernsback ne negò l'uso sotto giuramento, ma gli storici generalmente concordano che questo dev'essere quanto ha fatto. Le lettere chiedevano inoltre ai potenziali abbonati di decidere il nome della nuova rivista: questi votarono per "Science Wonder Stories", che divenne il nome di una delle nuove riviste di Gernsback.<ref name=EFB_579-581>Bleiler, ''Gernsback Years'', pp. 579–581.</ref><ref name="AMZ_1978-5">Perry, "An Amazing Story" pp. 114–115.</ref>
Il recupero di Gernsback dalla bancarotta fu considerevolmente rapido. Per gli inizi di giugno aveva lanciato tre nuove riviste, due delle quali pubblicavano fantascienza.<ref name=EFB_RC>L'altra fu ''Radio-Craft'', che era indirizzata ai radioamatori e riparatori. Vedi Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 579.</ref> Il numero di giugno 1929 di ''Science Wonder Stories'' apparve nelle edicole il 5 maggio 1929, e venne seguito il 5 giugno dal numero di luglio 1929 di ''Air Wonder Stories''.<ref name=EFB_579-581/><ref name="EFB_541-543">Bleiler, ''Gernsback Years'', pp. 541–543.</ref> Entrambe le riviste erano mensili, con Gernsback come redattore capo e [[David Lasser]] come redattore.<ref name=TTM_64>Ashley, ''Time Machines'', p. 64.</ref><ref name=TTM_237>Ashley, ''Time Machines'', p. 237.</ref><ref name=TTM_254>Ashley, ''Time Machines'', p. 254.</ref> Lasser non aveva esperienze precedenti come redattore e conosceva poco della fantascienza, ma la sua laurea recentemente acquisita al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] convinse Gernsback ad assumerlo.<ref name=Davin_47>Davin, ''Pioneers'', p. 47.</ref>
Gernsback affermava che la fantascienza fosse [[educazione|educativa]]. Lo affermò spesso in ''Amazing Stories'' e continuò a farlo nei suoi editoriali per le nuove riviste, affermando per esempio che «gli insegnanti incoraggiano la lettura di questa narrativa perché sanno che danno all'allievo una conoscenza fondamentale di scienza ed [[aeronautica]].»<ref name=BGY_542_Q>Editoriale di Gernsback in ''Air Wonder Stories'', luglio 1929, p. 5, citato in Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 542.</ref> Reclutò anche un pannello di «educatori di fama nazionale, che esaminavano i principi scientifici principali di tutte le storie». Lo storico della fantascienza [[Everett Bleiler]] descrive ciò come «falsità pura e semplice», affermando che non ci sono prove che gli uomini appartenenti al pannello — alcuni dei quali come [[Lee De Forest]], erano scienziati ben conosciuti — avessero alcuna influenza editoriale.<ref name=BGY_580>Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 580.</ref> Comunque, [[Donald Menzel]], l'astrofisico del pannello, disse tuttavia che Gernsback gli inviava i manoscritti e faceva cambiamenti alle storie in conseguenza dei suoi commenti.<ref name=Carter_11>Carter, ''Creation of Tomorrow'', p. 11.</ref>
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