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== Storia ==
Nel [[584|584 ca.]] con la riforma degli esarcati di [[Maurizio Tiberio(imperatore)|Maurizio]] la Sicilia divenne un [[esarcato]] autonomo dall'[[Esarcato d'Italia]].
 
Tra il [[663]] e il [[668]] l'[[imperatore d'Oriente]] [[Costante II]] trasferisce la capitale dell'impero da Costantinopoli a [[Siracusa]]. Questo invece di portare benefici alla [[Sicilia]] e all'impero, crea delle tensioni che porteranno alla disgregazione di esso. L'imperatore fu assassinato in una congiura nel 668 e fu proclamato imperatore dall'esercito [[Mecezio]], non riconosciuto dal figlio di Costante II che era rimasto a [[Costantinopoli]], [[Costantino IV]].La sua usurpazione durò meno di un anno. Infatti, una flotta giunse da Costantinopoli, truppe bizantine dall'Italia, dall'Africa e dalla Sardegna marciarono verso la Sicilia, espugnarono Siracusa e deposero nel 669 l'usurpatore; molti dei suoi ufficiali vennero mutilati e condotti in prigionia a Costantinopoli, dove giunse anche la testa dell'usurpatore, decapitato.<ref>''Liber Pontificalis'', 79.2.</ref>
 
Verso la fine del [[VII secolo]] la Sicilia diventò un [[thema]] sotto il regno di [[Giustiniano II Rinotmeto]] ([[685]]-[[695]]; [[705]]-[[711]]) e comprendeva la [[Sicilia]], il [[ducato di Calabria]] e, teoricamente, il [[ducato di Napoli]]; la capitale dove risiedeva lo [[strategos]] era [[Siracusa]]<ref>Adele Cilento, ''Bisanzio in Sicilia e nel sud dell'Italia,'' Magnus Edizioni SpA, Udine, 2005, ISBN 88-7057-196-3, p. 45</ref>.
Era suddiviso amministrativamente nella [[Provincia lilibetana]] e nella [[Provincia siracusana]].
 
Quando [[Irene (imperatrice)|Irene d'Atene]] divenne imperatrice reggente di Bisanzio ed assunse il titolo di ''"Autocrate dei Romei"'', fu messa in atto una congiura per toglierle il trono, anche per via delle sue idee anti-iconoclaste. La rivolta scoppiò intorno al [[780]], a quanto pare appoggiata anche dagli iconoclasti, fallì e Irene punì i cinque cognati, fautori del colpo di Stato, costringendoli a farsi preti. Alla congiura partecipò anche lo [[stratego]]s di Sicilia, [[Elpidio (ribelle)|Elpidio]]. Irene fece arrestare e torturare la famiglia di questi e, per arrestarlo, inviò una grossa flotta al comando del patrizio Teodoro che, dopo diversi combattimenti, riuscì a recuperare la Sicilia; Elpidio si rifugiò in Africa, dove gli Arabi lo trattarono come se fosse [[basileus|basileus dei romei]] e addirittura lo avrebbero incoronato.<ref>[[Teofane Confessore|Teofane]], ''Cronaca'', AM 6273 </ref>
 
Vi fu una lunga guerra tra le due città e così il thema di Sikelia si dichiarò indipendente da Bisanzio, questa indipendenza durerà di fatto fino al tradimento di [[Eufemio di Messina]], [[turmarca]] della flotta siculo-bizantina che farà invadere l'isola dai [[Saraceni]]. Eufemio, che si era impadronito del potere nell'isola, era stato scacciato dai nobili locali bizantini che lo sconfissero duramente sotto la guida di Fotino. Allora chiese aiuto alla popolazione dei Berberi, da cui si era rifugiato nell'ex colonia bizantina di [[Ifriqiya]].