Cembalo scrivano: differenze tra le versioni
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I vari prototipi, oltre che a Novara (1856), furono esposti a Torino (1857), Firenze (1861), Londra ( 1865) e Milano (1881), dove Ravizza ricevette varie medaglie di merito, di bronzo e di argento.<ref>{{Cita|Filiberto Vignini, ''Al genio italiano è dovuta...'', 1959|p. 27|Filiberto Vignini}}</ref>
Nessuno dei modelli realizzati dal Ravizza venne però [[Processo di produzione industriale|prodotto industrialmente]], perché a quel tempo nessuno riuscì a capire l'importanza dell'[[Invenzione (tecnologia)|invenzione]] e, tantomeno, prevederne il futuro sviluppo. A quel tempo solo pochi Io consideravano utile ed alcuni lo criticarono nominandolo “pianoforte della bambola". L'unico che immaginò l'utilità dell'invenzione fu l’americano [[Christopher Latham Sholes]] ([[1819]] – [[1890]]). Questi nel [[1867]] costruì un prototipo per la vecchia fabbrica di armi [[Remington Arms|Remington]], la quale a partire dal [[1875]] aggiunse "la macchina per scrivere" ai
== Brevetti ==
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