Marcel Reich-Ranicki: differenze tra le versioni

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Reich-Ranicki nacque a [[Włocławek]], in [[Polonia]], il 2 giugno del [[1920]], figlio di David Reich, un mercante [[Polonia|polacco]] di origine [[Ebrei|ebraica]], e di Helene Auerbach, un casalinga [[Polonia|polacca]] nata da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] di origine [[Germania|tedesca]], che aveva già espresso [[Rabbino|rabbini]] distintisi per i loro studi biblici. Grazie alla madre, il futuro critico si avvicina sin da piccolo ad i grandi classici della [[letteratura tedesca]]; s'interesserà anche di [[letteratura polacca]], ma non prima del [[1940]]. In [[Polonia]] frequenta una scuola elementare tedesca.
 
Nel [[1929]], all'età di nove anni, si trasferisce con la famiglia in [[Germania]], a [[Berlino]], dove la famiglia dipende economicamente da un parente. Studia al ''Werner-von-Siemens-Realgymnasium'' di Berlino-Charlottenburg, liceo-ginnasio relativamente immune dalla ferocia della propaganda nazista, dove ripaga la resistenza passiva e la protezione di compagni e professori, per nulla scontata all'epoca, distinguendosi come uno dei migliori allievi di sempre in tedesco e nelle materie letterarie. Paradossalmente, il fatto di non essere mai riusciti ad ottenere la cittadinanza tedesca tiene i Reich, in quanto cittadini polacchi di lingua tedesca, relativamente al riparo dalle persecuzioni fino al [[1938]], quando sono rispediti in Polonia. Pur vivendo nell'incubo delle persecuzioni, il giovane Marcel Reich serberà sempre un ricordo meraviglioso del suo periodo berlinese, quello dell'infanzia e della prima giovinezza.
 
Insieme alla moglie Tosia, Reich-Ranicki è l'unico della sua famiglia ad uscire vivo in modo fortuito ed avventuroso dal [[ghetto di Varsavia]] (dove ha svolto anche funzioni di interprete ed organizzatore degli spettacoli): i suoi genitori ed il fratello maggiore Alexander, medico, alla liberazione sono già stati uccisi a [[Treblinka]].