PZL P.11: differenze tra le versioni
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| Riga 59: |Altro =  |Note = dati riferiti alla versione PZL P.11c |Ref = i dati sono estratti da ''Polish Aircraft 1893-1939''<ref>{{ }} Il '''PZL P.11''' era un [[aereo da caccia]] ad [[ala (aeronautica)|ala alta in configurazione a ''gabbiano'']] prodotto dall'azienda [[Polonia|polacca]] [[Państwowe Zakłady Lotnicze|Państwowe Zakłady Lotnicze (PZL)]] negli [[anni 1930|anni trenta]]. Fu il principale velivolo da caccia in forza alle [[Siły Powietrzne|Polskie Lotnictwo Wojskowe]], l'[[aeronautica militare]] polacca, fino al 1º settembre [[1939]], data dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]].<ref>Si trattava sostanzialmente di una versione aggiornata e potenziata del precedente [[PZL P.7]]. Il primo volo risale all'agosto 1931, mentre le consegne iniziarono a partire dal [[1934]].</ref> Riga 67: La [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] incaricò nuovamente l'ingegnere [[Zygmunt Pulawski]], già autore dei progetti dei [[aereo da caccia|caccia]] [[PZL P.1|P.1]], [[PZL P.6|P.6]], [[PZL P.7|P.7]] e [[PZL P.8|P.8]] che sviluppò una variante del [[PZL P.7|P.7]] basata su una motorizzazione più potente e su alcune innovazioni tecnologiche, oltre che riproducendo il suo design oramai diventato caratteristico dei precedenti lavori. Dopo che l'ingegner [[Zygmunt Pulawski|Pulawski]], era rimasto ucciso in un incidente aereo, il 21 marzo [[1931]], il lavoro di progettazione del [[aereo da caccia|caccia]] P.11 venne portato a termine dall'ingegner [[Wsiewolod Jakimiuk]].<ref>Cynk, Jerzy B. Polish Aircraft 1893-1939, Putnam & Company Ltd. London 1971 1st|pagine=pp. 158–172 ISBN 0-370-00103-6.</ref> Il primo [[prototipo]], designato P.11/I, venne portato in volo per la prima volta nell'agosto 1931 dal collaudatore [[Bolesław Orliński]].<ref name="Cynk-0">Cynk, Jerzy B. Polish Aircraft 1893-1939H Putnam & Company Ltd. London 1971 pp. 158–172 ISBN 0-370-00103-6.</ref> Ad esso fecero seguito ulteriori tre prototipi che adottarono alcune leggere modifiche, i P.11/II, P.11/III e P.11/IV. Il primo prototipo, pilotato da [[Bolesław Orliński|Orliński]], partecipò all'International Fighter Show di Istanbul risultando vincitore nella varie competizioni in cui fu impegnato. L'aereo si rivelò superiore ai contemporanei caccia Curtiss Hawk II, Dewoitine D.53 e Smolik S-31 ivi presenti. Il primo risultato ottenuto fu l'interesse della Romania all'acquisto di 60 aerei da riprodurre su licenza. In seguito il primo prototipo venne venduto al [[Portogallo]] che era interessato all'acquisizione dei caccia. Il secondo prototipo P.11/II, dotato di propulsore radiale Bristol Mercury IVA azionante un'elica bipala Chauviére, volò per la prima volta nel dicembre 1931,<ref name="Kopanski-0">Kopanski Tomasz, Glass, Andrzej, Tomasz Makowki. Monografie Lotnicze 036, PZL P.11 Vol.1, AJ Press, Gdynia, 1997 ISBN 83-86208-63-5.</ref> raggiungendo una velocità massima di 346 km/h. Nel giugno 1932 la casa motoristica francese [[Gnome et Rhône]] offrì alla [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] il proprio propulsore [[Gnome-Rhône 9K|9Kcr]] Mistral da accoppiarsi alla cellula prodotta dalla [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] per offrire l'eventuale velivolo risultante all'[[Armée de l'air]]. Nell'agosto dello stesso anno i primi due prototipi (P.11/I e P.11/II) parteciparono al 3º Raduno Internazionale dell'Aviazione da Caccia tenutosi sull'aeroporto di [[Zurigo]], [[Svizzera]]. Il P.11/I fu portato in volo dal [[capitano]] Kazimierz Kuzian, mentre il secondo dal [[tenente]] Jerzy Bajan. L'aereo di Bajan fece registrare una velocità massima di 310 km/h e risultò superiore ai concorrenti [[Hawker Fury]], [[Fairey Firefly]], [[Bristol Bulldog]], [[Fokker D.VI]] e [[Dewoitine D.27]]. Al suo ritorno in patria il PZL P.11/II venne dotato del motore Gnome-Rhône 9K Mistral. Intanto l'abboccamento tra l'industria polacca e quella francese diede luogo, in seguito, alla costruzione del prototipo PZL P.24. Il secondo prototipo, dopo aver partecipato al XII Salon International de l'Air di [[Parigi]]<ref name="Cynk-0"/> compì senza successo un breve ciclo di valutazione sulla base di [[Alverça]], in vista dell'adozione di questo modello da parte dell'aviazione portoghese. In seguito il velivolo venne consegnato allo Squadron da addestramento presso l'Aviation Tecnical Training Centre (C.T.W.L) di Bydgoszcz. Il 23 giugno [[1936]], dopo un volo di trasferimento da Bydgoszcz all'aeroporto di Varsavia-Mokotow l'aereo, ai cui comandi vi era il pilota Anthony Gosiewski, rimase gravemente danneggiato in fase di atterraggio. Nel frattempo era stato completato il terzo prototipo, designato PZL P.11/III, che compì le prove di volo nella primavera del [[1933]]. In quell'anno venne trasportato negli [[Stati Uniti d'America]] per partecipare alle [[National Air Races]] tenutesi a [[Cleveland]].<ref>Cynk, Jerzy B. Polish Aircraft 1893-1939 Putnam & Company Ltd. London 1971 pp. 158–172 ISBN 0-370-00103-6.</ref> L'aereo, equipaggiato con un propulsore Bristol Mercury IVA da 555 CV, venne pilotato in gara dal tenente Jerzy Kossowski.<ref name="Kopanski-0"/> Nonostante la sapiente esibizione in volo del pilota polacco, e malgrado il velivolo facesse registrare la più alta velocità massima ottenuta tra tutti gli aerei presenti, al PZL P.11/III non venne assegnato alcun riconoscimento. Al suo ritorno in Polonia l'aereo subì alcune modifiche: venne montato un cappuccio sul bordo anteriore del collettore di scarico del motore e installato l'armamento basato su due mitragliatrici Vickers Mod. F [[calibro (armi)|calibro]] [[.303 British|7,7 mm]] (che nella successiva produzione di serie furono adattate all'uso di cartucce calibro [[7,92 × 57 mm Mauser|7,92 mm]]).<ref name=Williams>Williams, Anthony G.; Dr Emmanuel Gustin. Flying Guns World War II, Development of aircraft guns, ammunition and installations 1933-45 (1ª edizione). Ramsbury, 2003 ISBN 978-1-84037-227-4.</ref> La dotazione complessiva delle due mitragliatrici era pari a 700 cartucce (350 per arma). Il velivolo così modificato divenne la base per la prima versione di serie, designata P.11a, e motorizzata con un radiale Bristol Mercury IVS2, raffreddato ad aria, da 575 [[cavallo vapore britannico|hp]]. Questa versione, da molte fonti considerata di preserie, fu ordinata in 50 esemplari dalla Lotnictwo Wojskowe. == Tecnica == Caccia monoplano ad ala alta a gabbiano di costruzione interamente metallica. La [[fusoliera]] con struttura metallica e rivestimento in lega leggera, aveva sezione circolare. Il castello motore era costituito da un anello in duralluminio irrigidito da angolari a L ed il motore era montato su tamponi antivibratori di tipo “Lord”<ref name=Dicorato>Dicorato, Giuseppe a cura di. PZL P.11 Storia dell'Aviazione, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1973 (ristampa del 1977).</ref>. L'impianto del carburante comprendeva un serbatoio principale sganciabile da 213 litri, installato posteriormente alla paratia [[parafiamma]], in fusoliera, ed un serbatoio supplementare a gravità nella seminala sinistra. Le semiali erano di costruzione metallica, su due longheroni con sezione a doppio T: il rivestimento era in lega leggera ondulata. Di analoga costruzione erano gli impennaggi e gli alettoni. L'attacco ala-fusoliera era in acciaio, ed era vincolato alla parte superiore della prima e seconda [[ordinata (aeronautica)|ordinata]] di fusoliera: ogni seminala, con profili notevolmente sottili all'attacco con la fusoliera ed all'estremità, e relativamente spessa invece in corrispondenza del gomito, era inoltre vincolata da due [[asta di controvento|montanti]] paralleli in duralluminio<ref name=Dicorato/> Il [[carrello di atterraggio]], di disegno originale, consisteva in due gambe a V collegate alla fusoliera e dotate di ammortizzatori oleopneumatici; entrambe le gambe erano rinforzate con tiranti d'acciaio<ref name=Dicorato/>. Riga 98: === La seconda guerra mondiale === Alle 4.45 del 1º settembre [[1939]] la Germania attaccò la Polonia (Operazione Fall Weiss), ed i caccia PZL P.11 risultarono di gran lunga superati sia dai caccia monomotori [[Messerschmitt Bf 109]]E che dai bimotori [[Messerschmitt Bf 110]] Zerstorer della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]].<ref name=Symanowski>Symanowski Grezegorz and Jan Hoffmann. PZL P.11C. Lublin, Poland: Kagero Polen, 2006. ISBN 83-60445-06-0.</ref>. In particolare i Messerschmitt Bf 109E surclassavano in velocità il caccia polacco di ben 185 km/h.<ref name=Symanowski/> L'aereo polacco aveva una potenza di fuoco assolutamente inadeguata, il 70% degli aerei in servizio erano dotati solamente di due mitragliatrici P.V.W. Vz 37 da 7,92 mm (ed i piloti preferirono spesso questa versione a quella armata con quattro mitragliatrici, affermando che il peso supplementare riduceva le prestazioni dell'aereo, specialmente il rateo di salita).<ref name=Williams/> Comunque il P.11 risultava molto robusto e maneggevole, ed inoltre la sua corta corsa di decollo facilitava le operazioni dai campi d'aviazione improvvisati, ma purtroppo il pilota non disponeva di alcuna corazzatura di protezione.<ref name=Dicorato/> Allo scoppio delle ostilità le squadriglie da caccia furono subito pesantemente impegnate riportando, nei primi tre giorni di combattimento, 60 vittorie contro 46 perdite tra P.11 e P.7. Nel corso dei combattimenti il caccia si dimostrò una macchina versatile, riuscendo anche ad effettuare missioni di ricognizione tattica e collegamento, ma ben presto la qualità e la quantità dei velivoli tedeschi ebbe ragione in pochi giorni della resistenza polacca. Dei 166 caccia di tutti i tipi schierati all’inizio della guerra, 116 furono persi in volo e una cinquantina espatriarono in Romania. Le perdite umane furono incredibilmente basse, con 12 piloti deceduti, 15 feriti e 7 dispersi (pari al 15% del personale volante)<ref name=Dicorato/>. Da notare che un pilota, il Lt. Henryk Szczesny, si aggiudicò due abbattimenti volando a bordo del prototipo PZL P.11g Kobuz, mentre difendeva il campo d'aviazione di Wielick.<ref name="Glass-0">Glass, Andrzej, Tomasz Kópanski, Tomasz Makowki. Monografie Lotnicze 037, PZL P.11 Vol.2, AJ Press, Gdynia, 1997 ISBN 83-86208-64-3.</ref> In tutta la campagna di settembre i caccia P.11 operarono in condizioni molto difficili, senza installazioni di riparo, e con rifornimenti di parti di ricambio assolutamente inadeguate (tutto il materiale disponibile risultava vecchio di 3 o 5 anni). Nonostante tutte queste avversità i piloti reclamarono 120 abbattimenti, inclusi 10 [[Messerschmitt Bf 109|Bf 109]] e 13 [[Messerschmitt Bf 110|Bf 110]]<ref>Hooton, E.R. Luftwaffe at War; Blitzkrieg in the West: 1939–1940, Volume 2. London: Midland Publishing, 2007. ISBN 1-85780-272-1.</ref>. Per conto risultavano distrutti in combattimento 97 P.11. <ref name="Glass-0"/> Il 17 settembre l'Armata Rossa attaccò lungo il confine ovest agendo, in pratica, da supporto alle operazioni della Wehrmacht. In quel settore le forze armate polacche, completamente impegnate contro i tedeschi, poterono offrire solo una trascurabile resistenza. L'aviazione polacca disponibile in quell'area era sufficiente solo per l'esplorazione delle aree di frontiera, e neanche dappertutto. I pochi caccia P.11 presenti cercarono il combattimento contro gli aerei dell'Armata Rossa, ed avvennero numerosi, ma piccoli, scontri con i velivoli sovietici. Secondo i dati polacchi in questo settore venne abbattuto un [[Polikarpov R-5]] (dal tenente Kos) nei pressi di Nadvirna e danneggiati due caccia [[Polikarpov I-16]] (dal tenente Zatorskii) a Rokitno, nei pressi della frontiera. Le relazioni sovietiche hanno sempre negato queste perdite. È possibile che un caccia P-11, pilotato da Zatorskii, con il pilota ferito si sia schiantato al suolo durante un atterraggio d'emergenza. Riga 110: === Lettonia === L'aviazione lettone si impossessò di un caccia PZL P. 11, che era stato evacuato dalla Polonia il 17 settembre [[1939]]. Quando i sovietici invasero la Lituania catturarono il velivolo<ref name=Belcarz>Belcarz, Bartłomiej and Tomasz J.Kopański. PZL P.11c. Sandomierz, Poland/Redbourn, UK: Mushroom Model Publications, 2003. ISBN 83-917178-5-2.</ref>. === Portogallo === Nell'aprile del 1932 il primo prototipo P.11/I venne mostrato ad una delegazione dell'aviazione militare portoghese, che si dimostrò disponibile ad acquistare la licenza di produzione del nuovo velivolo<ref name="Glass-0"/>. All'inizio del mese di agosto dello stesso anno il Capt. Kazimierz Kuzian trasferì in volo il caccia dall'aeroporto di [[Zurigo]]-Dubendorf ([[Svizzera]]) a quello di [[Lisbona]]. Lì l'aereo venne acquistato dal governo portoghese per la somma di 160.000 zloty<ref>Glass, Andrzaj, Tomasz Kópanski, Tomasz Makowki. Monografie Lotnicze 037, PZL P.11 Vol.2, AJ Press, Gdynia, 1997 ISBN 83-86208-64-3.</ref>. Dopo aver partecipato al XII Salon International de l'Air di [[Parigi]] il secondo prototipo PZL P.11/II compì in [[Portogallo]] un breve ciclo di valutazione in vista dell'adozione di questo modello da parte dell'aviazione portoghese ([[Arma da Aeronáutica Militar]]). Purtroppo ciò non si realizzò mai. === Romania === Nel 1931 la [[Forțele Aeriene Regale ale României]] doveva rimpiazzare gli obsoleti caccia [[Blériot-SPAD S.61]] e Fokker D.XI allora in servizio presso i reparti. Per questa eventualità la I.A.R. aveva realizzato un proprio caccia designato [[IAR CV-11]], ma tale progetto venne annullato nel settembre del 1931. Dopo che il prototipo PZL P.11/I, pilotato dal collaudatore Boleslaw Orlinski, aveva partecipato in quell'anno all'International Fighter Show di Istanbul, risultando vincitore nella varie competizioni in cui fu impegnato, vi fu l'immediato interesse del governo rumeno per l'acquisto di 60 aerei, da realizzarsi su licenza presso la fabbrica I.A.R. Il secondo prototipo PZL P.11/II dotato di motore di Gnôme-Rhône 9 Krse da 595 CV<ref name=Green>Green, William and Gordon Swanborough. "The Era of the Gulls: The Chronicles of the Pulawski Fighter Line". Air Enthusiast, Twenty-eight, July–October 1985, pp. 35–53, 80. ISSN 0143-5450.</ref>, divenne il progenitore della versione P.11b destinata espressamente alla [[Romania]]. L'accordo per la vendita del caccia P.11 fu finalizzato il 24 aprile [[1933]], e la priorità fu data all'adempimento di quest'ordine, anche a discapito della consegne alla Lotnictwo Wojskowe. L'ordine riguardava 50 velivoli (matricole da 7.4 a 7.52) da costruirsi direttamente presso la fabbrica [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]], con la designazione P.11b. Gli aerei erano dotati di propulsore IAR K.9 (Gnôme-Rhône 9Ksrd Mistral da 550 CV prodotto su licenza)<ref name=Green/> e strumentazione di origine rumena. I primi venti aerei consegnati non ebbero il nuovo collettore di scarico schermato e la nuova capottatura motore, e furono designati P.11b-K.<ref>Kopanski Tomasz, Glass Andrzej, Tomasz Makowki. Monografie Lotnicze 036, PZL P.11 Vol.1, AJ Press, Gdynia, 1997 ISBN 83-86208-63-5.</ref> I successivi trenta dotati di tutte le modifiche furono localmente designati P.11b-L. I primi 10 aerei furono inviati, smontati, agli stabilimenti IAR di [[Brasov]] ([[Bucarest]] nel giugno 1934 e qui avvenne il loro riassemblaggio, seguito dal personale della [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] perché la IAR mancava dell'esperienza necessaria alla costruzione di velivoli completamente metallici. Gli aerei rimontati furono personalmente collaudati dal capitano [[Bolesław Orliński]], e le consegne dei primi velivoli all'aviazione rumena cominciarono a partire dal 1935. Il prototipo della successiva versione P.11f, equipaggiato con propulsore radiale Gnôme-Rhône 9 Krds, venne consegnato alla Romania che acquisì gratuitamente la licenza di produzione grazie al precedente ordine. Le previsioni iniziali prevedevano la produzione di 150 caccia P.11f entro la fine del 1935, ma la fabbrica I.A.R., tra il 1935 e il 1937, completò solo 95 velivoli, che furono consegnati tra il 1936 ed il 1938.<ref name=Green/> Riga 174: == Esemplari attualmente esistenti == [[File:PZLP11C CURRENT.jpg|thumb|Il P.11c esposto presso il [[Museo dell'aviazione polacca]].]] Il solo esemplare di P.11 giunto sino ai nostri giorni è il P.11c esposto presso il [[Museo dell'aviazione polacca]] (Muzeum Lotnictwa Polskiego w Krakowie) sito a [[Cracovia]], [[Polonia]].<ref>Steven J. Zaloga, ''L'invasione della Polonia'', 2008, Bur, p.91.</ref> == Note == | |||