Vulcano (divinità): differenze tra le versioni

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Agli inizi del [[XX secolo]] furono ritrovate, dietro l'[[Arco di Settimio Severo]], alcune antiche fondazioni in tufo che probabilmente appartenevano al Volcanale e tracce di una specie di piattaforma rocciosa, lunga 3,95 metri e larga 2,80, che era stata ricoperta di cemento e dipinta di rosso. La sua superficie superiore è scavata da varie canaline e di fronte ci sono i resti di una canale di drenaggio fatto di lastre di tufo. Si avanzò l'ipotesi che si trattasse dell'ara stessa di Vulcano. La roccia mostra segni di danni e di riparazioni e nella superficie ci sono alcune cavità, rotonde e squadrate, che hanno una qualche rassomiglianza con le tombe e sono perciò state considerate tali da alcuni autori in passato<ref>Richter, BRT iv.15-16</ref>, specialmente [[Friedrich von Duhn|von Duhn]], il quale, dopo la scoperta di antiche tombe a cremazione nel Foro, ha sostenuto che in origine il Volcanale fosse il luogo dove venivano bruciati i corpi<ref>[[Friedrich von Duhn]] (Italische Gräberkunde i.413 sqq.)</ref>.
 
Un altro [[Tempio di Vulcano nel Campo Marzio|tempio]] gli fu eretto prima del [[215 a.C.]] nel [[Campo Marzio]], presso il [[Circo Flaminio]] dove si tenevano giochi in suo onore in occasione della festività dei Volcanalia. [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] afferma che anche gli aruspici [[etruschi]] prescrivono nei loro libri di costruire i templi di Vulcano fuori delle mura cittadine, per evitare che il fuoco si rivolga contro le abitazioni<ref>Vitruvio, ''Dell'architettura'', [http://www.thelatinlibrary.com/vitruvius1.html#7.1 I, 7, 1]. Pisa, Giardini editore, 1978.</ref>.
 
== Festività ==