Benjamin Libet: differenze tra le versioni
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L’oscilloscopio registrava frequenza e ampiezza delle onde cerebrali in relazione ai vari punti della corteccia cerebrale su cui venivano collocati gli elettrodi dell'elettroencefalografo, mentre il miografo registrava il punto 0 dell’esperimento, ovvero l’attimo d’inizio dell’azione.
La procedura di rilevazione consisteva nel porre una serie di persone quali soggetti d'esperimento, con elettrodi applicati alla corteccia, posti di fronte al timer dell’oscilloscopio. Ciò che essi dovevano fare era eseguire un'azione semplicissima come premere un pulsante o flettere un dito, guardando contemporaneamente il segnale sull’oscilloscopio.
Il risultato dell'esperimento è controintuitivo: il potenziale di prontezza motoria comincia circa 1 secondo prima dell’avvio del movimento del dito, ma i soggetti divengono consapevoli dell’intenzione di agire solo 200 ms circa prima del movimento, quindi molto dopo (circa 800 ms) l’inizio dell’attività cerebrale
▲La procedura di rilevazione consisteva nel porre una serie di persone quali soggetti d'esperimento, con elettrodi applicati alla corteccia, posti di fronte al timer dell’oscilloscopio. Ciò che essi dovevano fare era eseguire un'azione semplicissima come premere un pulsante o flettere un dito, guardando contemporaneamente il segnale sull’oscilloscopio. L'esperimento, rilevando lo scarto tra la consapevolezza del movimento e il movimento stesso, permise a Libet di conseguire quanto si era proposto, cioè stabilire con quale ritardo la coscienza d'un atto si ponga rispetto all'atto stesso.
== Conseguenze sul libero arbitrio ==
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