Gruppo Norba: differenze tra le versioni

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In piazza del Plebiscito a Napoli migliaia di persone attendono il [[2005]] con Simone maggio ed il dj Alfred Cole. Prendono il via a gennaio [[2005]] i corsi del primo "Master in produzione radiotelevisiva", per formare professionisti della scrittura radiotelevisiva, in grado di elaborare programmi di fiction, intrattenimento, approfondimento culturale, documentazione e divulgazione. Con i docenti dell'[[Università degli studi di Bari]] e gli "addetti ai lavori" di Telenorba, due sceneggiatori baresi affermati in produzioni Rai, Chiara Balestrazzi (di [[Repubblica]]) e Salvatore De Mola, il giornalista Oscar Iarussi e Lisa Ginzburg, ideatrice di programmi culturali per [[Radio3]]. Arrivano i cambiamenti grafici: ''Telenorba'' diventa Telenorba 7 e ''Teledue'' si rinnova in "Telenorba 8" a partire da lunedì 7 marzo [[2005]]. Il nome delle emittenti cambia, spinto dal fatto che i telespettatori le sintonizzano sui canali 8 e 9 del telecomando. La rivista ''“[[Millecanali]]”'' a maggio definisce Enzo Magistà ''“L'uomo dell'informazione al Sud”'' e lo intervista in occasione del rinnovamento dei ''Tg''. Il restyling comporta un trasloco della redazione. Telenorba dall'estate ha i permessi per trasmettere in digitale terrestre, ha nel palinsesto dodici ore al giorno di produzione autonoma, stando al primo ''Annuario della Televisione Getas Italia''; è l'emittente locale più vista della penisola e il primo tg del mattino supera quelli di Rai e [[Mediaset]]. I rapporti fra Luca Montone e [[Sandro Parenzo]], editore di [[Antenna 3 Lombardia]] e di [[Telelombardia]] consentono alle due emittenti locali più forti d'Italia di allargare il bacino di utenza con una ''joint venture'' per un tg nazionale.
 
Il 12 luglio [[2006]] a Conversano in mostra filmati e ''reportage'' di guerra realizzati dagli operatori Pasquale D'Attoma e Pasquale Mappa. La commissione Cultura della Camera dei deputati, nella seduta del 27 settembre [[2006]], sotto la presidenza di Pietro Folena, nell'ambito della indagine conoscitiva sulle vicende relative al calcio, con riferimento al sistema dei controlli, compie una audizione dei rappresentanti delle emittenti. Pongono le domande i deputati Mauro Del Bue, Giuseppe Giulietti, Alba Sasso, Wladimiro Guadagno (Vladimir Luxuria) , Guglielmo Rositani, Roberto Poletti e Vito Li Causi. Rispondono Carlo Ignazio Fantola di Videolina e Luca Montrone presidente di Telenorba. Intervengono anche Maurizio Giunco, presidente dell'associazione Tv Locali, Giovanni Pepi di Tgs Telegiornale Di Sicilia, Sandro Parenzo e Giovanni Mazzoni di Telelombardia, Fabio Daddi di Telegranducato. E poi il 24 novembre [[2006]] un servizio su [[Matrix]] presenta il gruppo ai telespettatori di canale 5. L'anno si chiude con [[Simona Ventura]] a dicembre per la cerimonia dei 30 anni al ''Teatroteam'' di Bari. Nel [[2007]] la direzione artistica della radio è affidata ad Alan Palmieri, già speaker di ''Radionorba'', poi a [[Radio 105]] e [[RTL 102.5]]. Nello staff i giornalisti [[Lamberto Sposini]] e Antonio Bartolomucci, che conducono rubriche sull'attualità e sul calcio. Nasce la trasmissione di approfondimento ''“Il Graffio”'', interamente dedicata ad una storia, in cui si scava a fondo nei temi dell'attualità, con [[Mingo De Pasquale]] ([[Canale 5]] “[[Striscia la Notizia]]”).
 
In data 11 gennaio [[2008]], nasce ''“Versus”'', programma di approfondimento condotto da [[Lamberto Sposini]]. Telenorba invita le imprese del sud ad abbandonare la [[Confindustria]] perché essa non rappresenterebbe più gli imprenditori meridionali. Il sistema ''premia'' le imprese che hanno maggior numero di dipendenti, e l'organismo è controllato dai grossi gruppi del nord a svantaggio delle imprese meridionali. Telenorba trasmette spot rivolti agli imprenditori, invitandoli a dar vita ad associazioni autonome. Lo spirito della campagna non è contro, ma a favore di Confindustria: l'obiettivo è portare l'attenzione sui problemi del Sud, ignorati dall´associazione a livello nazionale; i ''piccoli'' chiedono di essere maggiormente rappresentati e ciò consentirebbe l'ingresso di aziende medie e piccole nella Confindustria, le quali non sono iscritte perché non si sentono rappresentate.