Cofanetto Franks: differenze tra le versioni

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[[File:Franks casket 03.jpg|thumb|350px|Il cofanetto Franks esposto al [[British Museum]]. Pannello frontale e coperchio]]
Il '''Cofanetto Franks''' (o '''Cofanetto Auzon''') è un piccolo [[scrigno]] [[anglosassoni|anglosassone]] fatto di ossa di [[balena]] risalente agli inizi dell'[[VIII secolo]], ora custodito nel [[British Museum]]. Il cofanetto è fittamente decorato con [[bassorilievi]] di episodi narrativi e iscrizioni prevalentemente in [[Alfabeto runico|rune anglosassoni]]. Generalmente si suppone provenga dalla [[Regno di Northumbria|Northumbria]]<ref>The first considerable publication, by George Stephens, ''Old-Northern<!--Old-Northern in original--> Runic Monuments of Scandinavia and England'' (1866–1901) I-II:470-76, 921-23, III:200-04, IV:40-44, placed it in Northumbria and dated it to the 8th century. Although A.S. Napier (1901) concurs with an early 8th-century Northumbrian origin, [[Mercia]], and a 7th-century date, have also been proposed. The British Museum website (see external links) says Northumbria and "first half of the 8th century AD", as does Webster (2012a:92), "early part of the eighth century".</ref> ed è di incredibile valore per gli studi sugli albori dell'arte e della cultura anglosassone. Sia l'identificazione delle imaginiimmagini sia l'interpretazione delle iscrizioni runiche sono state molto importanti per l'avanzamento in questi campi.<ref>Vandersall summarises the previous scholarship as at 1972 in setting the casket into an art-historical, rather than linguistic context. Mrs Leslie Webster, former Keeper at the British Museum and the leading expert, has published a new short book on the casket (Webster 2012b).</ref>
 
L'opera presenta diverse influenze culturali e tematiche. Include una singolare rappresentazione cristiana, l'[[Adorazione dei Magi|adorazione dei Re Magi]] insieme a rappresentazioni derivanti dalla [[Impero romano|storia romana]] (imperatore [[Tito (imperatore romano)|Tito]]), dalla [[mitologia romana]] ([[Romolo e Remo]]) e da almeno una delle leggende appartenenti alle credenze delle [[Popoli germanici|popolazioni germaniche]]: quella di [[Weland il fabbro]]. Tra le varie interpretazioni figurano un episodio della legenda di [[Sigfrido|Sigurd]], uno sconosciuto della vita di [[Egil]], fratello di Weland, una legenda omerica riguardante [[Achille]], e forse anche un'allusione alla leggendaria fondazione dell'[[Inghilterra]] di [[Hengest del Kent|Hengist]] e [[Horsa del Kent|Horsa]].
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L'iscrizione "mostra un deliberato virtuosismo linguistico e alfabetico; nonostante sia scritta maggiormente in [[inglese antico]] e in [[alfabeto runico|rune]], l'artista ha inciso anche parti nell'[[alfabeto latino]] e romano, poi nuovamente in rune concludendo in [[lingua latina]]".<ref>Webster (2000).</ref> Alcune rune sono intagliate capovolte o al contrario.<ref>Parsons (1999, 98-100) has an important discussion on the runes used in the Franks Casket.</ref>
 
==Storia ==
[[File:Franks Casket right panel original on display in Bargello Museum.jpg|thumb|left|320px|Il pannello di destra originale, esposto al [[Museo Nazionale del Bargello]], Firenze]]
È generalmente accettato che lo scrigno servisse per la vita monastica, forse come sostegno per un'importante figura mondana, e particolarmente indicato sembra essere l'episodio della fondazione di [[Ripon]] da parte di [[Vilfrido di York]].<ref>Webster (2012a:97); Ripon was suggested by Wood, who was able to connect Ripon with Brioude through the Frankish scholar Frithegod "active in both areas in the middle tenth century (Wood 1990, 4-5)" - Webster (1991) from BM collection database.</ref> La storia post [[medievale]] dello scrigno è sconosciuta sino alla metà del [[XIX secolo]], quando le investigazioni di W.H.J. Weale ne hanno dimostrato l'appartenenza alla chiesa di Saint-Julien a [[Brioude]]; È possibile fosse stato depredato durante la [[rivoluzione francese]].<ref>Vandersall 1972:24 note 1.</ref> La proprietà passò ad una famiglia di [[Auzon]], un villaggio nella regione francese dell'[[Alta Loira]]. Viene usata come scatola per il cucito fin quando i cardini e altri pezzi argentati che tenevano insieme i pannelli furono scambiati per un anello d'argento. Senza il loro supporto lo scrigno si ruppe. Le parti furono mostrate a un certo professor Mathieu della vicina [[Clermont-Ferrand]], che le vendette a un antiquario di [[Parigi]] dal quale furono acquistate nel 1857 da Sir [[Augustus Wollaston Franks]], che successivamente le donò nel 1867 al British Museum, dove fu curatore della collezione medievale e del [[Regno Unito]]. Il pannello di destra fu ritrovato più tardi in un cassetto dalla famiglia di Auzon e venduto al [[Museo Nazionale del Bargello]] di [[Firenze]], dove fu identificato come parte dello scrigno nel 1890. L'esposizione del British Museum include un suo calco.<ref>Webster (1991), from British Museum collection database</ref>
 
==Descrizionetivogliobene==
==Descrizione==
Il cofanetto è lungo 22,9 cm, largo 19 e alto 10,9 ed è databile alla prima metà dell'VIII secolo in base alla lingua delle sue incisioni e ad altri fattori.<ref>Measurements from British Museum Collections Database webpage. For date see note to lead.</ref> Sono presenti altri "[[Titulus|tituli]]" all'interno del campo dell'immagine, che identificano alcune figure sottostanti non dettagliate. Manca la placca fatta in vari metalli preziosi che sicuramente adornava inizialmente lo scrigno, e sembra che originariamente fosse stato dipinto.<ref>Webster (2012a:92).</ref>
[[File:Lipsanoteca di Brescia.jpg|thumb|right|270px|La [[Lipsanoteca di Brescia]], uno degli esemplari meglio conservati dei modelli [[Tarda antichità|tardo antichi]] che hanno ispirato il Cofanetto Franks. Tardo IV secolo.]]
 
Il cofanetto è lungo 22,9 cm, largo 19 e alto 10,9 ed è databile alla prima metà dell'VIII secolo in base alla lingua delle sue incisioni e ad altri fattori.<ref>Measurements from British Museum Collections Database webpage. For date see note to lead.</ref> Sono presenti altri "[[Titulus|tituli]]" all'interno del campo dell'immagine, che identificano alcune figure sottostanti non dettagliate. Manca la placca fatta in vari metalli preziosi che sicuramente adornava inizialmente lo scrigno, e sembra che originariamente fosse stato dipinto.<ref>Webster (2012a:92).</ref>
 
Il cofanetto è chiaramente fatto su modello degli scrigni [[Tarda antichità|tardo antichi]] in [[avorio]] come quello di [[Brescia]];<ref>Webster (1991); Webster (2012a:92); Webster (2012b:30-33).</ref> lo [[Scrigno di Veroli]], custodito al [[Victoria and Albert Museum|V&A Museum]], ne è un'interpretazione [[bizantina]] classicheggiante realizzata intorno all'anno 1000.<ref>Webster (2000).</ref>