Max Weber: differenze tra le versioni
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È considerato uno dei padri fondatori dello studio moderno della [[sociologia]] e della [[pubblica amministrazione]]. Cominciò la sua carriera accademica all'[[Humboldt Universität|Università Humboldt]] di [[Berlino]]; successivamente lavorò all'[[Università di Friburgo in Brisgovia|Università Albert Ludwigs]] di [[Friburgo in Brisgovia|Friburgo]], all'[[Università di Heidelberg]], all'[[Università di Vienna]] e all'[[Università di Monaco di Baviera]]. Personaggio influente nella politica tedesca del suo tempo, fu consigliere dei negoziatori tedeschi durante il [[Trattato di Versailles (1919)]] e della commissione incaricata di redigere la [[Costituzione di Weimar]].
Larga parte del suo lavoro di pensatore e studioso riguardò la razionalizzazione nell'ambito della [[sociologia della religione]] e della [[Scienza politica|sociologia politica]], ma i suoi studi diedero un contributo importante anche nel campo dell'economia. La sua opera più famosa è il saggio ''[[L'etica protestante e lo spirito del capitalismo]]'', con il quale iniziò le sue riflessioni sulla sociologia della religione. Weber sosteneva che la [[religione]] fosse una delle ragioni non esclusive per cui le culture dell'[[occidente (civiltà)|
In un'altra sua importante opera, ''[[La politica come vocazione]]'', Weber definì lo [[Stato]] come "un'entità che reclama il monopolio sull'uso legittimo della forza fisica": una definizione divenuta centrale nello studio delle moderne [[scienze politiche]] in occidente. Ai suoi contributi più noti si fa spesso riferimento come "Tesi di Weber".
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