Clamoroso al Cibali!: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
rimossa frase oggettivamente falsa |
Annullata la modifica 77339502 di Vergerus (discussione): «oggettivamente» sarebbe il caso di documentarsi prima di eliminare a casaccio... (+fix vari |
||
Riga 14:
|punti2 = 0
|arbitro = {{Bandiera|ITA}} [[Bruno De Marchi]]
}}'''''Clamoroso al Cibali!''''' è una celebre locuzione attribuita al radiocronista [[italia]]no [[Sandro Ciotti]], coniata domenica 4 giugno 1961 durante la cronaca di
Contrariamente a ogni pronostico la squadra [[sicilia]]na vinse per 2-0 e la frase, benché non esistano resoconti radiofonici che consentano di verificare che essa fu effettivamente pronunciata,<ref>{{cita
== Il contesto ==
Catania-Inter si disputò il 4 giugno 1961, in occasione dell'ultima giornata del campionato di [[Serie A
I pronostici davano per scontata la vittoria dei meneghini contro una squadra che non aveva ormai più nulla da chiedere al campionato. Tuttavia i calciatori catanesi covavano propositi di rivincita dopo l'incontro d'andata del 30 gennaio perso 0-5 a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]], con ben quattro [[autogol]];<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0078_02_1961_0025_0004_17558725/|titolo=Troppe autoreti del Catania: l'Inter si afferma per 5 a 0|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Paolo Bertoldi|data=30 gennaio 1961|pagina=4}}</ref> nelle interviste successive alla suddetta gara, il tecnico nerazzurro [[Helenio Herrera]] aveva irriverentemente definito i rosazzurri «una squadra di postelegrafonici». I siciliani, di fatto, se la legarono al dito e decisero di rivalersi quanto prima sull'Inter e su Herrera – «per come avevamo giocato forse aveva pure ragione, quattro autoreti sono un po' troppe. Ma ci siamo guardati in faccia promettendoci vendetta», affermò il capitano catanese [[Adelmo Prenna]] –, tanto che, nei giorni precedenti la sfida di ritorno, i giocatori etnei rifiutarono compatti un doppio premio offerto dalla loro dirigenza per lasciare la vittoria ai lombardi: «"no, ci dispiace. Ce la giochiamo". E giocammo alla morte», come ricordò [[Giorgio Michelotti]].<ref name="gazzetta" />
== La partita ==
[[File:CataniaInter1961.JPG|thumb|left|Il primo gol degli etnei, segnato da [[Mario Castellazzi]].]]
{{quote|Quella partita l'abbiamo preparata noi giocatori. Abbiamo mandato tutti fuori, [[Carmelo Di Bella|Di Bella]], i dirigenti, ci tenevamo troppo.|[[Giuseppe Gaspari]]<ref name=storiacatania>{{cita web|url=http://www.mimmorapisarda.it/CALCIOCATANIA.htm|titolo=Calcio Catania: la storia|sito=mimmorapisarda.it|accesso=21 luglio 2014}}</ref>}}
L'Inter era demoralizzata da quello che riteneva un ingiusto annullamento della vittoria di aprile contro la Juventus, ma era altresì convinta di trovarsi davanti un avversario non ostile e senza ambizioni di classifica.<ref name="corriere" /> Il Catania, tuttavia, giocò all'attacco per l'intera gara e si portò in vantaggio con la rete di [[Mario Castellazzi]] al 25': su un tiro dal centro dell'area respinto da [[Bengt Lindskog]] si avventò proprio l'ala sinistra rosazzurra, spostatasi nel frattempo a destra, che stoppò di petto, tirò al volo e infilò alle spalle di [[Mario Da Pozzo|Da Pozzo]] con un tiro all'incrocio dei pali.<ref name="storiacatania" /><ref name="stampasera">{{cita news|autore=Vittorio Pozzo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1571_02_1961_0133A_0001_23583533/|titolo=L'Inter non ha saputo reagire ai decisi attacchi del Catania: 2-0|pubblicazione=Stampa Sera|data=5 giugno 1961|pagina=5|accesso=18 luglio 2014}}</ref> Al gol della punta etnea si levò un grido da uno spettatore: «Questo è il vero sport!».<ref name="stampasera" /> I nerazzurri provarono una timida reazione, ma un tiro di [[Eddie Firmani|Firmani]] terminò sopra la traversa mentre continuarono gli attacchi degli etnei, cosa che obbligò gli ospiti a chiudersi in difesa senza mai cercare il tiro in porta, se si esclude un rasoterra di Lindskog bloccato dal portiere siciliano.<ref name="stampasera" /> Nella ripresa il Catania aumentò ulteriormente il ritmo degli attacchi, colpendo due pali con [[Adelmo Prenna|Prenna]] e Castellazzi.
Riga 33:
Lo stesso Castellazzi, dalla sinistra, segnò con un tiro a giro il virtuale raddoppio per il Catania, annullato dall'arbitro [[Bruno De Marchi|De Marchi]].<ref name="stampasera" /> L'Inter provò ancora a reagire, ma la sterile manovra nerazzurra portò solo al tentativo di Lindskog, finito fuori, e al cross di [[Egidio Morbello|Morbello]], che non arrivò a nessun compagno.<ref name="stampasera" /> [[Salvador Calvanese|Calvanese]] sciupò un'occasione in contropiede, ma poco dopo, al 70', ancora su di una ripartenza lo stesso Calvanese s'involò solitario verso la porta, raggiunto da [[Giacinto Facchetti|Facchetti]] che stese l'attaccante etneo e il portiere meneghino: il più veloce a rialzarsi fu il giocatore del Catania, che recuperò il pallone e segnò a porta sguarnita.<ref name="stampasera" /><ref>{{cita news|autore=Vittorio Pozzo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1571_02_1961_0133A_0018_23623983/|titolo=Il Catania ha imposto l'alt ai sogni di scudetto dell’Inter|pubblicazione=Stampa Sera|data=5 giugno 1961|pagina=18|accesso=13 luglio 2014}}</ref> L'Inter provò a reagire, colpendo una traversa con Morbello e non trovando il gol con Lindskog.<ref name="stampasera" /> Poco dopo le squadre rimasero entrambe in dieci, causa la doppia espulsione di [[Costanzo Balleri|Balleri]] e [[Franco Giavara|Giavara]] (il nerazzurro colpì al volto il rosazzurro, che reagì),<ref name="stampasera" /> e non venne concesso un rigore ai siciliani: al momento del fallo, Calvanese era in procinto di segnare da facile posizione; l'arbitro non ritenne che sussistessero gli estremi per la massima punizione, causando l'ira dei tifosi di casa.<ref name="stampasera" />
A fine gara i tifosi rosazzurri, per vendicarsi dei dirigenti interisti che avevano preso in giro i giocatori etnei dando per scontato il risultato, fecero risonare nello stadio il coro «Viva la Juventus», che sapeva di beffa per i nerazzurri.<ref name="stampasera" /> A seguito del contestuale pareggio interno, per 1-1, contro il
== Tabellino ==
|