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'''METODO PHOTOLANGAGE'''
Photolangage è un termine francese che significa “Foto-linguaggio”. Esso fa riferimento al metodo usato per fare interviste tramite l'uso di immagini e, allo stesso tempo, ai dossier di foto costruiti appositamente.
==Storia del Photolangage==
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==Photolangage come metodologia di gruppo==
Quando nel Photolangage si parla di metodologia di gruppo, significa prendere in considerazione un insieme ristretto di partecipanti, composto
Ogni incontro, solitamente richiede un tempo di un paio d’ore. Si apre con la presentazione del tema, segue la disposizione delle foto sui tavoli, prosegue con la scelta dell’immagine da parte di ogni membro e la discussione, a tale proposito le domande poste ai partecipanti, non dovrebbero essere troppo dirette e nemmeno troppo lunghe.
Ad ogni incontro, la consegna varia ed è scelta
Prendendo in considerazione gli spazi utili per mettere in pratica il metodo, principalmente vi è bisogno di una grande sala, che abbia a disposizione ulteriori due spazi:
*un primo luogo dove i partecipanti possono camminare intorno a dei tavoli nei quali sono state disposte le foto
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===Svolgimento di una seduta di gruppo===
Una seduta di gruppo necessita la disponibilità di due spazi con caratteristiche specifiche. Ogni ambiente prevede un momento particolare della seduta.
Prima di tutto l’animatore pone al gruppo la domanda, dopodiché chiede ad ogni partecipante di scegliere in silenzio una foto. Le foto sono disposte in ordine casuale sopra ad un tavolo che dev’essere accessibile da tutti i lati.
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Questo metodo facilita enormemente la presa di parola di fronte al gruppo, aiuta il soggetto ad avvenire, sostiene il suo pensiero, la sua creatività. Sostiene inoltre le interazioni, in particolare le produzioni immaginarie nella loro dimensione individuale e gruppale, favorendo anche gli scambi identificatori.
===L'animatore-formatore===
Il photolangage viene usato in vari ambiti nei quali è prevista la presenza di un animatore/ formatore addetto alle direttive del lavoro in modo che i partecipanti siano sereni e non si sentano in imbarazzo.
E' fondamentale il suo ruolo poiché è lui stesso che gestisce e coordina la seduta, quindi deve sapersi mettere al pari dei protagonisti senza giudicarli. L'animatore deve essere in grado di creare la giusta armonia nel gruppo affinché tutti si sentano liberi di esprimere le loro idee, senza uscire dal tema, e che siano in grado di ascoltare le opinioni di tutti i componenti del gruppo; deve essere all'altezza di portare i dialoghi ad un livello profondo, senza lasciare che si rimanga in superficie.
Per ricoprire questo ruolo, chiunque deve fare una [[formazione]] specifica e avere basi di [[sociologia]] e [[psicologia]] per riuscire a gestire le dinamiche che possono scaturire da un metodo così specifico e che crea delle emozioni anche impreviste.
Alcuni suggerimenti, che gli inventori del metodo danno, sono quelli di non esagerare troppo con immagini e video, di non dimenticare mai il codice [[deontologico]] e il rispetto verso la persona perché non bisogna cercare di manipolarla al fine di farsi dire le sue emozioni più profonde, bensì accompagnarla e seguirla lungo gli effetti che questo metodo può far nascere. Un ultimo suggerimento è quello di porre molta attenzione alla scelta accurata delle foto: è stato riscontrato che alcune persone si legano talmente tanto a un'immagine da portarsela a casa per continuare a lavorare dentro di loro o anche solo per ricordarsi l'esperienza vissuta.
I fautori del metodo inoltre sottolineano: <ref> Si consiglia che l'animatore-formatore intervenga personalmente nel lavoro scegliendo anch'egli delle fotografie che gli permetteranno di mettersi in gioco, di compromettersi rivelando le sue reazioni personali tanto quanto i partecipanti: non è sicuramente il luogo di una ' 'lectio magistralis' '. http://www.photolangage.com/presentation.php </ref>; aggiungono ancora che è consigliabile per l'animatore non prendere appunti nel momento stesso dell'attività, ma alla fine della stessa, per non perdere l'attenzione.
Gli obiettivi dell'attività saranno raggiunti se i protagonisti crederanno in questa esperienza e se l'animatore sarà capace di condurre la seduta.
Volendo riassumere il lavoro dell'animatore, i suoi compiti fondamentali sono i seguenti:
scegliere foto, numero e tipo, a seconda del tema da sviluppare;
presentare progetto e obiettivi al gruppo specificando che non ci sono immagini o letture giuste o sbagliate e che egli non è un interprete delle scelte e delle parole dei partecipanti ma un facilitatore delle interazioni;
formulare e porre la domanda-stimolo definendo quante immagini possono essere scelte;
fare attenzione al tempo facendo sì che venga rispettato quello accordato ma che allo stesso tempo tutti abbiano lo spazio necessario alla riflessione, alla scelta e alla preparazione di ciò che vogliono raccontare
fare attenzione che le immagini non vengano conservate dai partecipanti;
regolare gli scambi tra i partecipanti aiutando ciascuno a farsi ascoltare e comprendere dagli altri evitando che si resti a un livello generalizzato;
controllare le reazioni, canalizzare le emozioni e dirigerle verso l'obiettivo perché non si esca troppo dal seminato;
intervenire personalmente nel lavoro, situandosi, compromettendosi e comunicando con il massimo dell'autenticità;
fare un'analisi del lavoro di gruppo chiedendo ai partecipanti come hanno vissuto l'esperienza e cosa hanno evocato le immagini.
==Note==
<references/>
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==Voci correlate==
*[[Francia]]
*[[Lione]]
*[[Pierre Babin]]
*[[Alain Baptiste]]
*[[Claire Belisle]]
*[[lifelong learning]]
*[[elio]]
*[[Cahlet]]
*[[Organisation]]
*[[animatore]]
*[[psicologo]]
*[[emozioni]]
*[[stereotipi]]
*[[formazione]]
*[[psicologia]]
*[[sociologia]]
*[[deontologico]]
==Collegamenti esterni==
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