Annette Muller: differenze tra le versioni

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== La prima infanzia ==
Annette Muller è nata da genitori polacchi, provenienti da [[Tarnów]], trasferitisi poco più che ventenni in Francia nel 1929 per sfuggire alla povertà ed all’antisemitismoall'antisemitismo crescente. La madre Rachel (? 1907-1942) proveniva da una famiglia povera e molto religiosa; il padre Manek (? 1909-2002), militante comunista, era un giovane apprendista sarto. Si stabilirono a Parigi, nel cuore di Ménilmontant, dove nacquero i quattro figli. Il padre svolgeva la propria attività con l’aiutol'aiuto della moglie nel piccolo appartamento di Rue de L’AvenirL'Avenir n. 3 ed era entrato in contatto coi sindacalisti della [[Confédération générale du travail|CGT]]-MOI (Main d’œuvred'œuvre immigrée).<ref name="intervista">{{fr}}[http://www.marianne.net/Michel-Muller-rescape-du-Vel-d-hiv_a220610.html Thomas Rabino, ''Michel Muller, rescapé du Vel d'hiv'', in ''Marianne'', 11 luglio 2012]</ref><ref name="ajpn">{{fr}}[http://www.ajpn.org/auteur-Annette-Muller-1569.html Scheda di Annette Muller sul sito dell’AJPN-Anonymes, Justes et Persécutés durant la période Nazie dans les communes de France]</ref>
 
== Il rastrellamento del 1942 ==
Con l’arrivol'arrivo delle persecuzioni antiebraiche in Francia il padre perse il lavoro; al momento del rastrellamento era fuori Parigi, in attesa di entrare nel campo di lavoro per ebrei immigrati a [[Creil]] (dipartimento dell’dell'[[Oise]]); avvisato delle operazioni in corso, riuscì a fuggire e a nascondersi.<ref name="intervista"/><ref name="rees">Laurence Rees, ''Auschwitz. I Nazisti e la soluzione finale'', Oscar Storia Mondadori, Milano, 2006, 115 ss.</ref>
All’arrivoAll'arrivo della polizia francese i due figli più grandi (Henri e Jean, di 10 e 11 anni) riuscirono a fuggire e, riunitisi al padre, si salvarono dalla persecuzione perché ospitati presso l’Orfanotrofiol'Orfanotrofio di [[Neuilly-sur-Seine]] (l'Haÿ-les-roses) di Suor [[Clotilde Régereau]]<ref>{{fr}}[http://www.ajpn.org/juste-Clothilde-Regereau-2331.html Scheda di Clotilde Régereau sul sito dell’AJPN]</ref>, delle [[Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli]].<ref name="intervista"/><ref>{{en}}Susan Zuccotti, ''The Holocaust, the French and the Jews'', Basic Books, New York, 240</ref>
Annette, con la madre e il piccolo Michel (n. 1935) di sette anni, furono prelevati, condotti prima al campo temporaneo del Vélodrome d'Hiver e poi dopo sei giorni deportati nel centro di detenzione di [[Beaune-la-Rolande]]. Qui tutti i bambini furono presto separati dai genitori, lasciati a loro stessi privi di cure e sottoposti alle angherie delle guardie del campo.<ref name="intervista"/><ref name="rees"/>