Demidov (famiglia): differenze tra le versioni

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Il primo artefice della ricchezza familiare fu [[Demid Antuf'ev]], che era un artigiano che esercitava la professione di fabbro a [[Tula (Russia)|Tula]] nel [[XVII secolo|Seicento]]. Sui figlio [[Nikita Demidov|Nikita]] aveva continuato l'impresa paterna, specializzandosi soprattutto nella realizzazione di armi, che divennero note per la loro perfezione tecnica. Nel [[1672]] inventò un fucile economico che attirò addirittura l'attenzione dello zar<ref name=T>[http://www.treccani.it/enciclopedia/demidov_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Treccani]</ref>.
 
Nel [[1712]] infatti Tula fu visitata da [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] e concesse a Nikita di costruire la prima vera fabbrica d'armi in Russia, l<nowiki>'</nowiki>''Arsenale di Tula'', ancora oggi attiva e conosciuta come [[Tul'skij Oružejnyj Zavod|Tulsky Oruzheiny Zavod]] (TOZ), che divenne la principale del suo paese e permise all'[[Impero russo]] di affrancarsi dalla fornitura di armi dall'estero. La sua produzione fu fondamentale per la vittoria nella guerra contro l'[[Impero svedese]]. In ringraziamento al padre, lo zar concesse a Nikita di cambiare il proprio cognome da Antuf'ev a Demidov. Nikita divenne fornitore di armi per l'[[esercito imperiale russo]] e fu un fedele collaboratore dello zar, sostenendolo nell'impresa della [[fondazione di San Pietroburgo]], nuova capitale dell'[[Impero russo]]<ref name=T/>.
 
Ebbe quattro figli, il più grande dei quali, Akinfij (1678-1754), diresse le officine di Nevjani ne fece costruire altre nove e scoprì le miniere d'argento dell'[[Monti Altaj|Altai]], ottenendo coi fratelli, nel [[1726]], il diploma comitale di nobiltà ereditaria<ref name=T/>. Nel frattempo Tula andava diventando il più grande centro per la lavorazione dell'acciaio dell'[[Est europeo]] e nel 1724 i Demidov vi fondarono un [[museo delle armi]], il più antico della città.
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Dai figli di Akinfij iniziò a manifestarsi quella vena filantropica che sarà una delle costanti della storia familiare. Prokofij (1710-1786) fondò infatti un istituto d'educazione e una serie di scuole popolari a [[Mosca (Russia)|Mosca]], mentre a Pietroburgo una scuola commerciale e una cassa di prestiti, oltre a dedicarsi a numerose opere di beneficenza. Suo fratello Nikita fu un viaggiatore e un protettore delle scienze e delle arti. Da egli discese Pavel Grigor′evič (1738-1821), che fu uno degli uomini più colti della sua epoca, fondatore dell'istituto Demidov di scienze superiori ([[1805]], più tardi liceo giuridico Demidov) e, assieme ad altri, dell'[[Università di Tobolsk]]<ref name=T/>.
 
Il figlio di Nikita [[Nicola Demidoff|Nikolaj]] (1773-1828), si distinse durante la guerra contro i turchi e poi contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] ([[1812]]), quando armò a proprie spese un intero reggimento<ref name=T/>. Munificò l'[[Università di Mosca]] di una ricca collezione di rarità e si dedicò in seguito alla carriera diplomatica<ref name=T/>: nel [[1822]] si recò a Firenze, che da allora divenne la patria di elezione della sua famiglia. I Demidoff infatti continuavano a curare il proprio impero industriale in Russia, ma sceglievano Firenze per le vacanze e la villeggiatura. Nicola, instancabile collezionista di opere d'arte e finanziatore di opere umanitarie e filantropiche, aveva acquistato una sontuosa villa nella zona della [[chiesa di San Donato in Polverosa]], chiamata appunto [[Villa San Donato]] o Villa Demidoff. In questa fastosa dimora, un tempo circondata da un ampio parco, i Demidoff influenzarono profondamente la vita culturale cittadina, attraverso il magnifico stile di vita che vi conducevano, quasi una sfida alla nobiltà toscana di allora. Dimostrando una grande attenzione al mondo dell'arte e della cultura e raccogliendo una straordinaria collezione, favorirono la conoscenza in Toscana della pittura storica francese ([[Jean-Auguste-Dominique Ingres|Ingres]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Delaroche]]) e la diffusione dell'arte applicata di altissimo livello, soprattutto nel campo del mobilio e degli ''object d'art'', proteggendo artisti come [[Lorenzo Bartolini]] e [[Giuseppe Bezzuoli]]. Di quella fastosa residenza, danneggiata durante la seconda guerra mondiale, oggi non resta che uno scheletro circondato da palazzi. A Firenze Nikolaj, italianizzato come "Nicola", fondò una scuola e un asilo infantile<ref name=T/>.
 
Suo figlio, [[Anatolio Demidoff]], fu nominato primo [[principe di San Donato]] dal [[Granduca Leopoldo II]]. Ricchissimo committente di artisti romantici, fece realizzare per Firenze un monumento al padre di [[Lorenzo Bartolini]], che donò in seguito al comune di Firenze e che si trova oggi in [[piazza Demidoff]]. Nel [[1859]] egli comprò la villa già usata da [[Napoleone Bonaparte]] e, dopo averla usata come residenza, la trasformò in museo (per questo viene anche chiamata ''[[Villa Demidoff di San Martino]]''). A Pietroburgo fondò inoltre la Casa Demidov di assistenza operaia<ref name=T/>.
 
A suo nipote [[Paolo II Demidoff|Pavel Pavlovič]] il re d'Italia confermò nel [[1872]] il titolo dei principi di San Donato<ref name=T/>.