Napoli violenta: differenze tra le versioni
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Betti sospetta che l'autore di queste rapine possa essere Franco Casagrande, uno "specialista" in questo campo nonché sua vecchia conoscenza, ma non può incolparlo in quanto non ha nessuna prova dalla sua: in più, il delinquente ogni giorno viene puntualmente a firmare il registro dei sorvegliati speciali all'una in punto. Le rapine si verificano, invece, sempre verso l'una meno dieci, per giunta in parti della città lontanissime, e quindi sembra apparentemente impossibile che il responsabile sia Casagrande. In realtà, il bandito riesce sempre ad arrivare puntualmente, dopo aver consumato le sue rapine, con l'ausilio di un complice che, in sella ad una potente moto da cross, lo porta rapidamente da un capo all'altro della metropoli.
Nonostante l'apparente alibi di ferro, Betti non si convince del tutto: inoltre, durante l'ultima rapina ai danni di una agenzia di assicurazioni, è stato ucciso proprio da Casagrande - che si rivela così anche un feroce assassino - uno degli agenti speciali di cui si serve per farli infiltrare
[[File:Napoli violenta (funicolare).JPG|upright=1.4|thumb|Casagrande ([[Elio Zamuto]]) uccide la ragazza]]
Il bandito raggiunge quindi la funicolare di Montesanto e si rifugia nel vagone che sta partendo; Betti, che non ha fatto in tempo a raggiungere l'entrata della stessa prima che l'accesso sia chiuso agli altri viaggiatori in attesa, si arrampica lungo il muro di cinta e riesce a saltare sul tetto del convoglio. Casagrande, vistosi braccato, prende in ostaggio una ragazza fra i passeggeri, minacciando di ucciderla se il commissario non salta giù; Betti non demorde e cerca di guadagnare tempo, ma il delinquente massacra la ragazza tra i passeggeri fracassandole la testa contro il vagone che sopraggiunge in senso opposto. A questo punto Betti, appeso al tetto, riesce finalmente a far fuoco contro Casagrande uccidendolo.
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