Friuli: differenze tra le versioni

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== Geografia antropica ==
La regione storica del Friuli è il territorio che geograficamente trova limiti naturali nelle [[Alpi Carniche]] e [[Alpi Giulie]] a nord e nel [[mare Adriatico]] a sud. A ovest è delimitato dal fiume [[Livenza]], mentre ad est si estende fino al fiume [[Isonzo]], o secondo altri autori, fino al [[Timavo]].<ref name=Treccani/><ref name=Treccani1932>{{Cita web|autore = Arrigo LORENZI|coautori = Michele GORTANI, Carlo BATTISTI, Bindo CHIURLO, Francesco Balilla PRATELLA, Pier Silverio LEICHT|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/friuli_%28Enciclopedia_Italiana%29/|editore = Treccani|accesso = 13 maggio 2015|titolo = Friuli|anno = 1932}}</ref><ref name=Treccani/>
 
Ancora a inizio novecento talvolta si intendeva in senso più ampio come Friuli l'intero bacino idrografico del fiume Isonzo, comprendendovi l'intera provincia di Gorizia e parte di territorio oggi [[Slovenia|sloveno]]. In tal caso la delimitazione orientale correva dal "passo di Piro" ([[Jesenice (Slovenia)|Hrušica]], importante punto di accesso da nordest) alle sorgenti del Timavo, presso [[Duino]], lungo il confine storico dell'ex-contea di Gorizia.<ref name=Treccani1932/>
 
Altro criterio talvolta utilizzato, ma più restrittivo, è quello dei confini entro i quali è diffusa la [[lingua friulana]],<ref name=Treccani1932/> che resta comunque associata all'identità culturale friulana.<ref>{{Cita web|autore = Fabiana Fusco|url = http://www.treccani.it/lingua_italiana/speciali/minoranze/Fusco.html|titolo = Il Friuli-Venezia Giulia: mosaico di lingue, lingue di minoranza e dialetti|accesso = |editore = Treccani|data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.filologicafriulana.it/easyne2/LYT.aspx?Code=SFFW&IDLYT=916&ST=SQL&SQL=ID_Documento=1693|titolo = La Società Filologica Friulana|accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
Talvolta si distinguono dal Friuli vero e proprio le regioni montane della [[Carnia]] e del [[Canal del Ferro]].
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[[File:Udine aquileia2.jpg|thumb|Il foro di Aquileia, sullo sfondo il campanile della basilica]]
 
Interessata in età protostorica dalla [[Cultura dei castellieri]], la regione fu popolata, sul finire del [[V secolo a.C.]], da genti di origine [[celti]]ca ed in particolare dai [[Carni]] (che introdussero, nei territori da loro occupati ed in quelli limitrofi, nuove ed avanzate tecniche di lavorazione del [[ferro]] e dell'[[argento]]), facendo dunque parte della ''Carnorum regio'' citata da [[Plinio]].<ref>{{cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/origini-ambiente-e-insediamenti-aggregazioni-insediative-e-strutture-urbane_(Storia-di-Venezia)|autore = Guido Rosada|anno = 1992|titolo = Storia di Venezia}}</ref>
 
Conquistato e colonizzato dai [[Civiltà romana|Romani]] fin dal [[II secolo a.C.]], il Friuli Meridionale venne profondamente influenzato dalla civiltà latina, grazie anche alla presenza dell'importante centro di [[Aquileia]], quarta città d'Italia e fra le principali dell'[[Impero Romano|impero]], capitale della X Regione augustea [[Venetia et Histria]]. La città, importante porto fluviale sull'allora fiume [[Natisone|Natissa]] e snodo dei traffici adriatici verso l'Europa settentrionale (la così chiamata "[[Via Iulia Augusta]]") e verso l'[[Illiria]], doveva la sua importanza ad una posizione strategicamente favorevole: sorgeva infatti sul mare [[Adriatico]] in prossimità delle [[Alpi e Prealpi orientali]], permettendo in tal modo a [[Roma]] di contrastare più efficacemente le invasioni dei celti e dei barbari provenienti da oriente. Il greco [[Strabone]], geografo di età augustea, in un passo della sua opera annota che il porto di Aquileia, colonia romana «...fortificata a baluardo dei barbari dell'entroterra... si raggiunge... risalendo il fiume Natisone per sessanta stadi... e serve come emporio per i popoli illirici stanziati lungo l'''Istro''»<ref>Citazione tratta da Strabone, ''Geografia'', V libro, 1-8. (il fiume ''Istro'' corrisponde al Danubio)</ref>. Va al riguardo segnalato che mentre al giorno d'oggi il Natisone è tributario dell'Isonzo, all'epoca sfociava direttamente in mare. Lo sviluppo di altri centri oltre ad Aquileia, quali ''Forum Iulii'' ([[Cividale del Friuli]]) e ''Iulium Carnicum'' ([[Zuglio]]) contribuì ad assicurare alla regione un notevole benessere economico che riuscì a mantenere, nonostante le prime [[Invasioni barbariche|incursioni barbariche]], fino agli inizi del [[V secolo]]. Negli ultimi decenni del [[III secolo]] Aquileia divenne la sede di uno dei vescovati più prestigiosi dell'[[Impero Romano|Impero]], contendendo in Italia il secondo posto per importanza, dopo Roma, alle capitali imperiali di [[Milano]] e, successivamente, [[Ravenna]]. Nel [[381]] vi si tenne un importante concilio, presieduto dal vescovo Valeriano e voluto da [[sant'Ambrogio]], che aveva preferito Aquileia alla sua sede episcopale di Milano per far condannare pubblicamente l'eresia [[Arianesimo|ariana]] e i suoi seguaci.
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[[File:Road sign in Friulian.jpg|thumb|Un cartello in italiano e friulano su una strada provinciale]]
Quasi tutti gli abitanti della regione conoscono l'[[Lingua italiana|italiano]] come prima lingua.
 
Il [[lingua friulana|friulano]] è la principale lingua minoritaria della regione (dalla quale ne prende il nome), ed è prevalentemente utilizzato in ambito domestico, a volte lavorativo, e nei circoli culturali. Per quanto riguarda l'uso scritto, esistono diversi giornali locali interamente in lingua friulana<ref>[http://ladinsdalfriul.blogspot.it/ Ladins dal Friûl (Union Scritôrs Furlans)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.lapatriedalfriul.org/ La Patrie dal Friûl | par un Friûl plui furlan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Anche internet ha influito sull'uso della lingua, ed oggi esistono molte pagine (per esempio sui [[social network]]) che fanno uso di questo idioma.
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* ''Ente Friulano di Assistenza Sociale e Culturale Emigranti'' (EFASCE), si creò in seno all'Unione diocesana nel [[1907]] quando ancora erano inesistenti le strutture pubbliche per l'assistenza e la protezione di oltre 30&nbsp;000 operai nei distretti di Pordenone, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Maniago, Sacile, che lavoravano in diversi paesi dell'Europa. Il governo fascista ne impose la chiusura e il sequestro dei registri, carteggi, schedari e archivio. Dopo il secondo conflitto mondiale riprese a funzionare il Segretariato dell'emigrazione. Successivamente, adeguandosi alle nuove realtà istituzionali della Regione, assumerà la nuova denominazione nel [[1982]]. Ha sede a Pordenone.
 
* ''Ente Friuli nel Mondo'', fu fondato nel [[1953]] per assistere i friulani all'estero e per coordinare le attività dei ''Fogolârs Furlans''. Esso pubblica un mensile, ''Friuli nel mondo'', che supera le 25.000 copie distribuite in 78 stati. Le attività dell'Ente sono informative, di collegamento e di mantenimento dell'identità friulana soprattutto tra le nuove generazioni. Ha sede a Udine, in via del sale.
 
* ''Associazione Lavoratori Emigrati del Friuli-Venezia Giulia'' (ALEF), nata nel [[1968]] a sostegno ed organizzazione degli emigranti originari del Friuli-Venezia Giulia, residenti in Italia o all'estero, rientrati in Regione e dei loro discendenti, ovunque residenti. All'estero hanno i propri Circoli. La sua sede è a Udine.
 
* ''Ente Regionale Acli per i Problemi dei Lavoratori Emigrati'' (ERAPLE)
 
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L'[[arte]] in Friuli fa la sua comparsa con i manufatti delle civiltà preromane (in particolare quella dei [[castellieri]], quella [[antichi Veneti|venetica]] e quella [[celti]]ca). Tuttavia è solo con l'età romana che si raggiunge un livello elevato nelle arti, tra le quali spiccano quelle minori della lavorazione delle pietre dure e del [[vetro]] ad [[Aquileia]], nonché l'[[arte musiva]].
 
Del periodo paleocristiano rimangono testimonianze imponenti nella [[basilica]] di Aquileia, in quelle di [[Grado (Italia)|Grado]] e in quella di [[Concordia Sagittaria]].
 
[[File:Altare del duca ratchis, 730-740, cividale museo cristiano 2.jpg|thumb|''[[Maiestas Domini]]'', rilievo dell'Altare del duca Rachis]]
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* (fur, eng) http://www.serling.org
* (fur) http://www.ondefurlane.eu Radio Onde urlane Udine
* [{{cita web|http://www.ilfriuli.it |Il Friuli.it]}}
* [{{cita web|http://www.nuovofriuli.com |Il Nuovo FVG]}}
* {{fur}} [http://www.lapatriedalfriul.org/ La patrie dal Friûl]
* [{{cita web|http://www.friulinelmondo.com/ |Ente Friuli nel mondo]}}
* {{es}}cita [web|http://www.friulanos.com.ar |Friulanos en Argentina]|lingua=es}}
* [http://maps.google.it/maps?f=q&hl=it&q=Via+Castelliere,+33036+Mereto+di+Tomba+Udine,+Friuli-Venezia+Giulia,+Italia&layer=&ie=UTF8&sll=41.895888,12.489052&sspn=11.247897,20.390625&om=1&z=18&ll=46.060673,13.06261&spn=0.002561,0.006738&t=h Castelliere] vista aerea (google maps), in comune di Mereto di Tomba (Udine) località Castelliere.
* {{fur}} [http://www.ildiari.eu Il diari] - mensile in lingua friulana scaricabile gratuitamente e finanziato dalla regione Friuli-VG. Il sito è stato creato nel 2007.