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'''Forfar''' è il centro amministrativo
La sua popolazione è di circa 13.150 abitanti ([[2004]]) <ref name="history">{{Cita web | url=http://www.gro-scotland.gov.uk/statistics/publications-and-data/settlements-and-localities/mid-2004-population-estimates-for-localities-in-scotland.html | titolo= Dati GROS | editore=(dati del governo scozzese)}}</ref>.
== Storia ==
Secondo lo storico scozzese [[Hector Boece]], i capi tribù dei [[Pitti (popolo)|Pitti]] si incontrarono a più riprese tra il [[I secolo|I]] ed il [[IV secolo|IV secolo d.C.]] nel castello nei pressi del [[Forfar Loch]] per studiare una controffensiva alle invasioni dei [[Civiltà romana|Romani]] <ref>[http://www.angusholidays.com/history/fofar_history.htm History of Forfar, Angus]</ref>. I Romani riuscirono comunque ad occupare la zona e ad installare un grande accampamento nei pressi di [[Battledykes]], circa 5 km a nord di Forfar <ref>Alan Reid, ''The Royal Burgh of Forfar: A Local History'', 1902, Houlston & sons; 445 pp.</ref>, per poi essere nuovamente sostituiti dai Pitti nel secolo successivo, in corrispondenza del crollo
Nel [[IX secolo]] il castello di Forfar fu tenuto sotto assedio dagli [[Scoti]], alla fine vittoriosi sui Pitti. Lo stesso castello fu successivamente utilizzato dal re [[Malcolm II|Malcolm II di Scozia]] come base per organizzare la resistenza armata agli invasori [[Daner|danesi]] (sconfitti nel [[1012]] presso [[Aberlemno]] e [[Barry, Scozia|Barry]]). [[Malcolm III]], che si rifugiava spesso in questo castello dopo le sue vittorie su [[Macbeth]], tenne qui nel [[1057]] un “parlamento” nel corso del quale fu deciso di conferire per la prima volta il titolo di conti ai nobili scozzesi e (probabilmente) di attribuire alla città di Forfar lo status di [[royal burgh]] <ref name="history2-0">{{Cita web | url=http://www.monikie.org.uk/forfar-history.htm| titolo= Monikie Scotland}}</ref>.
Situato inizialmente sulle rive del Forfar Loch nei pressi della Castle Hill, il castello fu sicuramente ricostruito a Forfar nel [[XII secolo]], ma dovette arrendersi ad [[Edoardo I d'Inghilterra]] intorno al [[1291]]. [[William Wallace]] riprese il castello nel [[1298]]. Quando Edoardo I seppe che il castello era stato distrutto, ne ordinò la ricostruzione ([[1308]]), ma gli scozzesi ne ripresero quasi immediatamente possesso. [[Roberto I di Scozia|Roberto I]] ordinò che fosse raso al suolo e da allora il castello non fu più ricostruito. Oggi non rimangono tracce di alcuno dei castelli di Forfar, benché scavi effettuati per la costruzione di altri edifici durante il [[XX secolo]] abbiano messo in luce prove
Forfar acquisì una triste notorietà durante il [[XVII secolo]] per via dell’alto numero di donne bruciate sul rogo con l’accusa di stregoneria. L'area a nord della città conosciuta con il nome di The Witches' Hollow era il luogo delle esecuzioni <ref name="history3">{{Cita web | url=http://www.scotland.com/regions/angus-dundee/forfar/ | titolo= Scotland.com }}</ref> ed il nome della città è associato ad uno degli strumenti di tortura del periodo, il ''Forfar Bridle'', una sorta di briglia metallica con una punta nella parte frontale che tratteneva la lingua della vittima durante
[[File:Forfar.jpg|thumb|upright=0.8|left|Il centro di Forfar con la East and Old Church (foto Anne Burgess).]]
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La East and Old Church è caratterizzata da una guglia con orologio alta 45 metri e visibile quasi da ogni angolo della città. La chiesa fu costruita nel [[1790]] sul sito di un preesistente edificio religioso <ref>{{Cita web | url=http://www.scottish-towns.co.uk/angus/forfar/history.html| titolo= Monikie Scotland}}</ref>.
La Lowson Memorial Church fu costruita nel [[1914]] in stile [[Architettura neogotica|neogotico]] ed è impreziosita
Di fronte del ''Sheriff Court'' è una placca di metallo nella forma della [[Stemma della Polonia|aquila polacca]]. Fu a questa locazione che, il 7 di marzo [[1941]], il generale polacco [[Władysław Sikorski]] salutato gli soldati polacchi con il re [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]] e la regina [[Elizabeth Bowes-Lyon|Elizabeth]] della Gran Bretagna.
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== Economia ==
== Trasporti ==
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