Pierre Terblanche: differenze tra le versioni
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Nel [[1996]] Ducati, grazie all'acquisizione da parte del fondo americano di [[private equity]] [[Texas Pacific Group]]<ref>{{cita web|url=http://economia.tesionline.it/economia/article.jsp?id=489|titolo=Il caso Ducati|accesso=2 luglio 2013}}</ref>, torna ad essere indipendente e Pierre Terblanche, lasciata Cagiva per seguire l'ormai indipendente casa emiliana, viene chiamato a dirigerne il Centro Stile. In questo ruolo si dedica inizialmente alla [[Ducati Supersport|Ducati Supersport 900]], uno dei primi modelli progettati con strumenti quasi esclusivamente informatici ([[CAD|CAD tridimensionale]], all'avanguardia per i tempi), la cui linea è un'evidente evoluzione della Supermono<ref>{{cita news|autore=Claudio Falanga|url=http://www.motoitaliane.it/mondoducati/arretrati/luglio1998/900ss.htm|titolo=Prova Ducati 900SS|pubblicazione=Motoitaliane.it|data=luglio 1998|accesso=30 giugno 2013}}</ref>.
Lo spirito innovativo e l'intuito di Terblanche emergono nuovamente l'anno successivo, quando viene presentata al Salone di Monaco la [[Ducati MH900e]]: inizialmente pensata come ''concept bike'' ispirata alla moto con cui [[Mike Hailwood]] vinse il [[Tourist Trophy]]
Suscitato scalpore e ottenuto un discreto successo (limitato comunque ad un mercato di nicchia o all'ambiente sportivo delle Superbike), a partire dal 2001 Terblanche si occuperà del ''design'' dei modelli principali del listino Ducati di inizio millennio. Nel mondo del motociclismo e in particolare degli appassionati del marchio di Borgo Panigale Terblanche è ormai conosciuto come un creativo particolarmente innovativo e anticonformista, capace di portare avanti idee controcorrente e spesso audaci<ref name=Terblanche_indiabike >{{cita news|lingua=en|autore=Glynn Kerr|url=http://www.indiabike.com/bikedesigns/pierre_terblanche.htm|titolo=Designer Profile: Pierre Terblanche|pubblicazione=IndiaBike|accesso=2 luglio 2013}}</ref>: questo carattere fa sì che sui suoi modelli si scateni di frequente un acceso dibattito tra chi ne apprezza l'innovatività e chi invece non li considera degni dei loro predecessori.
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