Enrico Zambonini: differenze tra le versioni

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Il mese dopo, ormai cinquantenne, torna a Secchio di [[Villa Minozzo]] da cui era assente da più di due decenni, immediatamente entra nella [[Resistenza italiana|Resistenza]] che i partigiani organizzano sull'Appennino. Catturato con un gruppo di partigiani, don [[Pasquino Borghi]], [[Romeo Benassi]], [[Umberto Dodi]], [[Dario Gaiti]], [[Destino Giovannetti]], [[Enrico Menozzi]], [[Contardo Trentini]] e [[Ferruccio Battini]], fu rinchiuso in carcere.
 
Nel frattempo, le uccisioni a [[Reggio Emilia]] del milite della GNR Luigi Maccaferri<ref>Il nome così come riportato su "Il solco fascista", giornale della federazione fascista di Reggio Emilia del 12 gennaio 1944. Altre fonti indicano Sergio Maccaferri</ref> da parte dei gappisti il 10 gennaio aveva già provocato l'anticipazione del coprifuoco alle ore 20 e la minaccia di condanna a morte per tutti coloro che fossero stati trovati in "''possesso abusivo di armi''"<ref name=autogenerato1>[http://www.istoreco.re.it/default.asp?page=419,ita Cronologia Resistenza Reggiana gennaio 1944<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e un'ulteriore anticipazione alle 17.30 del coprifuoco seguì dopo l'omicidio del tenente dell’esercitodell'esercito repubblicano Luciano Loldi il 17 gennaio<ref name=autogenerato1 />.
La morte del milite Gino Orlandi il 18 gennaio in una sparatoria avvenuta a [[Ligonchio]]<ref name=autogenerato1 /><ref>[http://digilib.netribe.it/bdr01/visore/index.php?pidCollection=Il-Solco-Fascista-Img:2&v=-1&pidObject=Il-Solco-Fascista:2997&returnPage=/bdr01/Sezione.jsp?idSezione=46 Biblioteca Digitale Reggiana<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e del caposquadra della GNR<ref name=autogenerato1 /> Angelo Ferretti in un attentato gappista mentre transitava in bicicletta quando già don Pasquino si trovava incarcerato provocò la decisione del capo della [[provincia]], [[Enzo Savorgnan]] di convocare il [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato della RSI|Tribunale speciale]]. Dopo la prima uccisione avvenuta a [[Cavriago]] del [[colonnello]] Giovanni Fagiani della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|MVSN]] il 14 dicembre [[1943]] era stata divulgata in città la minaccia di ricorrere alla rappresaglia in caso di uccisioni di altri fascisti<ref>[http://www.istoreco.re.it/default.asp?page=391,ita Cronologia Resistenza Reggiana dicembre 1943<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Il 29 gennaio tribunale condannò alla pena capitale da eseguirsi il giorno seguente, nove partigiani tra cui Zambonini. Tre erano disertori della GNR<ref>http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:NhQUxQ56jicJ:www.istoreco.re.it/public/isto/19442112003165559.doc+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it</ref>. La sentenza fu eseguita a San Prospero Strinati, il quartiere di [[Reggio Emilia]] dove era il [[Poligono di tiro]] dopo aver rifiutato i conforti religiosi mostrò il pugno chiuso urlando "''Viva l'anarchia!''"<ref>in ''Vita, battaglie e morte di Enrico Zambonini (1893-1944)'' di Antonio Zambonelli 2ª edizione Febbraio 2008</ref>.