Anna Maria Arduino: differenze tra le versioni
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Figlia di Paolo Arduino, principe di Polizzi e marchese della Floresta, era nata a Messina nel 1672. Fin da giovanissima, oltre che per la musica e la danza, mostrò un particolare interesse per la poesia e la pittura. Per assecondare “l’acume del talento” della figlia, il padre la fece educare “nelle italiane, e nelle latine lettere”, così come “nelle arti liberali e nella pittura specialmente”. Nelle Memorie de’ pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal sec. XII al sec. XIX (1821) Giuseppe Grosso Cacopardo, che la definina una pittrice che “seppe da maestra con vivacità, e con franchezza, maneggiare il pennello”, riferiva che “non pochi quadri da lei dipinti mostravano la somma perizia che ebbe ella in quest’arte”.
Nota anche “per la bellezza dell’aspetto”, Anna Maria Arduino era ricordata da Antonino Mongitore nella Bibliotheca Sicula (Palermo 1707-1714) per i suoi interessi culturali e artistici (“esercitò le arti della pittura e soprattutto tele ricamate in oro e quasi tutte le arti liberali, si impadronì dei misteri delle scienze, scrisse numerosi canti immortali in prosa latina e italica”).
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