Vittoriano: differenze tra le versioni

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* 1969: il monumento fu colpito da un attentato: vengono fatte esplodere due bombe (davanti alla tomba del Milite Ignoto e in prossimità dell'ingresso del Museo del Risorgimento), in concomitanza con la [[strage di piazza Fontana]], a Milano. In seguito ai danni dovuti all'attentato, il monumento viene chiuso al pubblico<ref name=Almanacco/>;
* 1970: ampliamento del Museo del Risorgimento;
* 1981: il ministero per i Beni culturali e Ambientali dichiara l’importanzal'importanza storico artistica del monumento;
* 1997: il monumento, dopo decenni, viene finalmente riaperto al pubblico.
 
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===Statua equestre di Vittorio Emanuele II e statue delle città nobili===
[[File:Statua Equestre di Vittorio Emanuele II.jpeg|thumb|left|Statua equestre di Vittorio Emanuele II]]
Il giorno stesso della chiusura concorso del Monumento, la commissione reale ne bandì un altro per la statua equestre, vinto da [[Enrico Chiaradia]] il 18 luglio 1905. La statua fu terminata nel 1910; in occasione della visita di [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]], le autorità decisero di offrire un rinfresco a un ristretto gruppo di invitati tra coloro che parteciparono al progetto; l’eventol'evento fu allestito all'interno del ventre del gigantesco cavallo di bronzo, che fu in grado di ospitare più di venti persone, come testimoniano le fotografie d'epoca, le cui copie sono esposte nella terrazza posteriore del monumento<ref>Aldo Alessandro Mola, ''Storia della monarchia in Italia'', Bompiani, 2002, ISBN 9788845252945 (pagina 79)</ref><ref>Si riportano i collegamenti ad un sito che ha pubblicato le foto dello strano ricevimento:
*{{cita web|http://www.olmeda.it/Giuseppe_1877/Autorita_in_piedi.htm|In piedi, con identificazione dei convenuti}}
*{{cita web|http://www.olmeda.it/Giuseppe_1877/Autorita_sedute.jpg|Seduti}}
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===Museo Nazionale dell'emigrazione italiana===
Il primo giugno 2009 si è aperto al Vittoriano il Museo Nazionale dell'emigrazione italiana, che ha lo scopo di raccontare la storia dell’emigrazionedell'emigrazione italiana attraverso un percorso cronologico, esponendo materiali di varia tipologia: letteratura, cinematografia, documentari, musica, testimonianze audio, fotografie, giornali e riviste d’epocad'epoca, oggetti<ref>[http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Ministero/UfficioStampa/News/visualizza_asset.html_366211721.html Sito del Ministero dei Beni culturali]</ref>.
 
La localizzazione al Vittoriano di questo museo non è certo casuale: già [[Giovanni Pascoli]] aprì le celebrazioni del Giubileo del 1911 (cinquantenario dell'Unità) cantando le storie “dell’Italia“dell'Italia raminga”, riconoscendo fin da allora l'importante ruolo svolto nel processo di definizione dell’identitàdell'identità italiana dall'emigrazione di milioni di contadini, operai e piccoli imprenditori. Essi, giunti nei paesi più lontani, con i loro sacrifici e affrontando le difficoltà del processo d’integrazioned'integrazione, hanno diffuso nel mondo la cultura ed i valori italiani, contribuendo all'economia e alla cultura dei luoghi ove andarono a vivere<ref>Sito ufficiale del Museo Nazionale dell'emigrazione italiana: [http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=2 pagina "L’emigrazioneL'emigrazione parte essenziale della storia d’Italiad'Italia"]; [http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=4 pagina "Perché al Vittoriano"]</ref>.
 
== Collegamenti ==