Roy Jenkins: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix wikilink |
|||
Riga 40:
Nel dicembre 1965 Jenkins subentrò a Frank Soskice come [[Segretario di Stato per gli Affari Interni|Segretario degli interni]]. Jenkins riorganizzò in modo notevole l'[[Home Office]]. Dopo la nuova vittoria elettorale dei [[Partito Laburista (Regno Unito)|laburisti]] alle elezioni generali del 1966, Jenkins promosse un'ampia serie di riforme importanti, tanto che secondo alcuni osservatori i maggiori cambiamenti avvenuti durante il periodo di governo dei laburisti furono dovuti proprio a Jenkins<ref name="Marr">{{Cita libro| titolo=A History of Modern Britain| autore=Andrew Marr| isbn=978-1-4050-0538-8}}</ref>. Come segretario degli interni egli infatti abolì il ricorso alle frustate contro i detenuti, promosse l'abolizione della pena di morte e della censura sul teatro e l'ammorbidimento della legge sul [[divorzio]]. Offrì l'appoggio del governo alle iniziative parlamentari che condussero alla depenalizzazione dell'[[omosessualità]] e alla legalizzazione dell'[[aborto]]. Si pronunciò inoltre chiaramente a favore dell'immigrazione e delle politiche di integrazione<ref>{{Cita libro| titolo=The Penguin Book of Twentieth-Century Speeches| curatore=Brian MacArthur| isbn=978-0-14-028500-0}}</ref>.
Nel 1967 Jenkins subentrò a [[James Callaghan]] come [[Cancelliere dello Scacchiere]]. Si guadagnò una reputazione positiva per le politiche di rigore fiscale che seppe realizzare. Nel 1969 il Regno Unito raggiunse un surplus nella bilancia commerciale, grazie alla crescita delle esportazioni e il calo dei consumi complessivi, e le entrate statali giunsero a superare le spese. Nonostante questi dati positivi, Jenkins mantenne una politica fiscale cauta, guadagnandosi l'apprezzamento di vari osservatori<ref name="Marr"/>. Anche [[Margaret Thatcher]] espresse apprezzamento per il rigore fiscale di Jenkins<ref>''The Path To Power'' (Londra, 1995).</ref>. Tuttavia, si ritiene generalmente che le scelte di Jenkins contribuirono alla sconfitta dei [[Partito Laburista (Regno Unito)|laburisti]] alle [[
Dopo la sconfitta elettorale del 1970 Jenkins venne nominato [[Governo ombra|Cancelliere dello scacchiere ombra]] e poco dopo vice leader del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]]. Tuttavia nell'aprile 1972 Jenkins di dimise da entrambi gli incarichi, in polemica con la linea del partito sull'ingresso del [[Regno Unito]] nelle [[Comunità europee]]. Nel 1971 Jenkins aveva guidato i 69 parlamentari laburisti che avevano sostenuto la scelta del governo conservatore di procedere verso l'ingresso nelle Comunità europee, mentre la linea del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]] prevedeva la richiesta di un referendum sull'argomento. Jenkins venne anche criticato all'interno del suo partito per il suo stile di vita ritenuto sostenuto e mondano.
Nel maggio 1973 Jenkins tornò a fare parte del [[governo ombra]] come segretario degli interni ombra. Dopo la vittoria dei [[Partito Laburista (Regno Unito)|laburisti]] alle [[Elezioni generali
Nel marzo 1976 Jenkins si candidò alla leadership del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]], ma venne sconfitto da [[James Callaghan]] e superato nelle preferenze anche da [[Michael Foot]].
| |||