Altolia: differenze tra le versioni

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Durante la [[Rivolta antispagnola di Messina]] del [[1674]]-78, Altolia parteggiò per gli spagnoli, anche per la vicinanza del feudo di Scaletta, il cui principe Ruffo era alleato di questi ultimi.
Durante i quattro anni di lotta, le case e le contrade della vallata vennero ripetutamente saccheggiati ed incendiati, ora dagli spagnoli e ora dai francesi.
Nel [[1678]], alla fine della rivolta, nonostante l'appoggio dato dagli altoliesi agli spagnoli per il conseguimento della vittoria, le terre della vallata comprese tra Altolia, [[Molino (Messina)|Molino]] a [[Giampilieri]] furono confiscate e poseposte in vendita.
Le acquistò tale '''Francesco Piccinini''' per conto di '''don Placido Ruffo''' principe di [[Scaletta]] e della [[Floresta]] che divenne così anche "Barone di Artalìa, Molino e Giampilieri".
Nel [[1727]] i terreni vennero però espropriati e restituiti dal regio demanio.