Carmelo Bene: differenze tra le versioni

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[[File:Salome CB-01.jpg|upright=1.4|thumb|Carmelo Bene in ''[[Salomè (film 1972)|Salomè]]'']]
La prima apparizione sul set [[cinema]]tografico di Carmelo Bene come attore è nell<nowiki>'</nowiki>''Edipo re'' di [[Pier Paolo Pasolini]] risalente al [[1967]]. La ''parentesi'' cosiddetta ''cinematografica'' va dal [[1967|'67]] al [[1972|'72]] e sarà quella che gli darà notorietà e risonanza internazionale, e in Italia non senza scandali e attacchi feroci, non solo dalla critica dei detrattori ma anche dagli spettatori comuni, che causarono devastazioni selvagge e incendi nelle sale in cui avvenivano le proiezioni. ''[[Hermitage (film)|Hermitage]]'' è il suo primo [[cortometraggio]]. Viene creata così la produzione [[C.B.]] che alla fine del quinquennio cinematografico subirà un rovinoso tracollo finanziario.
Il successo inizia con ''[[Nostra Signora dei Turchi]]'', presentato alla [[Mostra Internazionale del Cinema di Venezia]], dove vinse il premio speciale della giuria, in concorso con i film presentati di [[Nelo Risi]], [[Liliana Cavani]] e [[Bernardo Bertolucci]]. Seguiranno poi altri lungometraggi: ''[[Capricci]]'' ([[1969]]), rielaborazione personale dell'''[[Arden of Feversham]]'' di anonimo elisabettiano, ''[[Don Giovanni (film 1970)|Don Giovanni]]'' ([[1971]]), ''[[Salomè (film 1972)|Salomè]]'' (1972) e ''[[Un Amleto di meno]]'' ([[1973]]) con il quale termina l'interesse di Bene per il [[cinema]]. Tutte le produzioni della [[C.B.]] e della [[B.B.B.]]<ref>La [[B.B.B.]] ha prodotto ''[[Capricci]]'' e sta per Barcelloni, Bene, Brunet</ref> sono realizzate a bassissimo costo.
Le sue preferenze fin dagli esordi per [[Buster Keaton]]<ref name="keaton" />, e il totale disinteresse, se non disprezzo, per [[Charlie Chaplin]]<ref>Nella video-intervista fatta da Piero Panza, risalente alla "parentesi cinematografica, Bene parla di Keaton come "formula anti-chapliniana" e altrove più o meno nello stesso periodo, l'artista salentino definisce Chaplin un "guittetto ributtante" che insieme a tanti altri, tra cui [[Luis Buñuel]] (tacciato senza mezzi termini come "coglione"), sono "tutti fenomeni meschini e piccoloborghesi". (Intervista tratta da “Cinema & Film”, 11-12, estate-autunno 1970, pp. 276-279, Roma, maggio 1970. ({{cita web | coautori = Gianni Menon | autore = Adriano Aprà | url = http://www.agenziax.it/imgProdotti/19D.pdf | titolo = Conversazione con Carmelo Bene | accesso=8 novembre 2010 | formato = PDF | pagine = 84-98| anno = 1970}})</ref>, sono significativi per capire la ''matrice'' da cui evolverà il suo personale ''stile'' e il suo ''modo'' (oltre i modi) di fare cinema. Questo quinquennio gli è servito per ''demolire'' il cinema, infatti ''[[Nostra Signora dei Turchi]]'' viene oltretutto definito dallo stesso Bene ''una parodia spietata e feroce del cinema''. E lo stesso ''immoderato trattamento'' è ravvisabile in altre produzioni di questo periodo.