Evno Fišelevič Azef: differenze tra le versioni

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Nuovamente convocato a motivare il suo silenzio su Geršuni, Azef si giustificò con il timore che il suo arresto lo avrebbe compromesso agli occhi dei social-rivoluzionari. Su Geršuni poteva fornire informazioni utili solo in cambio della favolosa somma di 50.000 rubli, che gli avrebbero permesso di fuggire all'estero e di ricostruirsi una vita nell'anonimato. Nel partito già circolavano dei sospetti su di lui, da quando uno studente lo aveva denunciato come provocatore, anche se non aveva potuto portare prove sufficienti a suo carico.
 
L'Ochrana accettò le sue giustificazioni. Alla fine di marzo Azef s'incontrò a Mosca con Geršuni e insieme prepararono un nuovo attentato. Si trattava di uccidere il governatore di [[Ufa (Russia)|Ufa]] Bogdanovič, che il 26 marzo aveva fatto sparare su una folla che, a [[Zlatoust]], aveva reclamato la liberazione di decine di minatori arrestati per aver scioperato. Stabilito il piano, Azef fu messo a capo dell'Organizzazione di combattimento. Geršuni aveva infatti necessità di rifugiarsi all'estero per sottrarsi alle ricerche sempre più stringenti della polizia.
 
[[File:SozonovEgor.jpg|thumb|upright=0.5|Egor Sozonov]]