Umberto Bardelli: differenze tra le versioni

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{{F|militari italiani|luglio 2013}}
{{Infobox militare
{{W|militari|ottobre 2012}}
|Nome =Umberto Mario Adriano Bardelli
|Immagine =
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita =11 maggio [[1908]]
|Nato_a = [[Livorno]]
|Data_di_morte =8 luglio [[1944]]
|Morto_a =Ozegna
|Cause_della_morte = caduto in combattimento
|Luogo_di_sepoltura =
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|Nazione_servita ={{ITA 1861-1946}}<br/>{{RSI}}
|Forza_armata =[[Regia Marina]]<br/>[[Marina Nazionale Repubblicana]]
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|Specialità =[[Sommergibile|Sommergibilista]]
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|Anni_di_servizio =1924-1944
|Grado =[[Maggiore]] del [[Genio Navale]]
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|Comandanti =[[Junio Valerio Borghese]]
|Guerre =[[Seconda guerra mondiale]]
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|Comandante_di =[[Battaglione "Barbarigo"]]
|Decorazioni = vedi [[Umberto bardelli#Onorificenze|qui]]
|Studi_militari =[[Accademia Navale|Regia Accademia Navale]] di [[Livorno]]
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =''Nessuno di voi è morto finché noi non moriremo tutti. E fino a quando sarà in piedi uno del "Barbarigo" lo sarete anche voi''
|Altro_lavoro =
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|Altro =
|Note =
|Ref = fonti citate nel corpo del testo
}}
{{Bio
|Nome = Umberto Mario Adriano
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|Nazionalità = italiano
}}
È stato ufficiale del [[Genio Navale]] la [[Regia Marina]] e, dopo l'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre 1943 della [[Marina Nazionale Repubblicana|Marina Nazionale]] della [[Repubblica Sociale Italiana|R.S.I.]]. Inquadrato nella [[X MAS]], comandò il [[Battaglione "Barbarigo"]] sul fronte di Anzio. Decorato con la [[Medaglia d'oro al valor militare]] della Repubblica Sociale Italiana alla memoria.
 
==Biografia==
È stato ufficiale della [[Regia Marina]] e della Marina Repubblicana della [[Repubblica Sociale Italiana|R.S.I.]], inquadrato nella [[X MAS]], ha comandato il [[Battaglione "Barbarigo"]]. Allievo Ufficiale macchinista dal 1924, entra volontario nel C.R.E.M., nei quattro anni di ferma resta imbarcato in veste di ufficiale sulle Regie navi Ferruccio, Vespucci, Pisa e Pacinotti; dal luglio 1925 al febbraio del 1930.
Nato a Livorno l'11 marzo 1908, figlio di Artemisio e Emma Cristiani, dopo aver frequentato il ginnasio l'18 ottobre [[1924]] entrò nella [[Accademia Navale|Regia Accademia Navale]] di [[Livorno]] come Allievo Ufficiale macchinista. Al termine del corso entrò nel C.R.E.M., come volontario con ferma di quattro anni. Dall'8 luglio [[1925]] al 12 febbraio 1930 fu imbarcato in successione sull'[[incrociatore corazzato]] ''[[Francesco Ferruccio (incrociatore)|Francesco Ferruccio]]'', sull'incrociatore scuola ''[[Amerigo Vespucci (incrociatore)|Amerigo Vespucci]]'', sull'incrociatore corazzato ''[[Pisa (incrociatore)|Pisa]]'' e sulla nave appoggio sommergibili ''Pacinotti''.<ref>Viene promosso Sottotenente del Genio Navale l'11 luglio 1929.</ref>
Nel febbraio [[1930]] si imbarcò sull'[[incrociatore pesante]] ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'', e il 10 luglio è nominato Tenente del [[Genio Navale]], frequentando poi la Scuola di Ingegneria Navale di Genova, per venire assegnato all'Ufficio del Genio Navale<ref name="Pansa">Giampaolo Pansa, ''I figli dell'Aquila'', Sperling e Kupfer, Milano, 2014.</ref> di Trieste.
 
ÈNel nominatonovembre Tenente[[1932]] delsi imbarcò per la prima volta su di un [[Genio Navalesommergibile]], nelil maggio''[[Enrico 1930Toti (sommergibile)|Toti]]'',<ref nelname=B4p131>{{Cita|Bagnasco, 1932Brescia è2013|p. imbarcato131}}</ref> per lapassare primapoi, voltail su1 dimarzo[[ un1933]], Regiosul Sommergibile''[[Ciro Menotti (sommergibile)|Menotti]]'', ile Totidal 16 novembre dello stesso anno sullo ''[[Tito Speri (sommergibile)|Speri]]''.<ref name=B3p36>{{Cita|Bagnasco, nellBrescia 2013|p. 36}}</ref> Nell' ottobre [[1934]] sposasposò la signorina Luigia Maresca, che gli darà una figlia, Serena., Vienee nel luglio 1936 viene nominato Capitano neldel luglioGenio 1936Navale, eper imbarcatoimbarcasi quindi sul R.S.sommergibile ''[[Fratelli Bandiera (sommergibile)|Fratelli Bandiera]]''.<ref name=B3p39>{{Cita|Bagnasco,Brescia dopo2013|p. 39}}</ref> Dopo una parentesi a [[Massaua]], nel [[Mar Rosso]], il 15 dicembre [[1937]] viene destinato a Taranto, edove coinvoltoprende nellaparte realizzazioneall'allestimento del R.S.''[[Benedetto Brin. (sommergibile)|Benedetto Brin]]'', nel<ref name=B4p150>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 150}}</ref> un sommergibile appartenente alla [[Classe Marcello|classe Marcello]].<ref name=B4p145/> Nel febbraio 1938 vi è il trasferimento a [[Monfalcone]] per seguire l'allestimento del R.S.sommergibile [[Giacomo Nani (sommergibile 1938)|Giacomo Nani]]'';<ref name=B4p149>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 149}}</ref> come Capo Servizio del Genio Navale è imbarcato su varie unità sommergibili<ref>Sui sommergibili ''Nani'' e ''Speri'' (27 maggio-27 giugno 1938), e poi sul ''[[Giovanni Da Procida (sommergibile)|Da Procida]]'', ''[[Alberto Guglielmotti (sommergibile 1938)|Guglielmotti]], ''[[Archimede (sommergibile 1939)|Archimede]]'' e ''[[Console Generale Liuzzi|Liuzzi]]'', di cui seguì anche l'allestimento (30 settembre 1938-20 maggio 1940).</ref> fino al maggio del 1940 presentandosi allo scoppio della guerra come uno dei più esperti ufficiali del Genio Navale della Regia Marina.
 
===La seconda guerra mondiale===
Imbarcato nel giugno del 1940 sul R.S. Zoea rimane sul teatro di operazioni del Mediterraneo orientale fina all' ottobre dello stesso anno quando passa a bordo del R.S. Brin sul quale opera tra il Medirerraneo e la base atlantica di Bordeaux (Betasom) fino al febbraio 1941 quando prende imbarco fino al febbraio 1942 comandato sul R.S. Reginaldo Giuliani a bordo del quale è destinato per un lungo periodo di addestramento al combattimento atlantico presso la base germanica di Gotenhafen; dal Marzo all'Ottobre 1942 è di nuovo in Italia, presso la grande base di Taranto, assegnato all'Ufficio Allestimento Sommergibili.
Allo scoppio delle ostilità, il 10 giugno del [[1940]], si trovava imbarcato sul sommergibile posamine ''[[Zoea (sommergibile 1938)|Zoea]]'',<ref name=B4p143>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 143}}</ref> che fu impiegato in missioni di trasporto munizioni verso l'[[Africa settentrionale italiana]] e posa di mine.<ref name=B4p145>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 145}}</ref> Per la sua partecipazione ad una missione di posa [[Mina navale|mine navali]] della acque [[Palestina|palestinesi]] fu decorato con la [[Valor militare|medaglia di bronzo al valor militare]].
 
Rimase sul teatro di operazioni del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo orientale]] fino all' ottobre dello stesso anno quando passò a bordo del ''Benedetto Brin'', al comando del tenente di vascello Longanesi Cattani, sul quale, il 25 ottobre, oltrepassò lo stretto di Gibilterra in immersione per la raggiungere la base atlantica di [[Bordeaux]] ([[BETASOM]]).<ref name=B4p171>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 171}}</ref> Durante la navigazione il ''Brin'' rimase danneggiato, e si rifugiò a [[Tangeri]] per eseguire le necessarie riparazioni.</ref>In questa occasione si meritò un encomio solenne con la seguente motivazione: ''In località lontana dalla base contribuiva in modo efficace con tenacia ed entusiasmo, a ripristinare rapidamente la piena efficienza del proprio sommergibile danneggiato da offesa nemica”. (Oceano Atlantico, dicembre 1940).</ref>
Nell'ottobre 1942 Bardelli viene promosso al grado di Maggiore del Genio Navale e di seguito imbarcato sulla corazzata R.N. Vittorio Veneto fino al dicembre dello stesso anno in cui è anche imbarcato per pochi giorni sul cacciatorpediniere R.N. Bombardiere e impiegato nel servizio di scorta convogli sulle rotte per la Tunisia. Tornato a bordo della corazzata R.N. Vittorio Veneto vi rimane fino al maggio del 1943 con l'incarico di direttore di macchina.
 
Nel febbraio [[1941]] si imbarco come direttore di macchina<ref name="Pansa"/> sul ''[[Reginaldo Giuliani (sommergibile)|Reginaldo Giuliani]]'',<ref name=B4p153>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 153}}</ref> che nel mese di marzo si trasferì presso la base germanica di [[Gotenhafen]]<ref>A Gotenhafen fu edotto sulle soluzioni tecniche adottate per la realizzazione dei più recenti sommergibili tedeschi, e sul loro armamento. Durante la sua permanenza strinse una solida amiciazioa con il capitano [[Enzo Grossi]].</ref> per un lungo periodo di addestramento al combattimento nell'Oceano Atlantico, assegnato alla sezione di tattica italiana ('''Marigammason''').<ref name=B4p155>{{Cita|Bagnasco, Brescia 2013|p. 155}}</ref> Rimase in Germania fino al febbraio [[1942]], rientrando in Patria in quanto assegnato all'Ufficio Allestimento Sommergibili di Taranto (marzo-ottobre 1942). Promosso Maggiore del Genio Navale il 18 ottobre 1942, si imbarcò il 21 successivo sulla [[nave da battaglia]] ''[[Vittorio veneto (nave da battaglia)|Vittorio veneto]]'', per passare il 6 dicembre sul [[cacciatorpediniere]] ''[[Bombardiere (cacciatorpediniere)|Bombardiere]]'', ma già il 28 dicembre rientrò sulla ''Vittorio Veneto''. Decorato con la [[Croce di guerra al valor militare]], dal 22 maggio 1943 e fino al 31 agosto dello stesso anno fu imbarcato sull'[[incrociatore leggero]] ''[[Scipione Africano (incrociatore)|Scipione Africano]]'' di stanza a [[La Spezia]] e poi a [[Genova]]. A bordo dell'incrociatore prese al forzamento dello [[stretto di Messina]] ('''Operazione Scilla''') nei confronti delle unità leggere anglo-americane che lo pattugliavano a seguito degli eventi bellici in [[Sicilia]] del luglio 1943 riuscendo a raggiungere la base di Taranto.
Da fine Maggio 1943 e fino al 31 agosto dello stesso anno è imbarcato sull'incrociatore leggero R. N. Scipione l'Africano di stanza a La Spezia e Genova e a bordo del quale partecipa al forzamento dello stretto di Messina nei confronti delle unità leggere anglo-americane che lo pattugliavano a seguito degli eventi bellici in Sicilia del luglio 1943 riuscendo a raggiungere la base di Taranto. Durante l'armistizio dell'8 settembre 1943 si trova presso la propria famiglia a Laurana, durante una licenza di convalescenza.
 
Sbarcato dallo ''Scipione Africano'' il 31 agosto andò in licenza, raggiungendo la famiglia a [[Laurana]], dove lo colse l'[[Armistizio di cassibile|armistizio]] dell'8 settembre 1943. Raggiunta Trieste<ref>Nino Arena, ,''R.S.I. Forze Armate della Repubblica Sociale'', Albertelli Editore, Parma, 1999, pp. 314-315.</ref> si mise in un primo tempo a disposizione delle autorità militari tedesche, e poi Pola.<ref name=M5p6>{{Cita|Martinelli 2005|p. 6}}</ref> Qualche tempo dopo, saputo che il comandante [[Junio Valerio Borghese]] stava riorganizzando la [[Xª Flottiglia MAS (RSI)|Xª Flottiglia MAS]] sotto le insegne della [[Repubblica Sociale Italiana]], partì da Trieste per raggiungere la caserma del Muggiano, La Spezia,<ref>Arrivò a La Spezia il 18 settembre, con regolare permesso rilasciato dalle autorità militari tedesche.</ref> al comando di una piccola autocolonna<ref>A bordo vi era anche la sua famiglia.</ref> che trasportava militari e materiale sottratto all'arsenale di Pola.<ref name=M5p8>{{Cita|Martinelli 2005|p. 8}}</ref> Godendo della piena fiducia di Borghese si dedicò subito, con il grado di capitano di corvetta, all'organizzazione di una prima unità di fanteria di marina,<ref>Con la costituzione del battaglione "Lupo" e di quello "Nuotatori Paracadutisti" fu formato il Reggimento fanteria di marina "San Marco".</ref> il battaglione "Maestrale", poi ridenominato "Barbarigo"<ref name=R8p91>{{Cita|Rocco 1998|p. 91}}</ref>
Nel pomeriggio dell'8 luglio 1944, a Ozegna, una frazione a sud di Courgné (Torino), giunse nella piazza del paese per discutere uno scambio di prigionieri, un reparto motorizzato della Decima Mas, al comando del Capitano di Corvetta Umberto Bardelli. Si trattava di una quarantina di Marò del Battaglione "Barbarigo" reduci dal fronte di Nettuno, che iniziarono a parlamentare con i comandanti partigiani. Dopo pochi minuti nella piazza si abbatté sugli ignari Marò una tempesta di fuoco, proveniente da numerosi partigiani che avevano circondato di nascosto gli uomini della Decima, e che avevano tra l'altro precedentemente tolto i caricatori dai MAB per dimostrare il carattere pacifico della loro missione.
 
Passato al comando del [[Battaglione "Barbarigo"]],<ref name=R8p91/> il 20 febbraio 1944 alla testa del suo reparto partì per la zona di operazioni, venendo rischierato ad Anzio/Nettuno.<ref name=M5p19>{{Cita|Martinelli 2005|p. 19}}</ref> Rimase in zona di operazioni fino al 27 aprile, passando quindi al comando del 1° Reggimento fanteria di marina "San Marco".<ref name="Pansa"/> Rientrò nel nord Italia il 4 giugno raggiungendo la zona di [[Viverone]],<ref name=R8p92>{{Cita|Rocco 1998|p. 92}}</ref> nelle vicinanze di Ivrea, per ricostituire il reggimento, decimato dai combattimenti.<ref name="Pansa"/>
Nonostante un tentativo di resistenza organizzato da Bardelli, i partigiani ebbero il sopravvento sugli uomini della "Decima". Il comandante Bardelli fu uno dei primi a cadere. L'imboscata tesa dai partigiani costò ai marò nove morti e numerosi feriti. {{cn|Alla salma di Bardelli i partigiani strapparono due denti d'oro e gli altri marò uccisi vennero rinvenuti lordati di letame}}. Nei primi giorni dell'ottobre 1944, il "Barbarigo" mosse all'attacco dei partigiani attestati nella zona di Rimordono (Torino). I Marò sbaragliarono le formazioni avversarie, costringendo le bande a riparare in territorio francese. La salma di Bardelli sarà poi seppellito nella tomba Duelli al Verano, assieme a molti dei suoi Marò, e sarà quindi traslata il 16 giugno 2005 al Campo della Memoria, divenuto Cimitero Militare, dove riposerà circondata dai Caduti del Barbarigo.
 
===La morte===
La diserzione di un ufficiale del battaglione "Sagittario" allora di stanza ad [[Agliè]], che tentò di raggiungere con la cassa<ref>Si trattava di Gaetano Oneto, Ufficiale di Amministrazione, che fuggì con la moglie e due marò della stazione di Ozegna.</ref> del reparto la città di Torino provocò il suo diretto intervento.<ref name=A7p8>{{Cita|ACTA n.63, maggio-luglio 2007|p. 8}}</ref>
Nel pomeriggio dell'8 luglio 1944, a Ozegna,<ref name=R8p92/> una frazione a sud di [[Courgné]] ([[Torino]]), raggiunse alla testa di reparto motorizzato della Decima Mas la piazza del paese per discutere uno scambio di prigionieri.<ref name=R8p92/> Si trattava di una quarantina di Marò del Battaglione "Barbarigo" reduci dal fronte di Nettuno, che iniziarono a parlamentare con il comandante dei partigiani Piero Urati. Dopo pochi minuti nella piazza si abbatté sugli ignari Marò una tempesta di fuoco, proveniente dai numerosi partigiani che avevano circondato di nascosto gli uomini della Decima, e che avevano tra l'altro precedentemente tolto i caricatori dai MAB per dimostrare il carattere pacifico della loro missione.
Nonostante un tentativo di resistenza da lui organizzato i partigiani ebbero il sopravvento sugli uomini della "Decima", ed egli fu uno dei primi a cadere.<ref name=M5p19/> L'imboscata tesa dai partigiani costò ai marò nove morti<ref>Si trattava del c.c. Umberto Bardelli, del s.t.v. Salvatore Beccocci, del capo di 3ª cl. Francesco Redentino, del s.c. Ottavio Gianolli, e dei marò Gianni Biaghetti, Franco De Berardinis, Pietro Fiaschi, Giovanni Grosso, Armando Masi, Pietro Repetti.</ref> e numerosi feriti<ref>Alla salma di Bardelli alcuni partigiani, ma più probabilmente si trattava di abitanti del posto, strapparono due denti d'oro e altri due marò uccisi vennero rinvenuti lordati di letame.</ref> mentre 29 furono fatti prigionieri. <ref name=A7p8/>{{Cita|ACTA n.63, maggio-luglio 2007|p. 8}}</ref> Perirono anche tre partigiani e un civile.<ref name=A7p8/> Il giorno successivo giunse ad Onegna alla testa di un reparto il comandante Borghese che, nonostante le insistenze di alcuni sottoposti, impedì qualsiasi tipo di rappresaglia contro la popolazione di Ozegna. I funerali dei caduti furono celebrati a [[Ivrea]] il 14 luglio. Nei primi giorni dell'ottobre 1944, il battaglione "Barbarigo" mosse all'attacco dei partigiani attestati nella zona di Rimordono (Torino).<ref name=R8p92/> I marò sbaragliarono le formazioni avversarie, costringendo le bande a riparare in territorio francese.<ref name=R8p92/> La salma di Bardelli sarà poi seppellita nella tomba Duelli al Verano, assieme a molti dei suoi Marò, e quindi traslata il 16 giugno 2005 al Campo della Memoria, divenuto Cimitero Militare, di [[Nettuno]] dove riposerà circondata dai Caduti del battaglione "Barbarigo". I
 
Il governo della Repubblica Sociale Italiana conferì al Comandante Bardelli la [[Medaglia d’oro al valor militare alla memoria]]. Tale decorazione non è mai stata riconosciuta della Repubblica Italiana.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=''Direttore di macchina di sommergibili posamine, durante un’ardita missione svolta in prossimità di una base nemica e conclusa con la posa di uno sbarramento, coadiuvava con esemplare serenità d’animo, perizia e coraggio il suo Comandante, contribuendo efficacemente con la sua opera fattiva a sormontare gravi difficoltà causate da avarie del materiale.''
|luogo=''Mediterraneo Orientale, 7-22 ottobre 1940-XVIII.''
|data= Denominazione del 10 febbraio 1941.
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=''Capo Servizio G.N. di Incrociatore leggero in una missione particolarmente rischiosa, assicurava con la propria opera competente ed esperta il felice esito della missione stessa.
Attaccata l’unità di notte da motosiluranti nemiche, era di esempio agli inferiori, con coraggio e serenità, contribuendo così al vittorioso esito dell’azione, che portò all’annientamento di tre delle quattro unità attaccanti''
|luogo=
|data=Determinazione del 17 agosto 1943.
}}
{{Onorificenze
|immagine=Croce di guerra al valor militare BAR.svg
|nome_onorificenza=croce di guerra al valor militare
|collegamento_onorificenza=Croce di guerra al valor militare
|motivazione=''Direttore di macchina di sommergibile, partecipava a numerose missioni dando prova di costante combattività, spirito di sacrificio ed elevato sentimento del dovere.''
|luogo=
|data=Determinazione del 13 giugno 1943.
}}
{{Onorificenze
|immagine=Italian expedition to Albania BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa della spedizione in Albania
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa della spedizione in Albania
|motivazione=
|luogo=
|data=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare (Repubblica Sociale Italiana)
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione=''Ufficiale superiore di belle qualità e di provata esperienza, sorretto da uno slancio e da una fede senza limiti, tre volte decorato al valore; primo comandante del Barbarigo, che per sua travolgente iniziativa per primo si allineò con gli alleati germanici sulla testa di ponte di Nettuno, si recava volontariamente e coscientemente con le esigue forze in una zona notoriamente infestata da bande ribelli. Giunto nella piazzetta del paese di Ozegna cercò di esercitare opera di persuasione sugli sbandati deprecando la lotta fratricida voluta e sovvenzionata dall’oro dei nemici della Patria.
Circondato a tradimento insieme ai suoi pochi uomini da forze preponderanti che gli intimavano la resa rispondeva con un netto rifiuto e fatto segno a violentissimo fuoco di armi automatiche postate agli sbocchi delle vie di accesso alla piazza si batteva con leonino furore incitando continuamente i pochi uomini di cui disponeva. Colpito una prima volta al braccio continuava a sparare con una mano sola, colpito una seconda volta ad una gamba continuava a far fuoco sino all’esaurimento delle munizioni. Nuovamente colpito cadeva falciato da una raffica al petto con il nome d’Italia sulle labbra. Fulgido esempio di eroismo, di altissimo senso dell’onore, di attaccamento al dovere e di dedizione completa alla Patria adorata.''
|luogo=''Ozegna, 8 luglio 1944.''
|data=
}}
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome=Giorgerini|nome=Giorgio|coautori=|titolo=La guerra italiana sul mare|editore=Arnoldo Mondadori Editore|città=Milano|anno=2002|lingua=|id= 978-8-80450-150-3|cid=Giorgerini2002}}
*{{cita libro|cognome=Giorgerini|nome=Giorgio|coautori=|titolo=Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi|editore=Arnoldo Mondadori Editore|città=Milano|anno=2002|lingua=|id= 978-8-80450-537-2|cid=Giorgerini2002}}
*{{cita libro|cognome=Lombardi|nome=Andrea|coautori=|titolo=Il comandante Bardelli|editore=EFFEPI|città=Genova|anno=2005|lingua=|id=|cid=Lombardi2005}}
*{{cita libro|cognome=Martinelli|nome=Franco|coautori=|titolo=”Breve sogno". Gli ultimi della Decima MAS. Storie di vita, 1943-1945|editore=Liguari Editore|città=Napoli|anno=2005|lingua=|id=8-82073-746-9|cid=Martinelli2005}}
*{{cita libro|cognome=Nesi|nome=Sergio|coautori=|titolo=Ozegna, 8 luglio 1944. Cronaca di una inutile strage|editore=Lo Scarabeo|città=Bologna|anno=2014|lingua=|isbn=|cid=Nesi}}
*{{cita libro|cognome=Pansa|nome=Giampaolo|coautori=|titolo=I figli dell'Aquila|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=2014|lingua=|isbn=8-82009-209-3|cid=Pansa2014}}
*{{cita libro|cognome=Rocco|nome=Giuseppe|coautori=|titolo=L'organizzazione militare della RSI: sul finire della seconda guerra mondiale|editore=Greco & Greco Editori s.r.l.|città=Milano|anno=1998|lingua=|isbn=8-87980-173-2|cid=Rocco1998}}
 
 
=== Periodici ===
*{{cita pubblicazione |quotes= |autore=Erminio Bagnasco, Maurizio Brescia|coautori= |data= |anno=2013|mese=novembre-dicembre|titolo=I sommergibili italiani 1940-1943. Parte 1ª-Mediterraneo|rivista=Storia Militare Dossier|editore=Ermanno Albertelli Editore|città=Parma|volume= |numero=11|pagine=|id=|cid=Bagnasco,Brescia2013}}
*{{cita pubblicazione |quotes= |autore=Erminio Bagnasco, Maurizio Brescia|coautori= |data= |anno=2014|mese=gennaio-febbraio|titolo=I sommergibili italiani 1940-1943. Parte 2ª-Oceani|rivista=Storia Militare Dossier|editore=Ermanno Albertelli Editore|città=Parma|volume= |numero=11|pagine=|id=|cid=Bagnasco,Brescia2014}}
* {{cita pubblicazione |quotes= |autore=|coautori=|data= |anno=2007|mese=maggio-luglio|titolo=Difende la sua terra di bonifica e poi milita nel Btg. "Sagittario"|rivista=ACTA della Fondazione R.S.I.-Istituto Storico|editore=Fondazione della R.S.I.-Istituto Storico|città=Terranova Bracciolini|numero=63|pagine=8-9|id=|cid=Actan.63,maggio-luglio2007}}
 
== Voci correlate ==
* [[Xª Flottiglia MAS (RSI)]]
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portaleportale|biografie|marina|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Ufficiali della Regia Marina]]
[[Categoria:Sommergibilisti della Regia Marina]]
[[Categoria:Personalità italiane della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare della Repubblica Sociale Italiana]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare]]