Adelbert Schulz: differenze tra le versioni

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|Nato_a = [[Berlino]]
|Data_di_morte = 28 gennaio [[1944]]
|Morto_a = [[ŠepetovkaŠepetivka]], [[Ucraina]]
|Cause_della_morte = ferita da fuoco di artiglieria nemica
|Luogo_di_sepoltura =
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|GiornoMeseNascita = 20 dicembre
|AnnoNascita = 1903
|LuogoMorte = ŠepetovkaŠepetivka
|GiornoMeseMorte = 28 gennaio
|AnnoMorte = 1944
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Proveniente dalla Polizia prussiana, divenne ufficiale della [[Wehrmacht]] nel [[1935]] e prese parte alla [[seconda guerra mondiale]] alla testa di unità corazzate della famosa [[7. Panzer-Division (Wehrmacht)|7. Panzer-Division]]. Comandante abile ed energico, guidò con successo i suoi carri armati in molte battaglie; morì sul campo sul [[fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] per il fuoco nemico il 28 gennaio [[1944]].
 
Soprannominato dai soldati per la sua energia e per la sua condotta in prima linea ''Panzer-Schulz'' ("Schulz il carro armato")<ref name="ReferenceB">G. Fraschka, ''Knights of the Reich'', p. 121.</ref>, '''Adelbert Schulz''' fu uno dei più famosi e capaci comandanti di unità corazzate delle temute [[Panzer-Division]] tedesche. Guidò i suoi reparti di carri armati all'ovest nel [[1940]] ed all'est dal [[1941]] al [[1944]], distinguendosi su molti campi di battaglia.
Per i suoi successi e il valore personale mostrato di fronte al nemico, fu il nono soldato tedesco (ed il secondo dell'[[Heer (Wehrmacht)|Esercito]] dopo il [[feldmaresciallo]] [[Erwin Rommel]]) ad ottenere il 14 dicembre [[1943]] la seconda più alta decorazione al valore delle forze armate tedesche: la [[Croce di Ferro#Croce di Cavaliere della Croce di Ferro|Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti]]<ref>G. Fraschka, ''Knights of the Reich'', p. 349.</ref>.
 
== Biografia ==
=== Gli inizi e la seconda guerra mondiale ===
Originario di [[Berlino]], figlio di un funzionario dell'amministrazione civile, Adelbert Schulz intraprese inizialmente una carriera scolastica indirizzata ad intraprendere una attività lavorativa nel settore commerciale e bancario, ma nel [[1925]] il giovane decise di cambiare completamente i suoi progetti e si arruolò nella forze di polizia della [[Prussia]] frequentando la ''Polizeischule'' di [[Brandenburg]]. Dopo aver completato i corsi nel [[1927]], Schulz intraprese la carriera all'interno della polizia e nel [[1934]] venne promosso ''Polizeileutnant'' ([[sottotenente]]). Le sue prospettive cambiarono nuovamente al momento della creazione e della forte espansione della [[Wehrmacht]], le nuove forze armate della [[Germania nazista]]; Adelbert Schulz venne trasferito il 1º ottobre [[1935]] dalla Polizia (''preußischen kasernierten Landespolizei'') all'[[Heer (Wehrmacht)|Esercito tedesco]] dove, con il grado di [[tenente|oberleutnant]], iniziò a servire nelle truppe motorizzate. Negli anni seguenti prese parte all'occupazione dell'[[Austria]] ([[Anschluss]], marzo [[1938]]) e della regione dei [[Sudeti]] (ottobre [[1938]])<ref name="ReferenceA">G. Fraschka, ''Knights of the Reich'', p. 123.</ref>.
 
Adelbert Schulz iniziò la sua partecipazione alla seconda guerra mondiale come ufficiale delle ''Panzertruppen'' nei quadri della [[7. Panzer-Division (Wehrmacht)|7. Panzer-Division]] che, al comando del generale [[Erwin Rommel]], si distinse per le sue brillanti avanzate nel corso dell'[[Fall Gelb|invasione della Francia]] dell'estate [[1940]]. Durante questa campagna Schulz guidò, con il grado di [[capitano]] (''hauptmann''), la 1. ''Panzerkompanie'' del ''Panzerregiment 25'', l'unità corazzata della divisione, e contribuì alle continue vittorie dimostrando preparazione e coraggio. Per i risultati raggiunti con i suoi carri armati, ricevette il 29 settembre 1940 la [[Croce di Ferro|Croce di cavaliere della Croce di ferro]]<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Sul fronte orientale ===
Fu durante la campagna sul [[fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] che Adelbert Schulz divenne uno dei comandanti di [[panzer]] più famosi e rispettati all'interno della [[Wehrmacht]] sia tra gli alti comandi che tra le truppe sul campo. Dotato di energia e spirito d'iniziativa, Schulz controllava le manovre dei suoi reparti dalle prima linea esponendosi al fuoco nemico e divenne noto tra i suoi soldati per il coraggio e lo slancio offensivo come ''Panzerschulz'' ("Schulz il carro armato")<ref name="ReferenceB"/>. All'inizio dell'[[operazione Barbarossa]] il capitano era al comando del I ''Abteilung'' ([[battaglione]]) del ''Panzerregiment 25'' sempre nella 7. Panzer-Division, la divisione corazzata, passata al comando del generale [[Hans von Funck]], in cui sarebbe rimasto per tutta la guerra fino alla sua morte. Fin dai primi scontri i carri armati del capitano Schulz furono alla testa della rapida avanzata, dispersero le truppe nemiche in ritirata e aprirono la strada per la fanteria tedesca<ref name="ReferenceA"/>; la 7. Panzer-Division contribuì in modo decisivo alla chiusura delle grandi sacche di [[Minsk]], di [[Smolensk]] e di [[Vjaz'ma (città)|Vjazma]], il capitano Schulz prese parte ai duri scontri ad [[Alytus]] contro i carri armati sovietici<ref>G. Bernage/F. de Lannoy, ''Opération Barbarossa'', p. 448.</ref> e si congiunse ad est di Smolensk con i reparti del [[Panzergruppe 2]], provenienti da sud.
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-022-2922-09, Russland, Adelbert Schulz, Oberstleutnant der Panzertruppe.jpg|thumb|left|upright=0.7|Adelbert Schulz sul [[fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] nell'estate 1943.]]
Nel corso della drammatica campagna invernale sul fronte orientale dopo il fallimento dell'[[battaglia di Mosca|offensiva su Mosca]], il capitano Schulz prese il comando di un ''[[kampfgruppe]]'' meccanizzato ed ebbe un ruolo importante, frenando con una serie di piccoli contrattacchi l'avanzata sovietica ed organizzando la ritirata, nella neve e con temperature molto basse, dei superstiti della sua divisione tra cui una colonna di oltre 4.000 feriti. Schulz riuscì a mantenere la coesione del reparto, a concludere con successo la manovra di ripiegamento e a portare in salvo i feriti. Per i risultati raggiunti ed il coraggio dimostrato in una situazione di grande difficoltà, l'ufficiale venne promosso [[maggiore|major]] e ricevette il 31 dicembre 1941 la decorazione delle Foglie di quercia per la Croce di cavaliere<ref name="ReferenceA"/>.
 
Al termine della campagna invernale del 1941-1942 la 7. Panzer-Division, uscita molto provata dai combattimenti, venne richiamata all'ovest per essere totalmente ricostituita e riequipaggiata e il maggiore Schulz seguì la sua divisione in [[Francia]] dove iniziò il processo di riorganizzazione dei reparti in vista di un possibile impiego in occidente in caso di tentativo di sbarco anglosassone sulle coste francesi. In realtà la 7. Panzer-Division venne poi impiegata nel novembre [[1942]] per l'occupazione della zona libera della Francia ([[operazione Anton]]) e del porto di [[Tolone]] ([[operazione Lila]]) in risposta allo [[operazione Torch|sbarco anglamericano nel Nordafrica francese]]<ref>F. de Lannoy/J. Charita, ''Panzertruppen'', p. 151.</ref>. Il maggiore Schulz prese parte a queste facili operazioni che non incontrarono resistenza. Quasi subito tuttavia il precipitare della situazione dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] nel settore meridionale del fronte orientale ([[battaglia di Stalingrado]]) richiese il trasferimento d'urgenza della 7. Panzer-Division (a pieno organico con 146 carri armati moderni) di nuovo all'est (dicembre 1942)<ref>Y. Buffetaut, ''Objectif Kharkov!'', p. 25.</ref>.
 
=== La seconda campagna all'est e la morte ===
Il maggiore Schulz prese parte, alla testa del I ''Abteilung'' corazzato della divisione, ai continui scontri in difesa ed all'attacco che si succedettero durante i mesi invernali tra il [[Don (fiume russo)|Don]] ed il [[Donec]] che terminarono, dopo una lunga ritirata tedesca, con i [[Terza battaglia di Char'kov|successi di Char'kov]] e di [[Barvenkovo]] (15 marzo [[1943]]). Adelbert Schulz fin dal 5 marzo 1943 aveva assunto il comando dell'intero ''Panzerregiment 25'' ed il 1º aprile venne promosso [[tenente colonnello|oberstleutnant]] per la capacità di comando dimostrata sul campo<ref name="ReferenceC">F. de Lannoy/J. Charita, ''Panzertruppen'', p. 96.</ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-022-2922-13, Russland, Adelbert Schulz, Oberstleutnant der Panzertruppen.jpg|thumb|upright=1.3|Il colonnello Schulz discute dettagli tattici con un comandante di panzer, durante la fase preparatoria della [[battaglia di Kursk]].]]
Dopo la lunga fase di preparazione e riorganizzazione del forze corazzate tedesche all'est nella primavera 1943, il tenente colonnello Schulz ebbe un ruolo importante nei grandi scontri di carri durante la dura [[battaglia di Kursk]]; schierato con il suo ''Panzerregiment 25'' sul fianco destro delle forze del [[feldmaresciallo]] [[Erich von Manstein]] (3º ''Panzerkorps'' del "Distaccamento d'armata Kempff"), l'ufficiale tedesco guidò in prima linea i suoi carri armati ed ottenne alcuni successi iniziali. Vennero respinti vari contrattacchi sovietici e venne portato sostegno ai granatieri della 7. Panzer-Division impegnati del difficile compito di sfondare le munite linee fortificate nemiche; fu distrutta il 9 luglio una concentrazione di carri sovietici [[T-34 (carro armato)|T-34]] nello scontro di Rasumnoje<ref>P. Carell, ''Terra bruciata'', pp. 68-68.</ref>. Avanzando a fianco dei mezzi corazzati della [[6. Panzer-Division]] del colonnello [[Hermann von Oppeln-Bronikowski]] e dei carri [[Panzer VI Tiger|Tiger]] del maggiore [[Klemens von Kageneck]], il tenente colonnello Schulz marciò verso nord ma alla fine la spinta tedesca si esaurì di fronte al continuo rafforzamento del nemico e le divisioni corazzate del 3º ''Panzerkorps'' non riuscirono a ricollegarsi sul campo di [[battaglia di ProkhorovkaProchorovka]] con le truppe scelte [[Waffen-SS]] del generale [[Paul Hausser]] che vennero a loro volta fermate e respinte il 12 luglio<ref>P. Carell, ''Terra bruciata'', pp. 89-95.</ref>.
 
Nonostante il fallimento finale, Adelbert Schulz accrebbe ancora la sua fama di comandante carrista audace e coraggioso e il 6 agosto 1943 venne di nuovo decorato con l'assegnazione delle Spade per la Croce di cavaliere con foglie di quercia (33° soldato tedesco ad ottenere questo riconoscimento durante la guerra)<ref name="ReferenceC"/>.
[[File:Zitomir 1943.jpg|thumb|left|upright=1.3|Un carro [[Panzer IV]] del ''Panzerregiment 25'' comandato dal colonnello Schulz marcia dentro [[Žitomir]] durante la [[controffensiva di Žitomir|controffensiva tedesca del novembre 1943]].]]
Il 1º novembre 1943 Adelbert Schulz venne promosso al grado di [[colonnello|oberst]] e nei mesi successivi guidò ancora una volta il suo reggimento corazzato negli incessanti combattimenti sostenuti dalla 7. Panzer-Division per cercare di frenare la nuova offensiva generale sferrata dall'[[Armata Rossa]] lungo il [[DnieperDnepr]]. A novembre e dicembre i carri armati del colonnello Schulz entrarono continuamente in azione spostandosi frequentemente lungo il fronte per essere impiegati nei punti critici come riserva tattica<ref name="ReferenceD">G. Fraschka, ''Knights of the Reich'', p. 124.</ref>; i panzer del ''Panzerregiment 25'' distrussero molti mezzi corazzati nemici ma non riuscirono ad impedire la [[offensiva di Kiev|caduta di Kiev]] (6 novembre 1943). Schulz partecipò subito dopo alla riuscita [[controffensiva di Žitomir]] che mise in difficoltà i sovietici e portò alla riconquista il 19 novembre dell'importante città ucraina da parte della 7. Panzer-Division. Durante queste battaglie il colonnello Schulz dimostrò abilità tattica e coraggio; nel corso di uno di questi scontri i suoi panzer, impegnati in attacco e difesa, distrussero oltre 200 carri armati nemici<ref>G. Fraschka, ''Knights of the Reich'', pp. 121-122.</ref>.
 
Per questi brillanti risultati e per la sua condotta aggressiva di comando, Adelbert Schulz ricevette il 14 dicembre 1943 l'ambitissima decorazione della Croce di cavaliere con foglie di quercia, spade e diamanti; l'ufficiale fu il nono soldato della Wehrmacht a ricevere questo riconoscimento ed il secondo dell'Esercito, dopo il feldmaresciallo Rommel. Richiamato al Quartier generale del [[Führer]] per l'assegnazione formale della decorazione, il colonnello Schulz in un primo momento rimase sul fronte orientale per combattere insieme ai suoi soldati nella nuova fase difensiva del mese di dicembre<ref name="ReferenceD"/>. Finalmente il 9 gennaio [[1944]] lasciò il fronte e raggiunse [[Rastenburg]] dove ricevette personalmente da [[Adolf Hitler]] la decorazione dei diamanti; nell'occasione venne anche promosso al grado di [[maggior generale|generalmajor]] e nominato comandante della 7. Panzer-Division al posto del generale [[Hasso von Manteuffel]], trasferito alla [[Panzergrenadier-Division Großdeutschland]]<ref name="ReferenceD"/>.
 
Dopo una breve licenza in [[Germania]] Adelbert Schulz tornò sul fronte orientale per assumere il comando della divisione corazzata e partecipare ai combattimenti. Le ultime battaglie dell'ufficiale dei panzer ebbero luogo a [[ŠepetovkaŠepetivka]] dove la 7. Panzer-Division, ormai molto indebolita, sferrò un contrattacco contro le colonne sovietiche in avanzata. Il 28 gennaio 1944 Schulz venne mortalmente ferito da un proiettile d'artiglieria che colpì il suo mezzo cingolato di comando mentre il generale si recava sulla linea del fronte per conferire con i suoi ufficiali e studiare la situazione. Lo stesso giorno l'[[Oberkommando der Wehrmacht|OKW]] diede notizia della sua morte ed esaltò le sue qualità di soldato nel ''Wehrmachtbericht'' quotidiano<ref>G.Fraschka, ''Knights of the Reich'', pp. 124-125.</ref>.
 
Considerato tra i più capaci ed esperti comandanti di unità minori corazzate delle Panzer-Division tedesche, Adelbert Schulz, apprezzato dai suoi uomini per il comando diretto sul campo e per lo stile informale, diede prova di abilità e coraggio su molti campi di battaglia e fu uno dei due soli soldati delle ''Panzertruppen'' a ricevere la Croce di cavaliere con foglie di quercia, spade e diamanti, insieme al conte [[Hyazinth Graf Strachwitz|Hyazinth von Strachwitz]].
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<references />
== Bibliografia ==
* G. Bernage/F. de Lannoy, ''Opération Barbarossa'', Editions Heimdal 1996
* Yves Buffetaut, ''Objectif Kharkov!'', Histoire&Collections 1997
* Paul Carell, ''Terra bruciata'', BUR 2000
* F. de Lannoy/J. Charita, ''Panzertruppen'', Editions Heimdal 2001
* Günther Fraschka, ''Knights of the Reich'', Schiffer publ. 1994