Teodosio II: differenze tra le versioni

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===== Aiuto offerto contro i Vandali (431-441) =====
{{vedi anche|Conquista vandalica del Nord Africa}}
Nel 429 l'Africa venne invasa dai [[Vandali]]. A maggio [[Genserico]], re dei Vandali, con 80.000 uomini (di cui 20.000 guerrieri), attraversò lo stretto di Gibilterra e sbarcò in Mauritania Tingitana, probabilmente a [[Tangeri]]. Essendo intenzionato a impadronirsi dell'Africa, strinse delle alleanze con tutti gli africani ostili ai Romani: Mauri (le tribù native dell'Africa), Donatisti, Ariani (sette eretiche), fuorilegge.<ref name=Sir75>[http://books.google.it/books?id=xdA2-VGZiMEC&pg=PA73&dq=felice+bonifacio+vandali&hl=it&ei=eRp1TIyHAs6n4AbpgaXCBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDcQ6AEwAg#v=onepage&q=felice%20bonifacio%20vandali&f=false Sirago, ''op. cit.'', p. 75].</ref> Avanzando verso Cartagine, Genserico affrontò in battaglia l'esercito di Bonifacio, ''comes Africae'', e lo vinse. Bonifacio fu costretto a rifugiarsi a Ippona, che venne assediata dal nemico. Placidia, preoccupata per l'avanzata di Genserico e non essendo intenzionata a perdere una così importante provincia, implorò l'aiuto di Teodosio II, che acconsentì di buon grado ad aiutare la parte occidentale dell'Impero: la flotta italiana e l'esercito vennero rafforzati da Aspar, che salpò da Costantinopoli con un potente esercito. Non appena la forza dei due imperi fu unita sotto il comando di Bonifacio, egli marciò contro i Vandali; e la perdita di una seconda battaglia irrimediabilmente decise il destino dell'Africa. La città di Ippona venne evacuata e Bonifacio ritornò sconsolato in Italia, dove morì poco dopo (432) ucciso in battaglia dal rivale Ezio. Aspar comunque restò a Cartagine e, anche se non riuscì a sconfiggere Genserico, ebbe abbastanza successo da spingerlo a negoziare una tregua: nel 435 venne firmata la ''tregua di Trigezio'' tra Romani e i Vandali. Essa stabiliva, come riporta il Sirago,<ref>Sirago, ''ibidem'', p. 79.</ref>, che i Romani riconoscevano ai Vandali il possesso della Mauritania e di parte della Numidia; in cambio i Vandali avrebbero pagato un tributo annuale all'Impero d'Occidente e davano in ostaggio ai Romani il figlio di Genserico, Unnerico. Inoltre i Vandali sarebbero diventati ''foederati''.
 
Nel 439, però, violando la tregua, i Vandali conquistarono Cartagine con l'inganno (19 ottobre). Dopo aver conquistato l'Africa, i Vandali costruirono una flotta e saccheggiarono le coste della Sicilia e dell'Italia. Teodosio II, Imperatore d'Oriente, inviò una flotta in soccorso dell'Impero d'Occidente, allarmando Genserico che decise di aprire le trattative. Gli Unni nel frattempo invasero la parte orientale dell'Impero romano costringendo Teodosio II a ritirare la flotta. L'Impero d'Occidente fu costretto quindi a firmare nel 442 una pace svantaggiosa con i Vandali con la quale riconosceva le conquiste fatte dai Vandali in Africa riconoscendo la loro indipendenza dall'Impero; in cambio i Vandali lasciarono all'Impero in controllo delle Mauretanie, della Tripolitania e di parte della Numidia.<ref name=Bury8>JB Bury, ''History of the Later Roman Empire'', [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/BURLAT/8*.html Capitolo 8]</ref>
 
===== Matrimonio tra Eudossia e Valentiniano III (437) =====