Jean-Pierre Vernant: differenze tra le versioni
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Promosse la costituzione del [[Centre de Recherches Comparées sur les Sociétés Anciennes]], che diresse dal [[1964]] al [[1985]]. Fu membro di varie e numerose accademie ([[Académie royale de Belgique]], l'[[American Academy of Arts and Sciences]], l'[[Academia Europaea]]) e fu insignito dell'onorificenza della [[Legion d'onore]].
{{quote|La nascita della filosofia appare dunque in relazione con due grandi trasformazioni mentali: il pensiero positivo, che esclude ogni forma di realtà sovrannaturale e rifiuta l'implicita assimilazione stabilita dal mito tra fenomeni fisici e agenti divini; il pensiero astratto, che spoglia la realtà di tutta quella potenza di cambiamento che le attribuiva il mito, e rifiuta l'antica immagine dell'unione degli opposti in favore della formulazione in termini categorici del principio di identità|[[J.P. Vernant]], ''[[Mito e pensiero presso i Greci]]''}}
==La teoria di Vernant==
Una tesi correlata a quella qui esposta ha costituito l'oggetto dell'opera più conosciuta del filosofo francese Jean-Pierre Vernant, recentemente scomparso: " Les Origines de la pensée grecque " (Le origini del pensiero greco) pubblicata nel 1962. In questo libro Vernant modifica radicalmente l'interpretazione della storia greca avvalendosi degli studi antropologici di Georges Dumézil, [[Claude Lévi-Strauss]] e Ignace Meyerson. L'autore cerca di trovare le cause del passaggio dal pensiero [[mito|mitologico]] greco a quello razionale filosofico. Secondo Vernant il motivo di questo cambiamento va ricercato nel mito stesso oltrechè nella stessa storia sociale, giuridica, politica ed economica dei greci. Il cammino verso la ragione, sostiene Vernant, porterà nello stesso tempo alla nascita della [[democrazia]] greca.
Risalendo alle origini della civiltà greca nell'età [[Micene|micenea]] derivata dalla dominazione degli [[Ittiti]] (cfr:[http://fr.wikipedia.org/wiki/Les_origines_de_la_pens%C3%A9e_grecque Sulle origini del pensiero greco] e [http://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Pierre_Vernant Biografia e pensiero di J.P.Vernant]), l'organizazione sociale faceva capo ad una gerarchia al cui vertice era il re come depositario di un potere assoluto esercitato nel palazzo, centro di ricchezza e di potenza militare. Il re, ''[[wanax]]'' da cui "[[anax]]" <ref> Nella mitologia greca si ritrova il personaggio di Anax o Anacte uno dei giganteschi figli di Urano e di Gea, rispettivamente indicanti il Cielo e la Terra. Anax aveva poi generato un figlio dal nome di Asterio. Racconti leggendari narrono che proprio da Anax derivasse il nome della terra di Anactoria di cui il gigante era stato il sovrano.Il suo successore il figlio Asterio ,benchè fosse anch’esso un gigante fu sconfitto dal conquistatore cretese Mileto che diede il suo nome alla città.</ref>(cfr.[http://en.wikipedia.org/wiki/Anax Voce in inglese sull'anax]) , è nello stesso tempo capo politico e supremo sacerdote; egli stabilisce con precisione il tempo dei riti ed è assistito da una casta sacerdotale ma in effetti il suo è un potere esclusivo e [[carisma|carismatico]], solo lui personalmente è in contatto, attraverso riti misteriosi e segreti con la divinità.
Con l'invasione [[Dori|dorica]] tutto questo cambia. Al palazzo comincia a sostituirsi la città come centro del potere dove prevalgono nuove forze sociali. Anche la religione risente di questo mutamento. Quelli che erano gli dei, segni efficaci, or sono semplicemente delle immagini e i simboli religiosi tendono a diventare semplici rappresentazioni del sacro. Anche nella vita politica nascono santuari segreti e sorge una burocrazia che custodisce i talismani da cui dipendono i destini della città. Questo spiega perchè accanto alla religione pubblica si affianca quella dei misteri dove ci si reimpossessa del sacro e si ritrova il contatto mistico con la divinità attraverso il segreto. La funzione religiosa non viene più assegnata dal wanax (anax). Con l'iniziazione ai misteri aperti a tutti si incominciano ad affermare i principi dell'egualitarismo della futura democrazia.
Con i pensatori di [[Mileto]] la religione è completamente desacralizzata. Essi tentano una nuova visione scientifica del [[cosmo]] che risente però ancora degli influssi religiosi. La nuova [[cosmologia]] è ancora figlia della [[cosmogonia]]. Gli elementi naturali, l'[[archè]], sostituiscono le divimità ma permane il problema di spiegare come dal [[caos]] si sia poi formato l'universo ordinato ed è su questo tema che si affannerà la filosofia seguente.
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