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Dal 1º settembre [[1974]] parte delle grotte è aperta al pubblico, divenendo nel tempo una delle maggiori attrazioni turistiche delle [[Marche]]; {{cn|si è stimato che da allora oltre 12 milioni di persone le abbiano visitate}}.
==Storia==
===Gli antefatti===
La scoperta delle Grotte di Frasassi (Grotta Grande del Vento) risale al 25 settembre [[1971]] ad opera di Rolando Silvestri del Gruppo Speleologico Marchigiano CAI di [[Ancona]] che ne individuò l'entrata durante la spedizione guidata da [[Giancarlo Cappanera]].
La prima grande scoperta speleologica nell'area di Frasassi, quella della Grotta del Fiume, avvenne precedentemente il 28 giugno 1948 ad opera del Dott.Mario Marchetti cofondatore del Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona.
Negli [[anni 1950]] e [[Anni 1960|1960]], i gruppi del CAI ([[Club Alpino Italiano]]) di [[Jesi]] e [[Fabriano]] esplorarono le cavità della zona, tra cui, nel [[1966]], una diramazione lunga più di {{M|1|k|m}} che parte dalla Grotta del Fiume.
Nel luglio [[1971]] un gruppo di 7 esploratori [[jesi]]ni viene attirato da una forte corrente d'aria che fuoriesce da una piccola apertura. Dopo aver ampliato la dimensione del passaggio (chiamato in seguito ''Strettoia del Tarlo'') per renderlo praticabile, gli esploratori si inoltrano in una fitta rete di gallerie, cunicoli, pozzi e grotte per una lunghezza di circa {{M|5|k|m}}.
=== La scoperta della Grotta Grande del Vento ===
La prima traccia della scoperta più rilevante, quella della ''Grotta Grande del Vento'', si avrà nel giugno 1971, quando Rolando Silvestri e Umberto di Santo, scalando la pendice nord del monte Valmontagnana a circa 450 metri di altezza, scoprirono alcuni piccoli fori che si erano aperti presumibilmente a causa dello scivolamento della terra superficiale secca mista a rami e fogliame provocato dal caldo di quella estate. Il 25 settembre 1971, Rolando Silvestri, nel corso della spedizione del Gruppo Speleologico Marchigiano CAI di Ancona organizzata e guidata da Giancarlo Cappanera, ritrovò uno di quei fori nella montagna (grande come un volante di auto) che fece scoprire la "porta d'ingresso" della grotta, subito battezzata ''Grotta Grande del Vento''.
Tutti i particolari di questa grande scoperta sono raccontati nel sito web tenuto dagli stessi scopritori raggiungibile all'indirizzo [http://www.frasassigsm.it www.frasassigsm.it]
Inizialmente gli scopritori si trovarono in questa grande grotta al buio totale e le attrezzature allora esistenti non permisero loro di scendere fino alla base della cavità sottostante, quindi si stimò l'altezza della grotta lanciando un sasso e misurando il tempo di caduta. Un primo approssimativo calcolo portava all'inaspettata altezza di oltre 100 m. Successivamente gli esploratori si dotarono di attrezzature adeguate e esplorarono l'immenso spazio, che venne chiamato "Abisso Ancona" in onore della città degli scopritori. La notizia della scoperta fu diffusa tramite stampa, ed è da questo momento che inizia la notorietà al grande pubblico delle Grotte di Frasassi.
[[File:Genga04.jpg|thumb|300px]]
Si riportano alcune frasi tratte dal Corriere Adriatico del 6 ottobre 1971, quando gli speleologi erano già arrivati a scoprire la Sala delle Candeline.
{{citazione|Il gruppo speleologico anconetano ha individuato l'apertura di una grandissima grotta [...] le dimensioni della grotta sono talmente grandi che occorreranno numerose ispezioni per stabilirne l'ampiezza. Secondo le prime indicazioni sembra che sia una delle più grandi finora scoperte nel nostro paese e comunque fra le prime in una ipotetica classifica mondiale. Il gruppo ha ora in animo di effettuare una ispezione con permanenza in loco di almeno una settimana|[[Corriere Adriatico]] del 6 ottobre 1971}}
In effetti le esplorazioni continuarono per tutto il resto dell'anno. L'8 dicembre [[1971]] venne scoperto un collegamento tra la Grotta del Fiume e la Grotta Grande del Vento, che venne ribattezzato "Condotta dei fabrianesi", si creò così il Complesso carsico "Fiume-Vento".
Le scoperte si susseguirono negli anni e numerosi altri ambienti più o meno accessibili furono scoperti ed esplorati dagli [[Speleologo|speleologi]]. Al momento il complesso delle grotte di Frasassi ha una lunghezza di oltre 40 km. Oltre all'Abisso Ancona, sono note la "Sala 200", così chiamata perché è un corridoio di 200 metri, la "Sala delle Candeline", che deve il nome alle numerose stalagmiti cilindriche di piccole dimensioni circondate da un anello di roccia che ricordano delle candeline su un piattino, la "Sala Bianca" il cui colore è dovuto a numerosi strati di [[calcite]] pura, la "Sala dell'Orsa" per un masso presente in essa che grazie all'[[erosione]] millenaria dell'[[acqua]] ha assunto, in maniera completamente casuale, la vaga forma di un'[[Orso|orsa]], la "Sala dei Pagliai" e la "Sala dell'Infinito", così denominata perché ha una forma irregolarmente circolare e durante le prime esplorazioni gli speleologi vi persero l'orientamento e si ritrovarono a girare intorno alla sala diverse volte prima di trovare un'uscita, come se fossero in un percorso infinito.
Anche l'apertura al pubblico del complesso di gallerie presentò non pochi problemi di ordine tecnico che ebbero inizio già dai calcoli necessari per stabilire il punto esatto in cui scavare il tunnel di accesso.
Si assunse il compito e la responsabilità delle misurazioni l'ingegner Aldo Neroni Mercati di Fabriano a cui in seguito venne affidato dall'Amministrazione del Comune di Genga l'incarico di progettazione dell'opera (a ricordo del suo lavoro, fino a pochi anni fa era affissa una piccola lapide all'ingresso delle grotte).
Il percorso fu studiato con la massima cura e nel rispetto dell'ambiente, evitando soprattutto di abbattere le concrezioni.
Il progetto originale includeva anche una galleria di ritorno all'aperto che sarebbe dovuta sfociare a livello della strada da cui si era partiti (di questo progetto figura la rappresentazione nella bacheca situata all'ingresso attuale della Grotta Grande)<ref>{{Cita news|autore = Aldo Neroni Mercati|titolo = Le insidie nascoste in grotta|pubblicazione = L'azione|data = 13 febbraio 2010|url= https://www.yumpu.com/it/document/view/16140441/a1-primapmd-lazione/17}}</ref>
All'interno delle grotte di Frasassi c'è, durante tutto l'anno, una [[temperatura]] costante di {{M|14|-|°C}} e un'[[umidità relativa]] prossima al 100%.
[[File:Grotte di Frasassi - Canne d'Organo.jpg|thumb|Le "Canne d'Organo"]]
[[File:Grotte di Frasassi - il Pozzo.jpg|thumb|Uno dei pozzi naturali profondi 25 m]]
== Stalattiti e stalagmiti ==
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