Utente:Manuelarosi/Sandbox3: differenze tra le versioni

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==Trasformazioni==
Nei secoli l'edificio ha subito numerosi interventi che ne hanno cambiato destinazione d'uso e significato, come si evince dal confronto di stampe, incisioni e foto di varie epoche<ref>Foto di fine ottocento sono visibili in: {{Cita libro|autore1=Lamberto Gentili|titolo=Spoleto formato cartolina. Album di storia urbana 1890-1940|editore=Associazione pro Spoleto|città=Spoleto|anno=1986|p=61}}</ref>. Tra i cambiamenti più appariscenti ci sono la [[tamponatura]] di un alto arco verso il Ponte delle Torri e la sua conseguente riduzione a semplice finestra; la chiusura di alcuni spazi; il consolidamento di tutta la struttura. Lo spostamento dell'ingresso da nord a sud e l'aggiunta della facciata verso il sentiero chiamato ''corta di Monteluco'', realizzata con [[pietra sponga]] e corredata da due fonti poste simmetricamente ai lati dell'ingresso principale, sembrerebbero modifiche funzionali al controllo dell'acquedotto. Sull'architrave infatti, una scritta ormai distrutta, incisa sull'intonaco specificava l'utilità dei locali adiacenti: "Custode del serbatoio dell'acqua potabile".
 
==Curiosità==
Nel 1968, in occasione del [[Festival dei Due Mondi]], gli artisti statunitensi Christo Vladimirov Yavachev e Jeanne-Claude Denat de Guillebon noti più semplicemente con il nome di [[Christo]], apprezzati per le loro installazioni spettacolari centrate sulla tecnica dell'"impacchettamento", incartarono con teli di [[nylon]] il Fortilizio dei Mulini<ref>[http://2.bp.blogspot.com/-oG9VFD5VKbE/UOmAvrV62GI/AAAAAAAAFAA/o3F8Ya5KKzw/s1600/spoleto.jpg Foto della fontana "impacchettata" da Christo]</ref> che rimase coperto per tutta la durata del festival. Stessa sorte toccò alla [[Fontana di piazza del Mercato]].
 
==Note==