Buco nell'ozono: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 82.49.133.176 (discussione), riportata alla versione precedente di Bellatrovata
Riga 10:
I fenomeni stratosferici non vanno confusi col fatto che l'ozono è un energico ossidante e per gli esseri viventi è un gas altamente velenoso, quindi dannoso se presente a bassa quota, dove può formarsi essendo uno dei [[Inquinamento atmosferico#Contaminanti gassosi|contaminanti gassosi dell'inquinamento atmosferico]], un inquinante secondario formantesi in seguito, in genere, a combustioni, con caratteristiche [[Sterilizzazione (igiene)|sterilizzanti]] verso ogni forma di vita. Invece, come detto, in alta quota, è un gas essenziale al mantenimento della vita sulla Terra.
 
felice figo felice figo
== Sintesi del fenomeno ==
Il buco dell'ozono è una riduzione ciclica dello strato di ozono stratosferico ([[ozonosfera]]) che si verifica, principalmente in primavera,<ref>{{en}} [http://goldbook.iupac.org/O04383.html IUPAC Gold Book, "ozone hole"]</ref> sopra le regioni polari.
La diminuzione può arrivare fino al 71% nell'[[Antartide]] e al 40% (2011) nella zona dell'[[Artide]].
La riduzione dell'ozono indica il generico assottigliamento dello [[strato di ozono]] della [[stratosfera]] che si è cominciato a studiare e rivelare a partire dalla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] (stimata intorno al 5% dal [[1979]] al [[1990]]).
 
La riduzione si verifica principalmente per distruzione catalitica<ref>{{Cita web
| url = http://www.atm.ch.cam.ac.uk/tour/part3.html
| titolo = Part III. The Science of the Ozone Hole
| accesso=11 luglio 2012}}
</ref> da parte di composti alogenati di fonte antropica (determinabili e convertibili abitualmente in cloro equivalente<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Newman, P.A., Daniel, J.S., Waugh, D.W., Nash, E.R. |titolo=A new formulation of equivalent effective stratospheric chlorine (EESC) |rivista=Atmos. Chem. Phys. |volume=7 |numero= 17|pagine=4537–52 |anno=2007 |doi=10.5194/acp-7-4537-2007 |url=http://www.atmos-chem-phys.net/7/4537/2007/acp-7-4537-2007.html}}</ref>) che raggiungono la stratosfera<ref>{{Cita web |autore=Andino, Jean M.
| url = http://www.sciam.com/article.cfm?id=chlorofluorocarbons-cfcs
| titolo = Chlorofluorocarbons (CFCs) are heavier than air, so how do scientists suppose that these chemicals reach the altitude of the ozone layer to adversely affect it?
| data=21 ottobre 1999 |editore=Sci. Am.}}
</ref>, nonostante la densità maggiore dell'aria dei medesimi; per un meccanismo a catena<ref>{{Cita libro |autore=Newman, Paul A. |capitolo=Chapter 5: Stratospheric Photochemistry Section 4.2.8 ClX catalytic reactions |urlcapitolo=http://www.ccpo.odu.edu/~lizsmith/SEES/ozone/class/Chap_5/index.htm |curatore=Todaro, Richard M. |titolo=Stratospheric ozone: an electronic textbook |editore=NASA Goddard Space Flight Center Atmospheric Chemistry and Dynamics Branch |anno= |url=http://www.ccpo.odu.edu/SEES/ozone/oz_class.htm }}</ref>, un atomo di cloro proveniente da dissociazione fotochimica ad opera dei raggi solari reagisce con la molecola di ozono prendendone un ossigeno, formando ClO e normale ossigeno molecolare; il primo composto reagisce con altro ozono per ridare un atomo di cloro elementare, propagando così la reazione. Non sono note rilevanti ed equivalenti fonti naturali<ref>{{Cita web|url=http://www.encyclopedia.com/doc/1E1-chlorofl.html |titolo=chlorofluorocarbons |editore=Encyclopedia.com |data= |accesso=11 luglio 2012}}</ref> dei composti destruenti l'ozono, escludendo solo il [[cloruro di metile]] che pur essendo l'alocarburo singolarmente più abbondante, in parte di origine naturale, con il 15% ne costituisce solo una porzione ridotta<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Y. Yokouchi |autore2=Y. Noijiri |autore3=L. A. Barrie |autore4=D. Toom-Sauntry |autore5=T. Machida |autore6=Y. Inuzuka |autore7=H. Akimoto |data=20 gennaio 2000 |titolo=A strong source of methyl chloride to the atmosphere from tropical coastal land |rivista=Nature |volume=403 |numero=6767 |pagine=295–8 |doi=10.1038/35002049 |url=http://www.nature.com/nature/journal/v403/n6767/full/403295a0.html |pmid=10659845 |cognome8=Li |nome8=HJ |cognome9=Fujinuma |nome9=Y|bibcode = 2000Natur.403..295Y }}</ref>.
 
Lo strato di [[ozono]] (O<sub>3</sub>) funge da filtro per le [[raggi ultravioletti|radiazioni ultraviolette]]: infatti assorbe del tutto la loro componente UV-C, e per il 90% la UV-B. Gli UV-A non risentono molto dell'atmosfera, ma d'altronde sono poco attivi biologicamente.<ref name=eeap-report2010-FAQ>{{cita pubblicazione |titolo= Questions and Answers about the Environmental Effects of the Ozone Layer Depletion and Climate Change: 2010 Update|autore=UNEP|rivista= Environmental Effects Assessment Panel: 2010|url=http://ozone.unep.org/Assessment_Panels/EEAP/eeap-report2010-FAQ.pdf|lingua=inglese}}</ref>
 
Quindi la dose di radiazioni UV-B che raggiunge la superficie terrestre dipende inversamente dalla concentrazione di ozono in alta atmosfera. Le radiazioni UV-B possiedono un effetto sterilizzante per moltissime forme di vita, sono dannose per la pelle potendo innescare la formazione di [[melanoma|melanomi]] e altri [[tumore|tumori]], e per gli occhi, causare una parziale inibizione della [[fotosintesi]] delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, diminuzione dei raccolti compresa, e distruggere frazioni importanti del [[fitoplancton]] che è alla base della [[catena alimentare]] marina.
 
== Dinamiche del fenomeno ==