Discussione:Samurai: differenze tra le versioni

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I samurai non usavano per proprio conto le armi che maneggiavano. Alcune erano fatte per i desideri dei reali nemici o per la moderazione dei futuri non nemici, altre erano fatte soltanto per il reale odio dei samurai contro esse stesse, altre erano per l'odio altrui contro esse stesse, altre ancora erano per l'indegnità di un ambiente, ed altre ancora erano per essere accolte restando inutilizzate. Solo alcune dunque erano fatte, le altre erano adottate, ma in ogni caso il samurai non fondava la propria opposizione sull'arma, fisicamente intesa quale oggetto, ma su una propria ispirazione del tutto interiore: in tal senso il samurai mostrava armi proprie o altrui che usava con distacco sommo, cioè non per il proprio conto, ma a motivo di ragioni che gli erano estranee in quanto non erano potenza e non erano opportunità.
 
Mauro Pastore
 
== Libertà del samurai. ==
 
Il samurai non obbediva a nessun signore ma era per la propria causa anche nel manifestarsi di essa in un altro uguale o medesimo. La causa era di ordine logico, conoscitivo, intuitivo, politico, religioso, ma la spiritualità ne era compartecipe e non partecipe.
Il duello era per il samurai solo un gioco di mistificazioni da lui inscenato e non praticato. Il vero duello era per la causa del samurai condizione di mancanza da colmare da prima o da svalutare del tutto da sempre ma soprattutto da ritenere impedimento assoluto ad ogni vera missione. Per questa specificazione, il mondo dei samurai trovò punto di contatto ma non di reciproca comprensione con gli ordini e simboli cavallereschi occidentali. Ciò che il cavaliere senza eredità dallo o dello Oriente non ha a disposizione della propria conoscenza è lo stabilirsi definitivo delle teorie, delle premesse, per il quale il samurai può essere anonimo, oscuro, incomprensibile, quando il suo semplice somigliante invece vuole l'esatto rovescio. Si tratta della differenza tra esteriorità senza imprevisti ed interiorità impossibile a prevedersi nella sua realizzazione esteriore, invero tra atto tipico ed azione caratteristica solo per motivazione propria.
Il "duellismo", i "duellisti", sono per l'etica imprescindibile del samurai sciagura ed indegnità ancora di più che per l'etica propria dei Cavalieri estranei al mondo dei Samurai.
 
Mauro Pastore
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