Herman Dooyeweerd: differenze tra le versioni
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Dooyeweerd concorda sul fatto che la [[filosofia]] sia un'attività legittima dell'essere umano attraverso la quale esso ricerca, chiarisce e trova il senso della complessità della realtà nella sua grande diversità, coerenza intrinseca e radicale unità. Per un cristiano, però, questa ricerca non può avvenire prescindendo dalla propria confessione di fede. Quanto gli è rivelato nelle Sacre Scritture e in [[Gesù Cristo]] non riguarda, infatti, soltanto una "dimensione religiosa" ma risponde ad una precisa e complessiva concezione del mondo e della vita. Essa riflette una visione del mondo rispondente a verità. Per questo, l'elaborazione di una filosofia sulla base dei principi della [[Calvinismo|fede cristiana riformata d'origine calvinista]], che egli professa come rispondenti a verità, diventa l'obiettivo principale di Dooyeweerd.
Nel far questo Dooyeweerd non intende portare avanti questa impresa come se potesse essere solo l'opera di una persona, la sua opera, ma il risultato
In seguito poi all'interesse suscitato nel [[1935]]-[[1936]] dall'opera di Dooyeweerd ''De Wijsbegeerte der Wetsidee'' ed alla pubblicazione di [[Dirk Vollenhoven]] Het ''Calvinisme en de Reformatie der Wijsbegeerte'' (Il Calvinismo e la riforma della filosofia), si forma così l'Associazione per la Filosofia riformata (Association for Reformational Philosophy), originalmente "Associazione per la Filosofia calvinista" (Association for Calvinistic Philosophy) con l'idea di creare una comunità di pensatori cristiani provenienti da ambienti diversi del mondo scientifico (matematici, fisici, biologi, psicologi, storici, linguisti, economisti, giuristi e teologi) che confessino la sovranità di Dio su tutta la realtà e la sottomissione di tutte le creature agli ordinamenti divini.
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