I pescatori con la rete: differenze tra le versioni
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|Versionisuccessive=
|Personaggi=Ditti<br>Danae<br>Coro di Satiri
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|Cinema=
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== Trama e testo ==
L'opera, di cui ci sono pervenuti alcuni frammenti per un totale di un centinaio di versi, narra di alcuni pescatori, capeggiati da [[Ditti]] e aiutati dal coro dei satiri, che si accingono a tirar su le reti che sono rimaste impigliate in qualcosa di grande e pesante e, pensando di aver preso un grande pesce, ringraziano [[Poseidone]] del dono ricevuto.
<poem>
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B:- Ho capito(...)
A :- A che cosa devo stare attento (...) ?
B: - Se per caso dal mare...
A:- Non c'è segno: il mare è tranquillo (...)
B:- Guarda ora in (questo) nascondiglio(...)
B:- Bene. Di che cosa deve trattarsi? Forse (...) un mostro marino o un pesce martello o una balena (...)?
Signore Posidone e Zeus del mare, un dono del mare ci sta inviando!
A:- Quale (dono) del mare (reca) la rete? È pesante come....
...
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(34 vv.765-795)
Interessante, nel papiro, dopo il verso 802, l'indicazione "poppismòs", una vera e propria didascalia che impone al corifeo di schioccare le labbra: si tratta dell'unica didascalia esterna del teatro greco a noi nota.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
* M. Guardo, ''Note critico-testuali ai Δικτυουλκοί (fr. 47a R.)'', in "Giornale Filologico Ferrarese", 12 (1989), pp. 17–18.
* Eschilo-Sofocle-Euripide, ''Drammi satireschi'', a cura di O. Pozzoli, Milano 2004, pp. 91-102.
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