PZL P.11: differenze tra le versioni

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A partire dalla metà del 1935 tutti e quattro i reggimenti da caccia della Lotnictwo Wojskowe erano equipaggiati con i PZL P.11a/c, soprannominati ''Jedenastka'' (piccolo undici). Quasi tutti i precedenti [[aereo da caccia|caccia]] [[PZL P.7]] furono relegati all'addestramento presso le scuole di volo. L'entrata in servizio del nuovo aereo fu sorprendentemente facile, non si verificò alcun incidente di rilievo fino al marzo 1936. L'aereo perdonava facilmente gli errori dei giovani piloti, che lo soprannominarono “Pulavchak”. Durante le grandi manovre del 1937 un pilota volando a bassa quota colpì con le ruote del carrello un pagliaio. L'aereo si rovesciò e cadde al suolo. Il pilota, che non era trattenuto al suo posto dalle cinture di sicurezza, venne sbalzato fuori dalla carlinga atterrando sulla paglia, e riportando fortunatamente ferite di poco conto.
In quegli anni l'aeronautica polacca condusse con il P.11 un'intensa attività sperimentale. Nel 1936 furono collaudati gli sci Shomanskogo per l'impiego da terreni innevati, e sorprendentemente l'aereo si rivelò più veloce con gli sci che con il carrello a ruote. Probabilmente ciò era dovuto alla particolare forma degli sci in questione, che favorivano la penetrazione aerodinamica. Vennero compiuti anche tentativi per adattare l'aereo al bombardamento in picchiata, ma gli esperimenti rimasero senza seguito per lo scarso carico bellico trasportato dal caccia. Nel 1937 venne sperimentato un apparato radio di produzione nazionale, dotato di antenna a filo, tipo Philips N2L/MR/T. L'accesso per manutenzione all'apparato radio, ed alle batterie di alimentazione, avveniva tramite un portello situato sul lato sinistro dell'aereo. Tale apparato venne installato retroattivamente su circa un terzo degli esemplari costruiti. L’armamentoL'armamento iniziale, che consisteva in 2 mitragliatrici P.V.W. VZ 37 cal. 7,92 mm sincronizzate sui fianchi della fusoliera con dotazione di 500 colpi per arma, fu subito reputato scarso dal comando dell'aviazione militare.<ref name=Williams/> Su circa un terzo degli esemplari costruiti furono installate nell’alanell'ala due ulteriori mitragliatrici P.V.W. Vz 37 cal. 7,92 mm con dotazione di 300 colpi per arma.<ref name=Williams/>
 
A partire dalla seconda metà degli anni Trenta il caccia P.11 divenne suo malgrado protagonista di alcuni scontri di frontiera sui confini con Lituania, Prussia Orientale, Cecoslovacchia ed URSS.
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Alle 4.45 del 1º settembre [[1939]] la Germania attaccò la Polonia (Operazione Fall Weiss), ed i caccia PZL P.11 risultarono di gran lunga superati sia dai caccia monomotori [[Messerschmitt Bf 109]]E che dai bimotori [[Messerschmitt Bf 110]] Zerstorer della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]].<ref name=Symanowski>Symanowski Grezegorz and Jan Hoffmann. PZL P.11C. Lublin, Poland: Kagero Polen, 2006. ISBN 83-60445-06-0.</ref>. In particolare i Messerschmitt Bf 109E surclassavano in velocità il caccia polacco di ben 185 km/h.<ref name=Symanowski/> L'aereo polacco aveva una potenza di fuoco assolutamente inadeguata, il 70% degli aerei in servizio erano dotati solamente di due mitragliatrici P.V.W. Vz 37 da 7,92 mm (ed i piloti preferirono spesso questa versione a quella armata con quattro mitragliatrici, affermando che il peso supplementare riduceva le prestazioni dell'aereo, specialmente il rateo di salita).<ref name=Williams/> Comunque il P.11 risultava molto robusto e maneggevole, ed inoltre la sua corta corsa di decollo facilitava le operazioni dai campi d'aviazione improvvisati, ma purtroppo il pilota non disponeva di alcuna corazzatura di protezione.<ref name=Dicorato/>
 
Allo scoppio delle ostilità le squadriglie da caccia furono subito pesantemente impegnate riportando, nei primi tre giorni di combattimento, 60 vittorie contro 46 perdite tra P.11 e P.7. Nel corso dei combattimenti il caccia si dimostrò una macchina versatile, riuscendo anche ad effettuare missioni di ricognizione tattica e collegamento, ma ben presto la qualità e la quantità dei velivoli tedeschi ebbe ragione in pochi giorni della resistenza polacca. Dei 166 caccia di tutti i tipi schierati all’inizioall'inizio della guerra, 116 furono persi in volo e una cinquantina espatriarono in Romania. Le perdite umane furono incredibilmente basse, con 12 piloti deceduti, 15 feriti e 7 dispersi (pari al 15% del personale volante)<ref name=Dicorato/>. Da notare che un pilota, il Lt. Henryk Szczesny, si aggiudicò due abbattimenti volando a bordo del prototipo PZL P.11g Kobuz, mentre difendeva il campo d'aviazione di Wielick.<ref name="Glass-0">Glass, Andrzej, Tomasz Kópanski, Tomasz Makowki. Monografie Lotnicze 037, PZL P.11 Vol.2, AJ Press, Gdynia, 1997 ISBN 83-86208-64-3.</ref> In tutta la campagna di settembre i caccia P.11 operarono in condizioni molto difficili, senza installazioni di riparo, e con rifornimenti di parti di ricambio assolutamente inadeguate (tutto il materiale disponibile risultava vecchio di 3 o 5 anni). Nonostante tutte queste avversità i piloti reclamarono 120 abbattimenti, inclusi 10 [[Messerschmitt Bf 109|Bf 109]] e 13 [[Messerschmitt Bf 110|Bf 110]]<ref>Hooton, E.R. Luftwaffe at War; Blitzkrieg in the West: 1939–1940, Volume 2. London: Midland Publishing, 2007. ISBN 1-85780-272-1.</ref>. Per conto risultavano distrutti in combattimento 97 P.11.
<ref name="Glass-0"/>
Il 17 settembre l'Armata Rossa attaccò lungo il confine ovest agendo, in pratica, da supporto alle operazioni della Wehrmacht. In quel settore le forze armate polacche, completamente impegnate contro i tedeschi, poterono offrire solo una trascurabile resistenza. L'aviazione polacca disponibile in quell'area era sufficiente solo per l'esplorazione delle aree di frontiera, e neanche dappertutto. I pochi caccia P.11 presenti cercarono il combattimento contro gli aerei dell'Armata Rossa, ed avvennero numerosi, ma piccoli, scontri con i velivoli sovietici. Secondo i dati polacchi in questo settore venne abbattuto un [[Polikarpov R-5]] (dal tenente Kos) nei pressi di Nadvirna e danneggiati due caccia [[Polikarpov I-16]] (dal tenente Zatorskii) a Rokitno, nei pressi della frontiera. Le relazioni sovietiche hanno sempre negato queste perdite. È possibile che un caccia P-11, pilotato da Zatorskii, con il pilota ferito si sia schiantato al suolo durante un atterraggio d'emergenza.
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* '''P.11d''': proposta di una versione destinata all'aeronautica navale polacca, da costruirsi in 24 esemplari. L'ordine non ebbe alcun seguito.
* '''P.11e''': nel 1935 l'aeronautica repubblicana spagnola negoziò una fornitura di 36 [[aereo da caccia|caccia]] PZL P.11, successivamente ridotti a 15. A tale scopo la [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] sviluppò un'apposita versione denominata P.11e. Le parti firmarono il contratto il 12 ottobre [[1935]]. Con lo scoppio della guerra civile nel giugno 1936 la trattativa venne sospesa, con nota del governo polacco, il 29 luglio dello stesso anno.
* '''P.11f''': versione prodotta su licenza in 95 esemplari dalla I.A.R., dotata di propulsore Gnome-Rhône 9 Krse da 595 [[cavallo vapore|CV]] costruito anch'esso su licenza<ref name=Dicorato/>. Questa versione era dotata di speciali pneumatici a bassa pressione per l'impiego da terreni semipreparati. Caratteristiche tecniche: un motore stellare Gnôme-Rhône 9 Krse da 595 [[cavallo vapore|CV]] (438&nbsp;kW); apertura alare 10,72 [[metro|m]]; lunghezza 7,56 m; altezza 2,85 m; superficie alare 17,9 [[metro quadro|m²]]; peso a vuoto 1&nbsp;108 [[chilogrammo|kg]], peso a pieno carico 1&nbsp;586 [[chilogrammo|kg]]; velocità massima 360 [[Chilometro orario|km/h]] a 5&nbsp;000 m, velocità massima a bassa quota 280 [[Chilometro orario|km/h]] a 0 m, velocità di atterraggio 98 [[Chilometro orario|km/h]]; rateo di salita iniziale 11 m/sec; salita a 5&nbsp;000 m in 6’30”6'30”, a 7&nbsp;500 m in 13’45”13'45”; tangenza operativa 7&nbsp;500 m. Armamento su 4 mitragliatrici Vz 37 [[calibro (arma)|calibro]] 7,92 mm (2 alari e 2 in fusoliera).<ref name=Williams/>
* '''P.11g Kobuz''': un prototipo dotato di motore [[Bristol Mercury]] VIII da 840 [[cavallo vapore|CV]]<ref name=Dicorato/>, che consentiva una velocità massima sensibilmente superiore pur conservando le eccellenti doti di manovrabilità. La versione P.11g Kobuz avrebbe dovuto essere costruita in 90 esemplari dalla P.W.S. con consegne dei primi velivoli di serie previste nel maggio-giugno 1940. L'invasione tedesca del settembre 1939 pose fine ad ogni attività. Primo volo del prototipo nell'agosto 1939. Caratteristiche tecniche: un motore stellare Bristol Mercury VIII, raffreddato ad aria, da 840 [[cavallo vapore|CV]] (618&nbsp;kW); capacità carburante 330 litri; apertura alare 10,72 [[metro|m]]; lunghezza 7,85 m; altezza 2,85 m; superficie alare 17,90 [[metro quadro|m²]]; peso a vuoto 1&nbsp;108 [[chilogrammo|kg]], a pieno carico 1&nbsp;586 [[chilogrammo|kg]]; velocità massima 390 [[Chilometro orario|km/h]], di crociera 275 [[Chilometro orario|km/h]], di stallo 110 [[Chilometro orario|km/h]]; velocità ascensionale 13 m/sec; autonomia 500 [[Chilometro|km]]; tangenza operativa 10&nbsp;000 m. Armamento su 4 mitragliatrici VZ 33 [[calibro (arma)|calibro]] 7,92 mm (2 alari e 2 in fusoliera).<ref name=Williams/>