Cornelio Fabro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Il pensiero: Sarebbe pov (si può reintrodurre con qualche fonte...)
Riga 27:
 
==Il pensiero==
Cornelio Fabro si inscrive, con speciale vigore e originalità, nell'alveo della [[Scolastica (filosofia)|neoscolastica]], o, più precisamente, del [[neotomismo]]. Il suo apporto più profondo alla [[metafisica]] classica, sulle orme di [[san Tommaso d'Aquino]], è la distinzione reale tra ''essentia'' ("essenza") e ''actus essendi'' ("atto d'essere"). È questa la leva straordinaria di pensiero che lo porterà a riconoscere con sicurezza le debolezze e le aporie del pensiero moderno, il quale, movendo dall'[[Immanenza|immanentismo]] del ''[[Cogito ergo sum|cogito cartesiano]]'', sfocia ineluttabilmente nell'[[ateismo]].
 
Nel saggio ''Introduzione all'ateismo moderno'' (Studium, Roma, [[1964]]) egli ha sviluppato un ampio esame del pensiero ateo moderno, trovandone l'origine nel pensiero di [[Cartesio]] e con successivi importanti apporti di quello di [[Baruch Spinoza|Spinoza]]. Secondo Fabro con alcune premesse poste da essi l'ateismo ha trovato basi di sviluppo importanti. In buona sintesi: tutto nasce da una visione filosofica dell'"immanenza" che ha danneggiato fortemente il riferimento alla "[[trascendenza]]".